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Appennini senza neve, danni per 50 milioni

di Enrico Netti

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(ANSA)

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12 gennaio 2023
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2' di lettura

Prima un tavolo, che diventerà permanente, per affrontare l’emergenza “Appennini senza neve” poi i ristori. Questi i primi risultati dell’incontro che si è svolto ieri tra i presidenti di Regione di Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo e Molise, i rappresentanti degli albergatori, maestri di sci e impianti di risalita con Daniela Santanchè, ministra del Turismo, per affrontare le conseguenze dell’assenza di neve nei comprensori. L’assenza di neve e il caldo anomalo finora hanno stoppato l’attività dei comprensori appenninici causando agli operatori danni diretti per almeno 50 milioni «ma potrebbero addirittura triplicare se verranno considerati anche i danni indiretti» aggiunge Eugenio Giani, presidente della Toscana.

Quattro le misure previste. «Abbiamo un fondo del Ministero per poter finanziare gli investimenti per gli impianti di risalita e sull’innevamento e abbiamo deciso che possiamo ristornare gli investimenti che molte di queste località danneggiate hanno fatto nel 2022 e quindi poter dare subito loro questi denari che sono stati investiti in modo da dare risorse fresche e non peggiorare la loro situazione» dice la ministra. Si punta inoltre a liberare i fondi Covid che alcune Regioni hanno in pancia, ma che non possono essere utilizzati per altre finalità e crediamo di poterlo fare rapidamente. Viene coinvolto il ministero del Lavoro sul tema degli ammortizzatori sociali perché gli stagionali (per esempio i maestri di sci ndr ) non possono avere la cassa in deroga. «Lavoriamo anche su una misura del governo Monti, su suggerimento del presidente Giani che ho accolto, relativa al fatto che il 50% della riscossione dei comuni doveva essere stornato per le zone disagiate, e invece in questo momento emergenziale sarebbe opportuno che queste risorse potessero rimanere sul territorio». Per finire le aziende turistiche della montagna chiedono, aggiunge Antonio Barreca, dg di Federturismo-Confindustria, «la moratoria sui mutui e per le imposte di almeno sei mesi, la Cig straordinaria per gli addetti e il credito d’imposta sugli F24 pagati a dicembre».

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