di Marzio Bartoloni
I dati dei vaccinati al 13 febbraio 2022
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Il ministro della Salute Roberto Speranza guarda al 31 marzo quando si chiuderà lo stato di emergenza. Lo fa perché la situazione sanitaria «va molto molto meglio» anche se ci sono stati «più casi nell’ ultimo mese e mezzo che in tutta la pandemia» e difende la scelta dell’obbligo vaccinale per gli over 50 e del super green pass a lavoro che scatterà dal 15 febbraio facendo capire che non sarà tolto presto. Apre all’ipotesi che il Cts resti in carica anche dopo la fine dello stato emergenza («continueremo a sentire la comunità scientifica) e annuncia l’arrivo di un «bonus psicologico» per gli italiani che hanno sofferto di più nei due lunghi anni del Covid.
«Dal 15 c’è obbligo di green pass sui luoghi di lavoro: è una strategia giusta e mirata . È un provvedimento mirato per le persone over 50 non vaccinate che più rischiano di essere ospedalizzate se infettate», sottolinea il ministro Speranza alla trasmissione «Mezz’ora in più» su Rai3. Che rivendica la scelta facendo capire che non si tornerà indietro molto presto: «L’obbligo per over 50 è una scelta giusta che ci mette nelle condizioni di guardare con più fiducia nei prossimi mesi». «Dobbiamo ancora insistere per vaccinare, più asciughiamo l’area dei non vaccinati più il Paese è in sicurezza», ha aggiunto Speranza che ricorda come è «grazie ai vaccini se noi abbiamo retto questa ondata terrificante, con oltre 200mila persone contagiate al giorno, e non abbiamo avuto una tremenda ospedalizzazione, c’è stata una pressione significativa con 1.700 persone in terapia intensiva ma nei momenti peggiori eravamo arrivati a 4mila in terapia intensiva».
Il ministro Speranza non chiude neanche all’ipotesi di prorogare il Comitato tecnico scientifico anche dopo la fine dello stato di emergenza di fine marzo. «Se rimarrà il Cts? Valuteremo, non ci sono ancora decisioni. Ma lavoreremo ancora a stretto contatto con la nostra comunità scientifica. Valuteremo le modalità tecniche quando arriveremo sotto la scadenza del 31 marzo, ma il governo continuerà a lavorare con la comunità scientifica. Io credo che il rapporto tra politica e scienza, pur nella loro autonomia, sia un patrimonio del paese». Il ministro della Salute rivendica anche le scelte su chiusure e riaperture: «Abbiamo riaperto tutte le attività, le discoteche erano l'unica rimasta chiusa, chiaramente ci sono norme vigenti piuttosto rigorose, si può entrare solo se si è vaccinati o guariti e c'è ancora una capienza limitata al 50%. Io penso che in questa fase dobbiamo avere il coraggio di mettere tutte le attività economiche, sociali e culturali in condizione di ripartire».
Speranza ha anche annunciato l’arrivo a breve di un «bonus psicologico» per gli italiani senza distinzione d’età, per pagarsi l’assistenza psicologica. La pandemia ha lasciato segni profondi soprattutto nei più giovani da qui l’idea di un sostegno economico che era stato proposto già durante la recente manovra di bilancio, ma poi l’emendamento era stato bocciato: allora si era previsto la creazione di un Fondo salute mentale da 50 milioni di euro l'anno per finanziare due sussidi, uno libero e l’altro legato all’Isee. Ora il ministero sta «lavorando in queste ore» per finanziare questo bonus per l’assistenza psicologica con le misure che dovrebbero entrare nel Ddl milleproroghe all’esame della Camera. «Attenzione però, con il bonus psicologico non risolviamo tutto, dobbiamo rafforzare il Servizio sanitario nazionale. Il bonus è un primo segnale e mi c'è il mio impegno», ha chiarito ancora il ministro Speranza intervistato da Lucia Annunziata a Mezz'ora in più su Raitre. Il 4 gennaio tra l’altro è stata lanciata una petizione sul sito Change.org per chiedere al governo di «prendere davvero in considerazione» la proposta del bonus psicologo : finotra sono state raccolte 300mila firme.
Marzio Bartoloni
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