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Con Luxury24 un week-end a Venezia senza passare da San Marco

di Sara Magro

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Per raccontare la storia delle impiraresse, Marisa Convento mostra come si lavoravano le conterie e vecchie cartoline che documentano il mestiere

Per raccontare la storia delle impiraresse, Marisa Convento mostra come si lavoravano le conterie e vecchie cartoline che documentano il mestiere

27 febbraio 2017
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4' di lettura

Non importa quante volte si vada a Venezia, una, 10, 100. Ogni volta però c'è qualcosa di nuovo e di raro scoprire. Come abbiamo fatto noi di Luxury24 che per un giorno e mezzo abbiamo girato la città cercando novità e vecchi mestieri senza mai passare da piazza San Marco.

Due premesse utili
L'itinerario è stato organizzato con Luxury Travel in Venice, che propone percorsi tematici, come questo tra gli artigiani (tel. 3928310263).
Per muoversi a Venezia conviene acquistare il pass giornaliero (20€). Un'alternativa per chi torna spesso è il City Pass che consente di comprare i biglietti del vaporetto a 1.50 € invece di 7,50. La tessera costa 50 € e dura 5 anni.

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Venerdì
Ore 15
Check in a Ca Maria Adele . Mentre alla reception sbrigano la registrazione, ci si accomoda nel salottino col camino. Basta un colpo d’occhio per capire che ogni dettaglio è minuziosamente pensato: il desk in onice, le colonne antiche, i trofei di caccia in ceramica, i petali di rosa sparsi. Dodici camere, posizione strategica: Basilica della Salute, Punta della Dogana e vaporetto sono a due passi.

Ore 17
In vaporetto si arriva all’isola di Burano, famosa per i ricami. Da fuori, il negozio Martina Vidal sembra una bella boutique di biancheria per la casa. Dentro invece è un museo “live” del merletto: all’ingresso, la signora Marisa, 77 anni, ricamatrice da 65, lavora al tombolo creando a estro margherite, farfalline e ghirigori da applicare su lenzuola, tovaglie, centrini. Al piano superiore c’è un piccolo museo con pizzi dal 600 in su.

Ore 20
Cena a Palazzo Venart sontuoso cinque stelle aperto lo scorso agosto, con ristorante firmato Enrico Bartolini, che nell’ultima edizione della Michelin ha ricevuto ben 4 stelle. In cucina c’è Donato Ascani, il quale intrattiene gli ospiti con 14 portate, a volte anche di più, che spaziano dalla millefoglie di baccalà alla crema di patate dolci con tocco di nocciole; dal risotto alle rape rosse e gorgonzola all'ombrina con polvere di tè affumicato. La maggior parte sono letteralmente amuse-bouche: divertono con sapori, forme e colori.

Week-end a Venezia senza passare da San Marco

10 foto

La sala colazioni di Ca Maria Adele. Attraverso le tende si intravvede una cappella della Basilica della Salute.
La signora Marisa, 77 anni, lavora al tombolo nel negozio di Martina Vidal.
Ombrina cruda, spuma di bergamotto, lampone, alga koro kumbo al Glam, nuovo ristorante veneziano di Enrico Bartolini.
Per raccontare la storia delle impiraresse, Marisa Convento mostra come si lavoravano le conterie e vecchie cartoline che documentano il mestiere.
Il laboratorio del Battiloro Mario Berta. Una volta battute, le foglie d'oro vanno tagliate e sistemate in libretti per la vendita.
I Rusteghi, piccola osteria gastronomica gestita dal sommelier Giovanni D'Este.
Susanna e Marina Lazzaro tra le loro creazioni nel nuovo atelier Scatola Magica.
Irina Freguia e chef Pierluigi Lovisa al centro, tra restaurant manager (a sinistra) e pasticcere (a destra), in una saletta del Vecio Fritolin.
Vista dalla scala di Palazzo Contarini del Bovolo.
La pizza gourmet di AMO, nuovo ristorante di Raffaele e Massimiliano Alajmo realizzato con Philippe Stark. Si trova nella corte di T Fondaco dei Tedeschi, 7mila mq per boutique e maison del lusso.

