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Euro 2020, Italia vincente e il brand vola: superati i 100 milioni di ricavi

di Marco Bellinazzo

Euro 2020, stasera Italia-Galles

La struttura interna della Figc fa il pieno di sponsor nel 2019-2022

20 giugno 2021
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3' di lettura

Allo stadio Olimpico l’Italia di Roberto Mancini sconfigge il Galles 1-0 e si assicura il primo posto nel gruppo A di Euro 2020. Il cammino fin qui esaltante degli Azzurri continuerà quindi il prossimo 26 giugno a Londra al Wembley Stadium contro Ucraina o Austria che si stanno contendendo il secondo posto nel girone C.

La Nazionale di Mancini che sta andando oltre le più rosee aspettative ha conquistato nel match contro la Svizzera oltre 15 milioni di spettatori tra Rai e Sky e quasi il 60% di share. Un entusiasmo popolare che è fondamentale in vista della prossima stagione, che tutti si augurano essere quella della piena ripresa dopo due stagioni penalizzate dalle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria.

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La crescita dei proventi commerciali

La passione che gli Azzurri stanno riaccendendo dovrà fare da volano per rafforzare sul fronte economico la strategia “autonomista” della Figc del presidente Gabriele Gravina che a partire dal 2018 ha interamente internalizzato la propria attività commerciali, senza appoggiarsi più su advisor esterni.

Una strategia che ha prodotto risultati importanti sul fronte delle entrate di questo settore. Grazie agli accordi commerciali definiti dalla nuova struttura, infatti, la Figc ha superato quota 100 milioni di ricavi tra sponsorizzazioni (esclusa la partnership con Puma), licensing e accordi “value in kind” nel quadriennio 2019-2022, con un aumento di quasi il 50% dei soli ricavi monetari.

I proventi commerciali sono saliti in effetti rispetto al precedente quadriennio da 70 a 105 milioni, tra top sponsor (Poste italiane, Timvision, Fiat ed Eni), premium sponsor (Deliveroo, Lete, TeamSystem e Lidl Italia e Venezia Airport), official partner e altre voci.

È la federazione tedesca la più ricca

Inoltre, l’attuale sponsor tecnico Puma assicura all’anno quasi 23 milioni. Per il quadriennio post 2022 lo sponsor tecnico della Nazionale dovrebbe essere Adidas. Attualmente in Europa i contratti di sponsorizzazione più remunerativi sono quelli tra Adidas e Germania e quello tra Nike e Francia che valgono circa 50 milioni a stagione. È chiaro che un successo all’Europeo spingerebbe le quotazioni della casacca azzurra.

Tra le grandi federazioni europee ad oggi è quella tedesca ad avere il portafoglio di sponsor più prezioso, con accordi che valgono circa 130 milioni. La Federazioni francese e quella inglese incassano circa 90 milioni ciascuna da questa voce, mentre quella spagnola intorno ai 40 milioni.

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Trend di crescita costante

Più in generale la Federcalcio può contare su entrate stagionali minime pari a 90 milioni che corrispondono nell’arco dell’attuale quadriennio 2019/22 a 360 milioni. Nel precedente quadriennio 2015/2018 i ricavi annuali erano di poco inferiori agli 80 milioni e in quello ancora precedente (2011/14) superavano di poco i 70. Un trend di crescita costante, dunque.

Oltre agli introiti commerciali nel bilancio federale hanno un peso rilevante i ricavi tv pari nel quadriennio 2019-2022 a poco più di 140 milioni circa. La Uefa, che vende in maniera centralizzata i diritti delle sue manifestazioni, assicura alla Figc 126 milioni, mentre il contratto con la Rai per le Nazionali ne vale circa 15 all’anno.

Da Euro 2020 potenziali 28 milioni

In piena pandemia la nazionale non ha potuto contare su gran parte degli incassi da botteghino e si dovrà accontentare di meno di 10 milioni. Stanno diventando sempre più significativi invece i premi monetari legati ai risultati concessi da Uefa e Fifa. L’eventuale vittoria di Euro 2020 può garantire fino a 28 milioni.

Gli Azzurri dovranno giocare tuttavia anche per un altro obiettivo strategico, vale a dire quello di recuperare il popolo di baby-calciatori che con la chiusura forzata dei centri tecnici e delle scuole-calcio ha abbandonato la pratica sportiva. Un grido d’allarme lanciato da Gravina qualche settimane fa: «La pandemia ci ha portato via più di 200mila tesserati. Ciò significa che avremo meno giovani che giocano a calcio e che dobbiamo quindi fare di tutto per sostenere lo sport».

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