di Biagio Simonetta
In 10 anni boom traffico dati 'mobile', 5G il futuro
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C'è un legame strettissimo, e quanto pare abbastanza pericoloso, fra la tecnologia 5G e gli aeroplani. Ed è un legame che rischia di rallentare lo sviluppo delle nuove reti, o forse di costringere le compagnie aeree a rivedere parte della tecnologia che oggi fa funzionare gli aerei. L'indizio, o forse è meglio dire la prova, arriva dagli Stati Uniti, dove i due colossi della telefonia - AT&T e Verizon – hanno deciso di rimandare di due settimane alcuni sviluppi in chiave 5G (l'implementazione in banda C, per la precisione), dopo le pressioni dell'industria dell'aviazione e la minaccia delle compagnie aeree di fare causa. L'implementazione era in programma, inizialmente, per il 5 dicembre scorso, e successivamente era stata spostata al 5 gennaio. Ora ha subito un ulteriore slittamento.
La storia del 5G e delle probabili interferenze con le frequenze usate dagli aerei non è recentissima. Sono mesi che se ne parla, e le preoccupazioni sono concentrate soprattutto sulla banda C, che secondo le compagnie aeree potrebbe interferire con l’elettronica degli aerei e rappresentare un rischio per la sicurezza. La banda C è molto vicina alle frequenze utilizzate dalle apparecchiature degli aerei per calcolare l’altitudine. E i gruppi dell’aviazione e la Faa (Federal Aviation Administration) temono che possa compromettere la sicurezza, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità. Mentre per la Federal Communications Commission, che ha approvato il servizio, non c’è alcun rischio.
«Gli atterraggi durante i periodi di scarsa visibilità potrebbero essere limitati a causa dei timori che il segnale 5G possa interferire con la precisione del radioaltimetro di un aereo, senza altre mitigazioni in atto», ha detto al sito The Verge Lynn Lunsford, un portavoce della FAA. «Queste limitazioni potrebbero impedire l'invio di voli verso determinate località con scarsa visibilità e potrebbero anche comportare deviazioni dei voli. Siamo impegnati con gli operatori wireless, così come i nostri partner, per fare tutto il possibile per assicurarci che siano adattate delle mitigazioni per prevenire interruzioni».
La questione è tremendamente aperta, insomma. Ma intanto AT&T e Verizon hanno deciso di spostare il lancio di due settimane. Anche perché la Federal Aviation Administration statunitense aveva in programma di emettere centinaia di avvisi con restrizioni specifiche per piste aeroportuali, eliporti e altre rotte di volo, causando uno shock enorme al sistema aereo americano. E il contenzioso potrebbe ancora andare avanti se la pausa di due settimane non si tradurrà in accordi sui metodi per proteggere gli aerei negli aeroporti.
Domenica scorsa, le compagnie aeree degli Stati Uniti avevano spiegato che «senza adeguate mitigazioni, l’implementazione del 5G intorno agli aeroporti potrebbe interrompere fino a 345.000 voli passeggeri, con un impatto su 32 milioni di viaggiatori, oltre a 5.400 voli cargo ogni anno sotto forma di ritardi, deviazioni. o cancellazioni».
Al momento la strada più percorribile sembra quella di limitare la potenza delle torri 5G in banda C nei pressi degli aeroporti. Ma le compagnie telefoniche non sembrano molto convinte. È allo studio una soluzione definitiva. E questa potrebbe essere una buona notizia anche per l'Europa (e l'Italia), che molto presto potrebbe trovarsi con gli stessi problemi sollevati negli Stati Uniti.
Biagio Simonetta
Redattore
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