di Nino Amadore
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Si chiama Nexthy Booster Program ed è un programma di accelerazione che punta alle startup early stage e alle Pmi attive nel settore dell’idrogeno verde. Una iniziativa di Enel Green Power presentata nel corso dei lavori di #Sios2022 Sicily Edition organizzata da Startupitalia in collaborazione con Enel. Il Nexthy Booster Program punta a supportare le startup nello sviluppo, sperimentazione e validazione di nuove tecnologie per la produzione, lo stoccaggio e il trasporto di idrogeno verde.
Enel Green Power, che ha individuato nella Sicilia un polo strategico per lo sviluppo dell'idrogeno verde, metterà a disposizione dei partecipanti finanziamenti, know tecnico e rete di contatti internazionale, sostenendo le startup nel percorso di crescita globale e permettendo loro di stabilire proficue collaborazioni con tutte le linee di business del gruppo e con le maggiori realtà attive in questo settore. In Sicilia, come si ricorderà, nel territorio tra i comuni di Sortino e Carlentini in provincia di Siracusa nei prossimi anni sorgerà l'Hydrogen Industrial Lab di Enel Green Power, un laboratorio d'innovazione su scala industriale finanziato con l'iniziativa IPCEI Hy2Tech «per accelerare l'implementazione delle tecnologie legate allo sviluppo dell'idrogeno verde, fondamentale per la decarbonizzazione dei settori industriali dove l'elettrificazione diretta non è tecnicamente efficiente o economicamente conveniente». «Nei contesti in cui l’elettrificazione non è facilmente realizzabile l’idrogeno verde è la soluzione chiave per la decarbonizzazione: è a emissioni zero e ha promettenti prospettive di sviluppo – dice Salvatore Bernabei, Ceo di Enel Green Power –. Qui a Catania sarà operativo un laboratorio industriale unico al mondo dove lavoreremo insieme ai nostri partner per permettere all'idrogeno verde di diventare competitivo, a beneficio dei progetti che faremo nel mondo e di tutto l'ecosistema». E catania è solo un punto di partenza di una strategia che ha grandi ambizioni: «Se la Silicon Valley è il posto migliore per il digitale, l’Etna Valley sta diventando la Energy Valley, ovvero il posto migliore per la rivoluzione energetica mondiale – dice Ernesto Ciorra, Direttore Innovabilty di Enel –. Siamo orgogliosi di supportare questo ecosistema e di contribuire ad accelerare lo sviluppo di nuove soluzioni favorendo la connessione tra fornitori di tecnologia, partner industriali, system integrator, centri di ricerca, venture capitalist e startup di tutto il mondo».
La tappa catanese di #Sios2022 Sicily Edition è stata anche l’occasione per fare il punto sull’ecosistema delle startup nella regione. Secondo i dati contenuti nel rapporto presentato all’ombra dell’Etna , «la Sicilia ha visto raddoppiare in cinque anni la presenza sul proprio territorio di imprese innovative: dalle 359 del 2017 alle 700 di quest'anno. Un traguardo raggiunto grazie al sostegno di privati, delle Università e a un tessuto imprenditoriale variegato e proiettato verso il futuro, impegnato in campi come robotica, rinnovabili, mobilità sostenibile e agritech». Uno studio che «analizza l'evoluzione di un ecosistema dalle grandi potenzialità e sono sicuro stimolerà gli startupper e i giovani imprenditori siciliani a entrare a far parte della nostra tech community per condividere esperienze, informazioni e partecipare a eventi legati all'open innovation» dice Dario Scacchetti, Ceo di StartupItalia.
Secondo la ricerca, tra i settori di attività delle imprese innovative, in linea con il panorama italiano, si afferma la produzione di software, dove opera il 29,8% delle startup siciliane. A seguire la ricerca scientifica (13,8%), i servizi di informazione (8,1%), il manifatturiero (7,8%) e il mondo del commercio (4,8%). Si evidenzia anche una presenza (1,7%) di imprese innovative impegnate in fornitura di energia, gas e vapore. I dati del Registro delle Imprese sottolineano altre caratteristiche delle startup siciliane iscritte, come la “classe di produzione”: il 40,7% ha un valore di produzione fino a 100mila euro; il 17,5% opera in una fascia che va dai 100mila ai 500mila euro. Solo il 3% si avvicina al milione di euro. I giovani (under 35) sono alla guida del 17,8% delle startup siciliane. Le donne gestiscono 122 startup, ma l'inclusione femminile all'interno dei team è ancora scarsa: solo 55 startup (il 7,8%) hanno una prevalenza di donne al proprio interno. Tra le città solo Catania e Palermo riescono a inserirsi tra le prime 20 italiane nella classifica delle “più innovative”: 13esima Catania e 15esima Palermo.
Nino Amadore
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