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Allarme lievito, mancano le materie prime e i costi sono alle stelle

di Emiliano Sgambato

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Costi alle stelle per la produzione di lievito

Costi alle stelle per la produzione di lievito

Il Gruppo Lievito di Assitol chiede di dare priorità alla destinazione alimentare del melasso da zucchero, riconoscendo il carattere di essenzialità all’intero settore

29 luglio 2022
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2' di lettura

Tutti ci ricordiamo quando in pieno lockdown, nel 2020, non si trovavano più farina e lievito sugli scaffali dei supermercati. Allora il motivo era la domanda inattesa ed elevata, visto che tutti volevano cimentarsi come fornai e pasticcieri tra le mura domestiche. A oltre due anni di distanza torna l’allarme lievito, ma questa volta il problema, come sta capitando per molta parte dell’industria alimentare e non solo, è dalla parte dell’offerta: manca la materia prima o comunque ha costi così alti da mettere in difficoltà le imprese produttrici e di conseguenza non solo i cuochi improvvisati, ma tutto il comparto dociario e della panificazione.

La denuncia viene dal Gruppo Lievito da Zuccheri di Assitol: agli aumenti dei costi dell’energia (il settore consuma molto gas) e la scarsità di melasso da zucchero, materia prima indispensabile per le aziende produttrici di lievito, mettono in seria difficoltà il comparto. I produttori chiedono quindi di dare priorità alla destinazione alimentare del melasso, riconoscendo il carattere di essenzialità all’intero settore.

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A causa della guerra, l’import dalla Russia di melasso infatti è bloccato, e così mancano all’appello nel mercato europeo a circa 250 mila tonnellate. E in Italia, ricorda Assitol, funziona un solo zuccherificio. Paesi come il Brasile e l’India, i maggiori produttori di zucchero, destinano grandi quantità di melasso per il bioetanolo nazionale, influenzando così i prezzi a livello mondiale.
A pesare sul settore è anche il difficile reperimento di fosforo e azoto, sostanze essenziali per la vita del lievito, che è un microrganismo di origine naturale.

«Già in passato avevamo messo in guardia le istituzioni sul conflitto tra destinazione energetica e impiego per fini alimentari – afferma in una nota il presidente del Gruppo lievito Paolo Grechi – l’attuale situazione conferma che il principio del ’food first’ va difeso fino in fondo, soprattutto per un ingrediente come il lievito, anima del pane ed essenziale per produzioni come pizza, dolci, vino e birra. La nostra priorità sono le bollette – continua Grechi – le nostre aziende sono gasivore. Purtroppo il continuo aumento del prezzo del gas e le attuali incertezze sui futuri approvvigionamenti non soltanto accrescono i costi di produzione, ma rendono problematica la programmazione aziendale».

Da qui la richiesta di riconoscere l’essenzialità del comparto, favorendo anche l’approvvigionamento da Paesi terzi. Per l’Associazione, occorre agire al più presto anche sui costi sostenuti dalle imprese, garantendo una maggiore flessibilità sugli obblighi autorizzativi imposti a livello nazionale ed europeo. «Il lievito è fondamentale per tante eccellenze alimentari - ricorda Grechi – e se si vuole salvaguardare il settore e, al tempo stesso, il carrello della spesa è urgente l’intervento delle istituzioni a Roma come a Bruxelles».

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