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Primo Space in un anno la raccolta sale a 85 milioni di euro. Sei investimenti conclusi

di G.Rus

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(Adobe Stock)

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Il mercato di intervento rimarrà anche in futuro quello dell'industria spaziale di nuova generazione

12 ottobre 2021
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2' di lettura

È una ricorrenza importante l'11 ottobre per Primo Space, il fondo di VC della galassia Primo Ventures (Primomiglio Sgr) specializzato in investimenti nel settore della space economy, che festeggia il suo primo anno di attività con traguardi che la società guidata da Matteo Cascinari, Raffaele Mauro e Giorgio Minola definisce “significativi in termini di raccolta di capitali e di operazioni di investimento”.

Space economy, mercato potenziale da mille miliardi

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Il fondo ha raggiunto una dimensione complessiva di 85 milioni di euro grazie all'ultima tornata di fundraising (la raccolta si concluderà il 5 dicembre) e l'avvio di un fondo parallelo dedicato agli investimenti in Italia. Il mercato di intervento rimarrà anche in futuro quello dell'industria spaziale di nuova generazione, comparto che i diretti interessati confermano essere in rapida crescita (le proiezioni di Morgan Stanley parlano di un giro d'affari di mille miliardi di dollari entro la fine del decennio) con un impatto in molteplici industrie, dai servizi legati a Internet alla logistica, dalla lotta al cambiamento climatico alle assicurazioni, dall'agricoltura di precisione al monitoraggio delle infrastrutture, dalla sicurezza alle telecomunicazioni.

Chi sono le sei società finanziate

Nei suoi primi dodici mesi di vita, Primo Space ha concluso sei deal, collocando complessivamente 8,1 milioni di euro di capitale ed entrando nell'azionariato di altrettante società. Aiko Space, per esempio è una startup torinese che sviluppa algoritmi di intelligenza artificiale per rendere le missioni spaziali sempre più autonome. Leaf Space, basata a Lomazzo, è attiva nell'ambito delle cosiddette “ground station” per satelliti di piccole dimensioni e sempre presso l'hub di innovazione del centro in provincia di Como è basata Caracol, salita alla ribalta per le tecnologia brevettata di manifattura additiva tramite supporti robotici per il mondo della componentistica spaziale ad alte prestazioni. La spagnola Pangea Aerospace produce invece con la stampa 3D un motore per razzi del tipo aerospike e un sistema di rientro per piccoli lanciatori mentre la svizzera Astrocast sta costruendo una costellazione di satelliti ed è già quotata alla borsa di Oslo nel segmento Euronext Growth. La più recente attività di co-investimento conclusa dal fondo (con 1,5 milioni di euro) al fianco di Cdp Venture Capital-Fondo Italia Venture II è infine Sidereus Space Dynamics, realtà napoletana impegnata nello sviluppo del lanciatore orbitale EOS attraverso un sistema di miniaturizzazione e standardizzazione delle parti e dei processi produttivi.


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