Caro affitti, sbloccati 660 mlioni per alloggi
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Mentre continuano le proteste degli studenti con le ’tendate’ in diverse città (Milano, Pavia, Verona, Padova, Venezia, Bologna, Firenze, Modena, Roma) e in altre, invece, le tende vengono smontate per essere rimontate lunedì prossimo, il ministero dell’Università ha fatto partire in queste ore la procedura per la mappatura degli immobili liberi che potranno essere destinati ad alloggi o residenze universitarie per raggiungere il target di nuovi 52.500 posti letto nell’ambito dell’attuazione del Pnrr.
Soggetti privati, Enti ecclesiastici, Comuni, Regioni, Province, tutti avranno 60 giorni di tempo (entro l’11 luglio per l’esattezza) per mettere a disposizione hotel, monasteri, locali, immobili, appartamenti, manufatti, da convertire in studentati. Sul sito del ministero dell’Università e della Ricerca è stato pubblicato l’avviso per l’acquisizione di manifestazioni di interesse; una apposita commissione istituita dal Mur valuterà l’idoneità delle strutture.
Intanto il gruppo degli universitari di Cambiare Rotta ha portato quattro richieste alla riunione al ministero dell’Università, annunciando una mobilitazione nazionale il 16 maggio sotto le Regioni, enti tra i “responsabili del caro affitti”. «Al momento abbiamo sentito solo parole e false promesse. L’incontro ha sicuramente riaperto l’attenzione sul tema, ma non ci fermiamo. Per questo il 16 chiediamo agli studenti di tutta Italia: dobbiamo mobilitarci», ha dichiarato Francesca, una delle studentesse di Cambiare Rotta dopo l’incontro. E davanti agli atenei gli studenti hanno messo in scena flash mob per animare la protesta.
I giovani nelle tende chiedono l’istituzione di un fondo permanente per gli studentati pubblici di almeno 40 milioni di euro, «ormai il costo di una stanza singola può superare i 600 euro al mese, in Italia ci sono 40mila posti letto a fronte di 421 mila fuorisede e quasi 2 milioni di studenti universitari in tutto; la media nazionale è di 5,6 posti alloggio ogni 1000 studenti», dicono. Per l’ex premier e leader del M5s Giuseppe Conte sul caro affitti denunciato dagli universitari «non c’è nessun intervento nuovo, non c’è una misura risolutiva» da parte del governo; i 660 milioni che il governo ha sbloccato per gli alloggi universitari, sono già nel Pnrr e non vanno sprecati».
Un esempio virtuoso di vicinanza e sostegno agli studenti in condizioni economiche più svantaggiate è quello offerto dall’Università della Calabria, con sede ad “Arcavacata” di Rende, l’ateneo più importante della regione sia storicamente (ha avviato i corsi oltre 50 anni fa, nel 1972) che come popolazione studentesca. Per venire incontro alle esigenze alloggiative degli studenti, l’ateneo bandisce ogni anno borse di studio che prevedono l’assegnazione di posti letto, l’utilizzo della mensa universitaria ed un contributo in denaro. Gli studenti che aspirano all’assegnazione dell’alloggio devono avere un reddito ISEE non superiore ai 24 mila euro l’anno, possedere un determinato numero di crediti formativi e non essere fuori corso. I posti letto assegnati quest’anno, dislocati in appartamenti costruiti all’interno del grande Campus universitario, sono stati 2.300, pari al 16% degli iscritti in corso. Per il prossimo anno sarà completato un ulteriore blocco di 500 posti letto che porterà gli alloggi disponibili ad una quota del 20% degli iscritti.
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