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Eco-progetto tecnologico firmato Pininfarina

di Evelina Marchesini

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Si chiama Aldea Uh May il nuovo sviluppo residenziale da 20 ettari in Messico, a Francisco Uh May, circa 30 km all’interno rispetto alla spiaggia di Tulum. Sistemi interconnessi e IoT ma anche stucchi «locali» per ridurre l’impatto ambientale e tutelare l’ecosistema

27 febbraio 2023
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2' di lettura

Nella giungla, a circa mezz’ora dal mare e altamente tecnologico a basso impatto ambientale. Sono le scelte di Pininfarina Architecture per Aldea Uh May, il nuovo sviluppo residenziale in Messico, a Francisco Uh May, circa 30 km all’interno rispetto alla spiaggia di Tulum. In tutto, circa 20 ettari, come spiega Samuele Sordi, chief architect della sede americana di Pininfarina. «Il progetto – ha spiegato Sordi – ha già ottenuto un nulla osta-parere positivo alla lottizzazione da parte delle autorità. È in corso il progetto esecutivo».

La sfida è integrare tecnologia e natura tropicale.
«È previsto – ha detto ancora Sordi – un sistema di gestione altamente tecnologico. Oltre a una connessione a banda larga, un sistema di IoT metterà in connessione gli apparati del nuovo distretto. Parcheggi, illuminazione pubblica, irrigazione e manutenzione dello spazio pubblico saranno gestiti da un sistema connesso e responsive. Tutta l’energia consumata e gli scarti prodotti verranno ottimizzati per ridurre gli sprechi. Dai sistemi di produzione di acqua calda e raffrescamento ad alta efficienza, all’illuminazione e gestione di tutte le apparecchiature domestiche e non, tutto sarà controllabile tramite smartphones, tablet e voice-activation. I residenti saranno incoraggiati a partecipare a programmi di risorse comuni per produrre energia e coltivare cibo per il distretto in coltivazioni idroponiche che diminuiscono fino al 90% i consumi idrici».

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Un impatto zero, tuttavia, non certificato. «Non sarà certificato per Leed o Bream – ha chiarito il chief architect di Pininfarina – ma cercherà di seguire le linee guide Living building challenge». Tuttavia terrà conto dell’ecosistema circostante.

« Un sistema di filtrazione delle acque reflue – ha proseguito Sordi – impedirà ulteriore stress alla rete locale di falde acquifere, il divieto assoluto di fertilizzanti e diserbanti ne impedirà la contaminazione. Pavimentazioni permeabili consentiranno il drenaggio e il recupero delle acque piovane. Su 20 ettari, sarà adibito a verde circa il 40% della superficie, di cui il 15% circa sarà privato».

Il cantiere ha già una tempistica. «Il clean up del sito – ha aggiunto Sordi – dovrebbe iniziare nel 2023 con un periodo per i lavori di circa due anni, a cui seguirà la realizzazione di amenities e edifici. Ci saranno più tipologie di edifici residenziali. Piccoli blocchi mixed use con spazi commerciali al piano terra e appartamenti al secondo. Edifici bifamiliari e ville monofamiliari più grandi. Per i prezzi è presto. Non sono previste strutture alberghiere».

Infine, «adotteremo tecnologie di prefabbricazione e di stampa 3D – ha concluso Sordi –. Le strutture pubbliche disegnate da Pininfarina nelle aree più pubbliche di Aldea Uh May avranno un particolare trattamento superficiale che deriva da un’antica tradizione locale ritrovata negli anni ’90. Si tratta del chukum, uno stucco a base di calcare mescolato con resina di alberi dello Yucatan che ha proprietà idrorepellenti e aumenterà la durata delle costruzioni».

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