Ucraina, la città di Bakhmut ridotta in macerie
“La Russia ha già perso quasi 99.000 dei suoi soldati in Ucraina. Un altro giorno saranno 100.000 perdite di occupanti. Percheè? Nessuno a Mosca ha una risposta. Fanno la guerra e sprecano la vita delle persone - la vita di altre persone, non i loro cari, non la propria vita, ma gli altri - e solo perché qualche gruppo al Cremlino non sa ammettere gli errori e ha una terribile paura della realtà. Ma la realtà parla da sé”. Così il presidente ucraino Voldymyr Zelensky nel suo consueto discorso serale.
L’assicurazione di Vladimir Putin che la Russia non vuole assorbire nessuno dovrebbe essere vista come “il colmo dell’ironia”, dato che sta tentando di assorbire l’Ucraina: lo ha detto il portavoce del dipartimento di stato americano Ned Price nel suo briefing.
Gli Usa presteranno una stretta attenzione se Minsk fornisce ulteriore supporto a Vladimir Putin nel suo conflitto contro l’Ucraina e risponderanno “adeguatamente” nel caso lo facesse: lo ha detto il portavoce del dipartimento di stato americano Ned Price nel suo briefing.
La situazione dell’elettricità a Kiev resta difficile, “10 ore senza elettricità sono, purtroppo, una realtà oggi”. Lo ha annunciato il ceo del fornitore di energia elettrica Yasno Sergey Kovalenko su Facebook, come riporta Ukrainska Pravda. Oggi tutti e tre i gruppi elettrogeni sono stati quasi completamente spenti allo stesso: una parte significativa della riva destra della città e in alcuni punti della regione è mancata la corrente e anche tutti i quartieri sono interessati”. Secondo Kovalenko, tutte le infrastrutture critiche - ospedali, servizi idrici, metropolitana - sono alimentate e c’è luce per circa il 20% della popolazione. “È difficile prevedere quanto velocemente torneremo alla stabilizzazione. Gli ingegneri energetici a tutti i livelli semplicemente non hanno il tempo di ripristinare la funzionalità del sistema tra gli arrivi. Ma spero che domani andrà un po’ meglio”, ha aggiunto Kovalenko.
Volodymyr Zelensky “manca di comprensione della gravità del momento e di preoccupazione per il suo popolo”. E’ l’accusa che rivolge al presidente ucraino il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov in un’intervista alla televisione bielorussa 1 Tv. “Continua a far uscire idee”, ha detto ancora Lavrov, nel tentativo di dimostrare l’incapacità di Zelensky di comprendere la situazione, ed aggiungendo anche che queste idee rivelerebbero “il carattere razzista” della leadership ucraina, senza fornire ulteriori spiegazioni. Nell’intervista all’emittente di Minsk, dove è oggi si è svolto un vertice Russia-Bielorussia, il ministro russo ha anche accusato l’Occidente di “reazione isterica” all’”operazione speciale”, come Mosca chiama l’invasione dell’Ucraina, ribadendo la sua “assoluta necessità”. Perché con la sua azione Mosca ha distrutto “i giochi geopolitici dell’Occidente”, ha concluso Lavrov affermando che questi prevedevano di trasformare l’Ucraina in una minaccia permanente per la Russia.
Durante la sua visita a Minsk, Putin ha fatto pressioni su Lukashenko affinché accettasse di inviare truppe bielorusse in guerra contro l’Ucraina. Tuttavia, il presidente della Bielorussia non ha molta voglia di fare questo passo. Lo sostiene Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa, comeriferisce Ukrinform. “Putin chiede l’intervento diretto della Bielorussia nella guerra con il nostro paese. Per quanto ne sappiamo, per quanto abbiamo informazioni, né Lukashenko né i suoi cittadini hanno un grande desiderio. Ma i russi ora faranno tutto il possibile e l’impossibile per forzare Lukashenko a prendervie parte. Vedremo quale decisione verrà presa nel prossimo futuro”, ha detto Danilov.
