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“Benedetta”, sacro e profano secondo Paul Verhoeven

di Andrea Chimento

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Benedetta

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Nelle sale il nuovo film scandalo del regista di “Basic Instinct” e “Showgirls”. Tra le novità anche il documentario “Umberto Eco – La biblioteca del mondo”

3 marzo 2023
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2' di lettura

Uno dei film scandalo del Festival di Cannes 2021 arriva finalmente nelle nostre sale: stiamo parlando di “Benedetta”, ultimo lavoro di Paul Verhoeven, regista olandese che nel corso della sua carriera ha spesso voluto provocare con film come “Basic Instinct”, “Showgirls” o il più recente “Elle”.

Alla base della vicenda scelta da Verhoeven c'è una storia vera, quella della mistica Benedetta Carlini, raccontata da Judith Brown in “Atti impuri” del 1986: la giovane Benedetta, figlia di una famiglia benestante, entra a soli nove anni nel convento di Pescia, in Toscana, in un periodo in cui la peste nera ha sparso miseria in tutta la penisola.La giovane suora ben presto inizia ad avere strane visioni, tra l'erotico e il religioso, che suscitano allo stesso tempo perplessità e fascino all’interno del convento. Benedetta, intanto, si avvicinerà a una novizia con cui creerà un legame sempre più intimo.

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Fin dal soggetto si coglie subito come il materiale di partenza sia perfettamente nelle corde di Verhoeven, regista che per buona parte della sua carriera ha giocato con l’erotismo, cercando di provocare e scardinare le regole del cinema più convenzionale.

“Benedetta” e gli altri film della settimana

4 foto

Benedetta
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Umberto Eco - La biblioteca del mondo
Umberto Eco - La biblioteca del mondo

Un viaggio tra grottesco e misticismo

Verhoeven mescola più che mai il sacro e il profano, all'interno di questo film che alterna momenti profondi ad altri troppo superficiali, passaggi cupi e inquietanti ad altri del tutto grotteschi e sopra le righe.Vista questa continua altalena emotiva, composta da tanti cambiamenti stilistici, il film non riesce sempre a coinvolgere, ma risulta a ogni modo uno dei prodotti più intriganti visti al cinema negli ultimi mesi.È infatti un prodotto godibile e tutt'altro che banale, assolutamente da non sottovalutare, grazie anche all'ottima cura estetica complessiva: il direttore della fotografia, Jeanne Lapoirie (che annovera tra i suoi lavori precedenti “8 donne e un mistero” e “120 battiti al minuto”), ha dato vita a efficaci giochi di luci e ombre, capaci di mostrare tutte le controversie psicologiche del personaggio principale della pellicola.Buono anche il lavoro di un cast in cui, oltre alla protagonista Virginie Efira, sono da segnalare Charlotte Rampling, Lambert Wilson e Daphne Patakia, quest’ultima nei panni della suora con cui Benedetta ha una relazione.

Umberto Eco – La biblioteca del mondo

Tra le novità di questa settimana c'è anche un piccolo ma importante documentario italiano, intitolato “Umberto Eco – La biblioteca del mondo”, realizzato da Davide Ferrario.Partendo dalla leggendaria biblioteca personale di Umberto Eco – composta da più di 30.000 volumi di titoli contemporanei e 1.500 libri rari e antichi – Davide Ferrario ha realizzato un documentario che non solo descrive un luogo straordinario, ma cerca di afferrare il senso stesso dell’idea di biblioteca in quanto “memoria del mondo”, come la definiva lo stesso Eco.Ferrario, che con Umberto Eco aveva collaborato per una videoinstallazione alla Biennale Arte di Venezia un anno prima della morte dello scrittore, ha avuto accesso alla biblioteca grazie alla fattiva collaborazione della famiglia e il risultato è un lungometraggio prezioso, che andrebbe mostrato anche nelle scuole.Capace di cogliere magnificamente l'identità di Eco, questo documentario è un prodotto semplice, ma capace di farci riflettere sul mondo che ci circonda e, più in generale, su noi stessi.

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