Sabato
Ore 9
Venetian Dreams è il laboratorio di Marisa Convento. Di mestiere fa l’impiraressa, e cioè l’infilatrice perline di vetro, un lavoro che in passato svolgevano le popolane nel Sestiere di Castello. Negli ultimi 10 anni, Marisa ha trasformato la sua passione in un'arte, di cui ha studiato la storia, il luoghi, l'iconografia e i segreti: con una ventina di aghi lunghi si pesca in una ciotola zeppa di conterie finché si raccolgono tutte per farne mazzi. Non è difficile, e si può provare. Tutt’altra esperienza richiede invece assemblare i coralli di perline, fil di ferro e seta che vende insieme ad altri bijoux, corpetti, scarpe e borsette fatti da lei nel piccolo e colorato atelier.

Ore 11.30
La casa dove abitava e dipingeva Tiziano ospita ora un'attività quasi sparita a livello artigianale: si batte, taglia e confeziona, rigorosamente a mano, la foglia d’oro. Marino Menegazzo è il battiloro che riduce lo spessore delle lamine colpendole per due ore con un martello da 8 kg. Le altri fasi vengono eseguite con pazienza certosina dalle figlie, Eleonora e Sara, e dalla moglie, l’erede di quel Mario Berta che dà il nome a un'attività famigliare iniziata nel 1926. Da un grammo d’oro si ricavano 49 fogli sottilissimi per uso decorativo, estetico e alimentare.

Ore 13
I Rusteghi è l’osteria di Giovanni D'Este. Per il suo piccolo locale (solo 14 coperti), ha fatto scelte da gourmet qual è: solo vini selezionati, solo bicchieri in vetro soffiato, solo salumi e formaggi di ricerca, solo un “piatto del giorno”, per esempio tartare di angus con capperi e angostura. Una signora, alla cassa, dice: «Pago un’ombra (=calice)». «6 €, grazie». Ps: evitate di ordinare l’acqua, potrebbe costarvi di più del vino!

Ore 16
Aperto lo scorso settembre, l’atelier di Susanna Lazzaro e delle sue tre sorelle è davvero una Scatola Magica, come dice il nome. Nell’ex fabbrica dei biscotti Colussi realizzano a mano e su misura costumi e accessori d’epoca, tutù, e una collezione prêt-à-porter. La stilista è Susanna, e le sorelle aiutano. Per esempio, Marina decora i cappelli e gli accessori con passamanerie, bottoni, applicazioni vintage che trova nei mercatini (Canareggio 4132, tel. 041 975668, fermata vaporetto Ca d’Oro).

Ore 20
Cena al Vecio Fritolin (fermata vaporetto Rialto), un’antica friggitoria veneziana a cui la proprietaria, Irina Freguia, ha accostato una cucina più attuale: baccalà mantecato servito nel cannolo, fritto misto nel cestino di spaghetti, maltagliati al farro con granchio reale e salicornia sono alcune delle buone proposte del nuovo chef Pierluigi Lovisa.

Domenica
Ore 10
Per una prospettiva straordinaria sulla Serenissima, salite sulla scala a chiocciola in marmo bianco di Palazzo Contarini del Bovolo, un mix di rinascimentale, gotico e bizantino da poco restaurato e riaperto al pubblico. Da lassù si vedono i monumenti più importanti di Venezia, i canali e la Laguna.

Ore 11,30
Brunch da AMO. Non è previsto dalla carta, ma si organizza da soli, dato che il nuovo ristorante dei fratelli Alajmo è aperto da mattina a sera. Si trova nella corte del T Fondaco dei Tedeschi, il centro commerciale di lusso da poco aperto nel palazzo delle Poste restaurato da Rem Koolhaas. Lo sfizioso menu invita a ordinare più piatti da condividere: carpaccio di barbabietole con salsa di aglio nero e insalata; acciughe del Cantabrico con pane e burro, pizza al vapore, al forno o in padella. Imperdibile la terrazza all'ultimo piano dove si vedono la cupola di San Marco, il faro di Murano e a volte il campanile di Torcello.

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