“Colloquio molto produttivo”. Così Vladimir Putin descrive il vertice oggi a Minsk con l’alleato di ferro Alexander Lukashenko, insistendo che la Russia non ha interesse ad “assorbire” nessuno e che sono invece dei non meglio definiti “nemici” che vogliono fermare l’integrazione tra Russia e Bielorussia. Nella conferenza stampa, il presidente bielorusso ha detto che “ora si sta decidendo” il futuro dei popoli di Russia e Bielorussia: “oggi possiamo affermare in modo inequivoco: insieme siamo in grado non sono di sopravvivere, ma anche di trovare opportunità per lo sviluppo delle nostre economie”.
“Mantengo rapporti di lavoro con molti colleghi, tra cui Macron”. Lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin, nel corso di una conferenza stampa a Minsk a seguito di un colloquio con il suo omologo bielorusso, Alexander Lukashenko.
“Oggi i sistemi missilistici S-400 e Iskander, che ci sono stati dati dalla Russia, sono stati dispiegati in Bielorussia”. Lo ha dichiarato il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, nel corso di una conferenza stampa dopo il colloquio con il leader russo, Vladimir Putin. I missili erano stati forniti dalla Russia lo scorso 21 novembre.
Russia e Bielorussia hanno concordato di proseguire con le esercitazioni militari congiunte. Lo ha sottolineato il presidente russo, Vladimir Putin, intervenendo in conferenza stampa a seguito del lungo colloquio avuto con il suo omologo bielorusso, Alexander Lukashenko. Durante l’incontro, tra le altre cose, sono state discusse le questioni relative alla creazione di uno spazio di difesa comune tra i due Paesi.
“Io e Vladimir Putin diciamo abitualmente che la Russia e la Bielorussia sono aperte al dialogo con altri Paesi, compresi quelli europei’. E’ quanto ha detto Alexander Lukashenko dopo il suo vertice oggi a Miinsk con il presidente russo. “Spero che presto gli europei ascoltino la voce della ragione così che possiamo dialogare in modo costruttivo sia della sicurezza comune che del futuro ordine mondiale”, ha aggiunto il presidente bielorusso secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Belta.
Il governo canadese ha annunciato l’avvio di un processo per il sequestro di 26 milioni di dollari di beni sanzionati a una società dell’oligarca russo Roman Abramovich. E’ quanto si legge sul sito del governo di Ottawa. Mentre diversi alleati occidentali hanno sequestrato yacht, imprese petrolifere e del gas e altri beni di persone vicine al presidente russo Vladimir Putin, questa è la prima volta che il Canada si muove in tal senso. Ottawa ha dichiarato che chiederà al tribunale di perseguire la Granite Capital Holdings di Abramovich e di utilizzare i proventi per la ricostruzione dell’Ucraina.
Con il conflitto in Ucraina “la situazione è diventata finalmente e irrevocabilmente chiara. Chi sta cercando di agire nell’arena internazionale con quali intenzioni e piani e di chi non ci possiamo fidare”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, a margine dei colloqui fra Russia e Bielorussia a Minsk. Lo riporta Ria Novosti.
La Russia giudica “inaccettabile” l’accordo Ue sul tetto al prezzo del gas: lo dice il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov definendo l’intesa una “distorsione del mercato” e promettendo “una reazione” da parte russa, come la decisione assunta sul petrolio. Lo riferiscono le agenzie russe.
