di Luca Tremolada
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La prima giornata del G20 digitale si è chiusa nel segno della cybersecurity. Sono iniziati a Trieste sotto la presidenza italiana i lavori di un summit dei ministri che vede il nostro Paese colpito dall’attacco alla Regione Lazio. «Riguardo alla sfida della sicurezza digitale - ha puntualizzato Giancarlo Giorgetti ministro dello Sviluppo economico - è necessario rafforzare la risposta dei governi». «Le minacce alla sicurezza e al flusso dei dati possono compromettere il processo di innovazione e rallentare l’adozione di nuove tecnologie. Queste azioni rischiano di minare la fiducia dei cittadini nelle organizzazioni e nella tecnologia».
Numerosi i temi affrontati: trasformazione digitale delle attività produttive, crescita economica sostenibile, digitalizzazione delle micro, piccole e medie imprese, inclusione sociale, ricerca e regolamentazione agile per favorire l'innovazione. Padroni di casa insieme a Giorgetti anche il ministro per l'Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Vittorio Colao, e la Sottosegretaria al ministero dello Sviluppo Economico Anna Ascani. Si sono date appuntamento a Trieste, al Porto vecchio, dove ha sede il Tcc, Trieste Convention Center, 35 delegazioni che rappresentano le più grandi economie del mondo.
Un primo risultato concreto è la nascita del Digital Economy Working Group, un gruppo di lavoro permanente che guiderà il dibattito sulla transizione digitale nel settore pubblico e in quello privato per le prossime presidenze. «Dobbiamo lavorare per aumentare l’uso dell’identità digitale, per lo sviluppo di schemi di identificazione elettronica che siano interoperabili tra piattaforme, settori e confini», ha sottolineato durante i lavori del G20 dei ministri della digitalizzazione, Vittorio Colao aggiungendo la necessità per i Paesi condividere i propri approcci di digital government per «offrire servizi ancora più avanzati ai cittadini».
La strada però pare ancora lunga. Compito del gruppo di lavoro permanente sarà appunto quello di guidare il dibattito sulla digitalizzazione e trovare un equilibrio tra venti Big che viaggiano però a velocità diverse sia sul piano della normativa sia su quello delle tecnologie che su quello ancora più importante dei diritti . «Stiamo andando nella giusta direzione, sia nell’aggiornamento dei quadri normativi, sia nel rafforzamento della collaborazione internazionale», ha voluto sottolineare il ministro. «Dobbiamo aprirci ad una maggiore sperimentazione, in vari settori della pubblica amministrazione», ha continuato il ministro Colao richiamando la necessita di condividere le esperienze governo digitale.
Durante i lavori è stata poi discussa l’efficacia di alcune misure messe in atto, ad esempio, per rafforzare l’impegno civico attraverso consultazioni online, combattere l’evasione fiscale attraverso l’intelligenza artificiale o combattere la violenza di genere aiutando le donne a presentare denunce più facilmente attraverso strumenti come le chatbot.
Venerdì al via la seconda giornata dei ministri della ricerca. La domanda centrale, che animerà il confronto, sarà relativa a come il sistema universitario e della formazione terziaria potrà continuare ad adempiere alle missioni che gli sono affidate nei campi dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione, per promuovere la coesione sociale, un'economia sostenibile, lo sviluppo di talenti, le pari opportunità, la crescita culturale della società; ciò in un mondo sempre più pervaso da tecnologie digitali che si basano sulla gestione, sulla condivisione e sull'analisi dei dati e che utilizzano le potenzialità dell'intelligenza artificiale. La riunione dei ministri della Ricerca si propone di definire delle linee guida utili alla creazione di uno spazio comune della ricerca e della formazione terziaria per una società digitale a servizio delle persone e fondata su valori etici e di trasparenza, oltre che sull'affidabilità dei risultati raggiunti.
Luca Tremolada
Giornalista
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