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Agricoltura digitale e big data: risparmi idrici fino al 20% contro la siccità

di Alessio Romeo

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(tongpatong - stock.adobe.com)

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Grandi passi aventi nel campo dell’irrigazione automatica anche grazie alle tecnologie di evoluzione assistita (Tea) che riproducono i meccanismi dello sviluppo biologico

17 febbraio 2023
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2' di lettura

L’agricoltura è il primo settore a soffrire la mancanza d’acqua associata alla crisi del clima. Con le precipitazioni che lo scorso anno sono risultate di quasi un terzo inferiori alla media storica, secondo le rilevazioni Isac-Cnr, i danni alla sola produzione nazionale associati agli eventi meteo estremi sono ammontati a 6 miliardi, il 10% circa della Plv agricola italiana, in un contesto reso già particolarmente difficile dall’aumento esponenziale dei costi di produzione dovuto al caro energia.

In questo scenario è evidente come la gestione delle risorse idriche sia per l’agricoltura, che assorbe a livello globale il 70% dell’acqua dolce, un tema sempre più strategico su cui si concentrano le ultime soluzioni dell’agritech: sia per quanto riguarda la disponibilità di “oro blu” che per il suo utilizzo in funzione antispreco, con sistemi di irrigazione automatizzati e controllati tramite app sugli smartphone. La maggior parte degli strumenti per la svolta tecnologica riguarda la mappatura e il monitoraggio da remoto dei terreni, l’analisi dei fattori ambientali e geologici, il monitoraggio di macchine e attrezzature e la gestione e organizzazione delle risorse idriche.

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Secondo una ricerca dalla Coldiretti sulle ultime novità tecnologiche applicate alle produzioni agricole per contrastare l’impatto della crisi climatica, aumentare le rese e garantire sostenibilità e difesa ambientale, presentata in occasione di Fieragricola Tech a Verona insieme con il nuovo “Orto 4.0”, si va dai sensori antisiccità per salvare i campi alle trappole hi tech per proteggere i raccolti dai parassiti, dai sistemi integrati con satelliti e computer per risparmiare fino al 20% di acqua fino alle nuove tecnologie di evoluzione assistita (Tea).

L’organizzazione, in collaborazione con l’ambasciata di Israele, ha rafforzato i contatti con le maggiori realtà di ricerca tecnologica israeliane e le start up più promettenti per migliorare le rese e la competitività del Made in Italy. Di fronte alla prospettiva di una strutturale carenza di precipitazioni rispetto al passato, diventa cruciale tenere sotto controllo precipitazioni, temperature e umidità. Come fa, ad esempio, la centralina meteo “LoRain” che consente un monitoraggio tempestivo dei dati per pianificare le irrigazioni risparmiando fino al 20% dell’acqua, oltre a far scattare allerte per possibili invasioni di insetti e ottenere previsioni meteo localizzate con sensori virtuali per la velocità del vento e la radiazione globale.

A sostenere il lavoro nei campi c’è anche l’intelligenza artificiale utilizzata per monitorare la diffusione dei parassiti, un mini robot in grado di aiutare nella preparazione e diserbo dei terreni, nella semina, irrigazione e raccolta. Anche se la novità più attesa messa a disposizione dalla ricerca agraria restano le tecnologie di miglioramento genetico che permettono di riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale, raggruppate sotto la denominazione di Tea, Tecnologie di evoluzione assistita. Dai vecchi Ogm alle nuove biotecnologie.

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