È arrivato oggi a Leopoli, guidando un furgone grande del Vaticano (”il più grande che potessi guidare”) con sopra un lampeggiante prestato dai gendarmi e, all’interno, un carico quasi 40 generatori elettrici e buona parte delle magliette termiche che il Dicastero per la Carità sta raccogliendo per alleviare gli ucraini dalla temperatura che in questi giorni è scesa anche di 15 gradi sotto lo zero. Il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski è ancora una volta in Ucraina per portare alla popolazione piagata dal conflitto e dalle sue conseguenze la carità del Papa in vista del Natale. Il cardinale - al telefono dall’Ucraina con Vatican News, con il fiato corto a causa del forte freddo - è stato nelle scorse ore in Polonia, nella città al confine di Przemysl, dove sono giunti due tir con altre magliette e altri generatori. Sono stati consegnati alla locale Caritas che da oltre nove mesi è attiva a pieno ritmo per l’accoglienza e l’assistenza dei profughi, in particolare donne con i loro figli, molte delle quali fuggite dalle regioni del Donbass. Per il cardinale, il fattore tempo è un elemento fondamentale: arrivando velocemente nelle zone di guerra con magliette termiche e generatori, si possono anche “salvare delle vite”. “L’Elemosineria Apostolica garantisce che tutte le cose arrivano a destinazione e anche che riusciamo a superare il problema della frontiera ucraina”, dice Krajewski. Domani si metterà in viaggio “da solo” per visitare varie città colpite, tra cui Zaporizhzhia, Odessa e la capitale Kiev. “Farò 4-5 viaggi per portare soprattutto i generatori perché qui da Leopoli con le macchine piccole si arriva nei diversi posti. E così portiamo avanti questo servizio per il popolo da parte del Santo Padre. Non basta infatti avere le magliette, non basta avere i generatori, bisogna riuscire a portarli nei vari luoghi e, come ho detto, non è per nulla facile. Soprattutto con queste temperature”. Domani arriveranno altri tir: “Mi impegno a fare questi passaggi”, dice il cardinale. “Farò l’autista proprio per far partire i tir più presto possibile. Ci sono difficoltà che noi nemmeno conosciamo, ma quando si vuole tutto diventa possibile. Voglio ringraziare i nostri donatori e garantire che tutti i doni arrivano in modo veloce e diretto”.
Il presidente russo Vladimir Putin ha rinviato per tre volte l’invasione dell’Ucraina, poi avvenuta il 24 febbraio. Lo afferma Vadym Skibitskyi, esponente dell’intelligence militare ucraina. Prima dell’invasione, Putin si è consultato a lungo con il capo di Stato maggiore, Valery Gerasimov, e il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, e “ha rinviato l’offensiva tre volte”, l’ultima a metà febbraio, ha scritto Skibitskyi sul sito web dell’intelligence militare, riferisce Ukrinform. Sono stati poi i servizi russi dell’Fsb - ha proseguito - “a spingere Gerasimov all’invasione. I russi erano sicuri di aver condotto preparativi sufficienti, perché vi avevano investito enormi risorse”. Lo stato maggiore russo, ha notato infine Skibitskyi, aveva però gravemente sbagliato le sue valutazioni, tanto che le forze armate russe erano state dotate di rifornimenti di cibo, munizioni e benzina per “soli tre giorni”.
La Russia “rappresenta una minaccia indipendentemente dall’enorme distruzione portata in Ucraina e non deve in nessun modo essere sottovalutata”. Lo ha affermato il Presidente lituano Gitanas Nausėda parlando con i giornalisti a margine del summit della Joint Expeditionary Force (JEF) oggi a Riga. “Tutti i Paesi che hanno partecipato al summit hanno sottolineato la centralità del problema della sicurezza nella regione e che la Russia rimane una enorme minaccia. Sarebbe un errore imperdonabile ritenere che la Russia, utilizzando il suo potenziale militare in Ucraina, si stia indebolendo. Certo, da un punto di vista tattico, avrà bisogno di tempo per ristabilirsi. Sarebbe tuttavia un grosso errore pensare che per questo la Russia perda la sua capacità di minacciare la stabilità dei Paesi vicini”, ha sottolineato il Presidente lituano. Proprio per questo motivo, ha continuato Nausėda, bisogna adottare le necessarie misure di deterrenza: “Tali misure e il loro coerente e logico percorso di realizzazione saranno al centro delle discussioni del vertice Nato del prossimo luglio” a Vilnius. Nel corso del summit, Nausėda ha avuto un breve incontro bilaterale con il Premier britannico Rishi Sunak dedicato alla discussione delle questioni di sicurezza regionale.
