di Raoul de Forcade
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Cresce il numero delle imprese italiane ma l’industria soffre. Lo riporta l’Istat, segnalando che, nel primo trimestre del 2023, il numero complessivo di registrazioni di nuove aziende destagionalizzato segna un aumento congiunturale del 3,8%, nonostante l’esiguo incremento nelle costruzioni (+0,6%) e il marcato calo dell’industria in senso stretto, che scende del 6,2% rispetto al trimestre precedente.
Risulta, invece, in decisa crescita l’intero comparto dei servizi. In particolare, sempre rispetto al trimestre precedente, le registrazioni di nuove imprese aumentano in modo consistente per i servizi di alloggio e ristorazione (+11,5%), per i servizi sanitari, di assistenza, istruzione e intrattenimento (+9,2%) e per i servizi finanziari, immobiliari, professionali e di supporto alle imprese (+7,2%).
In crescita anche i servizi di informazione e comunicazione (+5,8%).Su base annua, a fronte di un aumento del numero totale di registrazioni rispetto al primo trimestre dello scorso anno (+1,2%), sostenuto anche dal vistoso aumento nei servizi di alloggio e ristorazione (+28,5%), spiccano i cali delle costruzioni (-13,8%) e, in misura inferiore, dell'industria in senso stretto (-4,2%).
L’Istat segnala anche l’incremento nei servizi di trasporto, che salgono del 15,2%, mentre nei servizi di informazione e comunicazione la crescita è del 5,4%. Per quanto riguarda il numero dei fallimenti, a livello complessivo, si rileva un aumento del 19,1% rispetto al trimestre precedente e un calo del 5,2% rispetto allo stesso trimestre del 2022.
Al netto dei fattori stagionali, l’aumento del numero complessivo di registrazioni rispetto al trimestre precedente è dovuto, testimonia l’Istat, «all’andamento decisamente positivo nell’intero comparto dei servizi. L'unico settore in controtendenza è quello dell'industria in senso stretto».
Anche rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, «si registra una crescita, pur modesta, del numero totale di registrazioni che inverte la dinamica tendenziale del 2022, per lo più negativa. Il risultato è dovuto, anche in questo caso, all’andamento nei servizi che controbilancia quello di segno opposto rilevato sia nell'industria in senso stretto che nelle costruzioni».
Raoul de Forcade
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