di Filomena Greco
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Un piano di investimenti da 500 milioni di euro e la “promessa” di contribuire al rilancio di Torino grazie all’Economia della conoscenza. Il rettore Guido Saracco apre la cerimonia per l’avvio del nuovo anno accademico del Politecnico di Torino e lo fa ribadendo l’impegno che ha caratterizzato sin dall’inizio il suo mandato: rinnovare il percorso di formazione degli ingegneri stimolando la creatività e sostenendo percorsi multidisciplinari, aperti a scienze umane e saperi umanistici.
Forte di una popolazione studentesca cresciuta negli ultimi anni da 35 a 39mila persone, in controtendenza con il trend delle università italiane, il Politecnico punta a fare da driver per lo sviluppo della città grazie anzitutto alla capacità di attrarre giovani. Torino perde circa 5mila abitanti ogni anno, le università e gli Istituti di Alta Formazione portano in città quasi 2mila studenti stranieri di prima generazione all'anno e quasi 8mila studenti da altre regioni italiane. «In termini assoluti – sottolinea il rettore Guido Saracco – il Politecnico in Italia è secondo per attrattività alla sola Università Bocconi».
Grazie a progetti e impegno sui bandi Pnrr quest’anno il Poli registra un record storico, con proventi esterni per la ricerca che hanno raggiunto la soglia di 100milioni di euro a cui si devono sommare gli 80 milioni di euro per investimenti in Infrastrutture di Innovazione legati al Pnrr. Tra i nuovi progetti in campo, la pista per test su strada di veicoli elettrici, connessi o a guida autonoma, che sarà realizzata a Trino Vercellese. Sarà completamente alimentata da energia elettrica rinnovabile e sarà a disposizione delle imprese del settore automotive sul territorio.
«Vogliamo incidere grazie al nostro contributo nell’Economia della conoscenza – spiega il rettore Saracco – attraverso la formazione, accademica e professionalizzante, la ricerca applicata e il trasferimento tecnologico». Il rettore ha ricordato l’importanza delle “piattaforme tematiche di sviluppo” che il Politecnico, con l’Università, le istituzioni, le associazioni imprenditoriali e le fondazioni di origine bancaria sta portando avanti: dalla Città dell’aerospazio, nell’area di corso Marche, al polo della mobilità sostenibile, a Mirafiori.
Resta sempre in primo piano l’impegno sui percorsi formativi degli ingegneri per stimolare creatività e trasversalità dei saperi. «Abbiamo introdotto insegnamenti di humanities come filosofia morale, sociologia, economia, diritto, politiche del lavoro nei percorsi di studio» ricorda Saracco, inoltre il Poli ha costituito il Centro Studi Theseus su tecnologia, società e umanità che rappresenta l’Ateneo nell’istituto interuniversitario Scienza Nuova, che unisce Politecnico e Università di Torino.
Tre gli ambiti principali indicati dal rettore Saracco: La formazione, sia accademica sia professionalizzante, la ricerca applicata, con una attenzione particolare a capi-filiera e Pmi, il supporto all'innovazione, dalla realizzazione di prototipi all’incubazione di start-up coerenti con le specializzazioni core del territorio.
Vale mezzo miliardo di euro – tra fondi del Poli, donazioni e risorse pubbliche – e disegna i nuovi spazi del Politecnico nei prossimi anni, a comunciare dal futuro Learning Centre che sarà costruito a partire dal 2023, polo dedicato alla didattica innovativa intitolato a Giovanni Cottino. L’obiettivo del Masterplan del Politecnico è garantire standard alti ai suoi 39mila studenti e agli insegnanti, nuovi spazi per i laboratori e la ricerca applicata.
Filomena Greco
redattrice
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