Ci sono “preoccupazioni” da parte del governo tedesco per la visita di Vladimir Putin in Bielorussia e l’eventualità che i colloqui tra il leader russo e il suo omologo bielorusso, Alexander Lukashenko, possano cambiare il ruolo di Minsk nella guerra in Ucraina. Lo ha detto un portavoce del governo di Berlino, Steffen Hebestreit, durante un briefing. “Naturalmente, ci sono preoccupazioni su ciò che questa visita potrebbe comportare: se il ruolo della Bielorussia nella guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina cambierà o verrà modificato ancora una volta”, ha dichiarato Hebestreit, sottolineando che esiste la possibilità che la Bielorussia possa aumentare gli aiuti all’esercito russo.
“Mi auguro che possa esserci un recovery plan per l’Ucraina”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa alla Farnesina. Oltre alle prospettive di pace, “dobbiamo guardare alla ricostruzione, è nostro interesse che il Paese sia ricostruito in fretta”, ha sottolineato Tajani, spiegando che da parte italiana “coinvolgeremo tutte le imprese” disponibili in questo senso. Ma il tema della ricostruzione dell’Ucraina “non è solo una questione di tipo economico, ma è anche di tipo politico”, che riguarda la stabilità di quella parte di Europa, ha sottolineato Tajani.
In merito a un’eventuale trattativa di pace, “se i russi vogliono dare un segnale, inizino dalla centrale di Zaporizhzhia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una conferenza stampa alla Farnesina.
Il presidente russo Vladimir Putin ha emanato oggi un decreto per la concessione di terreni nella regione di Mosca, ma anche nella Crimea occupata, ai soldati che si sono distinti nella guerra in Ucraina e ai familiari dei caduti. Lo riferisce Interfax, citando il testo pubblicato sul sito ufficiale delle informazioni legali del governo russo.
La collaborazione tra Lettonia e Svezia nei settori della Difesa e dell’approvvigionamento energetico rappresenta un elemento indispensabile per garantire la stabilità regionale in un frangente storico in cui “la sola minaccia al Baltico sta arrivano dalla Russia”. Lo hanno affermato oggi, durante un incontro avvenuto a Riga, i Primi ministri di Lettonia, Krišjānis Kariņš, e Svezia, Ulf Kristersson. Al fine di coordinare al meglio la cooperazione bilaterale, Lettonia e Svezia stanno pianificando di organizzare regolari incontri per la discussione dei principali oggetti della politica regionale. I due Premier hanno convenuto che l’accesso della Finlandia e della Svezia nella Nato rappresenta un momento di fondamentale importanza non solo per l’Alleanza nel suo complesso, ma in particolare per la sicurezza del bacino del mar Baltico: “Questa è l’ultima possibilità per Svezia e Finlandia di diventare parte della Nato”, ha affermato il Primo ministro svedese. “La nostra posizione geografica e l’aggressione russa all’Ucraina sono ragioni sufficienti a giustificare la decisione di Svezia e Finlandia di aderire all’Alleanza”, ha concluso Kristersson.
Tredici ore. Tante, secondo il presidente russo Vladimir Putin, sarebbero state necessarie ai suoi militari per conquistare Kiev. Lo rivela il New York Times parlando delle prospettive ottimiste del presidente russo circa l’invasione dell’Ucraina lanciata lo scorso 24 febbraio. Aveva anche già provveduto alla distribuzione delle uniformi per la parata della vittoria, mentre il Consiglio per la sicurezza nazionale riteneva che le truppe russe fossero abbastanza forti da resistere anche ai soldati americani. Eppure, scrive il New York Times, i russi si sono spesso trovati a maneggiare armi degli anni Quaranta, decifrare informazioni scaricate da Internet su come usare un fucile da cecchino, mappe vecchie e informazioni approssimative. Secondo i piani di Putin, il 26esimo reggimento dei carri armati avrebbe dovuto attraversare il confine con l’Ucraina e attraversare il fiume Dnipro entro 24 ore, nonostante non avesse equipaggiamento o rinforzi. La realtà ha invece visto i militari ucraini mettere in ginocchio gli aggressori russi. E in generali, a dieci mesi dall’inizio dell’invasione, decine di migliaia di soldati russi sono stati uccisi e centinaia di migliaia di persone sono fuggite dall’Ucraina. Nei due anni di pandemia, scrive il quotidiano, Putin avrebbe vissuto nella sua residenza in totale isolamento a Mosca ’’con l’ossessione dell’Ucraina’’. Tanto che ha ignorato le valutazioni di esperti militari e generali in congedo. Il Cremlino aveva infatti previsto una rapida vittoria e dato per scontato che le sue forze avrebbero marciato in gran parte incontrastate su Kiev, nonostante la mancanza di provviste e attrezzature militari per il conflitto.
La città di Kiev ha rimborsato la parte rimanente del suo debito in valuta estera. Lo segnala S&P Global Ratings, specificando che “con un permesso speciale della Banca nazionale ucraina, Kiev ha effettuato il pagamento finale del suo Eurobond il 15 dicembre scorso di circa 30 milioni di dollari”. “Il rimborso è stato eseguito integralmente e puntualmente, in linea con il programma, che è stato modificato nel 2015 in occasione della ristrutturazione del debito di Kiev”, spiega S&P Global Ratings, secondo cui il processo “è stato in linea con le nostre aspettative, data la disponibilità di ingenti riserve di cassa e l’impegno a far fronte ai propri debiti”.
Al Consiglio Affari Energia, a quanto si apprende da fonti europee, è stato trovato un accordo politico sul price cap a 180 euro a megawattora.
La Russia sta pianificando di invadere la Moldavia all’inizio del 2023. “Possiamo dire chiaramente che sì, (i russi, ndr) intendono arrivare qui. Quello che seguirà, le loro intenzioni in relazione a Chisinau, possiamo discuterne, ma questo è un rischio reale e molto alto”. È quanto sostiene il direttore dei servizi di intelligence e sicurezza di Chisinau, Alexandru Musteata, intervistato dall’emittente televisiva Tvr Moldova. L’attuazione di questo scenario, precisa Musteata, dipende dall’evoluzione della guerra in Ucraina. “La questione non è se la Federazione russa effettuerà una nuova offensiva verso il territorio della Repubblica di Moldavia, ma quando ciò accadrà: o all’inizio dell’anno, gennaio, febbraio, o più tardi, marzo, aprile”, ha dichiarato Musteata, “dalle informazioni in nostro possesso, la Federazione russa intende andare oltre. Con l’obiettivo di creare un incrocio con la regione della Transnistria, che è territorio della Repubblica di Moldavia”.
I 34 droni Shahed usati la scorsa notte dai russi per attaccare l’Ucraina sono parte di una nuova fornitura di 250 pezzi inviata da Teheran. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso in collegamento online con i leader della forza britannica congiunta di spedizione (Jef), secondo quanto riferisce Ukrinform. “L’Ucraina è stata nuovamente attaccata la scorsa notte con droni iraniani: 34 Shahed. Dico sia il numero che il tipo, specificatamente. Questi sono Shahed proveniente da una nuova tranche di fornitura iraniana ricevuta dalla Russia. Sono 250 pezzi”, ha affermato Zelensky.
Russia e Bielorussia sono pronti al dialogo anche con l’Europa. Lo ha detto, secondo quanto riporta l’agenzia Ria Novosti, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko durante l’incontro a Minsk con il presidente russo Vladimir Putin. Lukashenko ha espresso l’auspicio che a Bruxelles “prevalga la voce della ragione” e si possa passare a una discussione costruttiva sui temi della sicurezza e del futuro ordine mondiale”.’incontro si svolge con la partecipazione di delegazioni dei due Paesi. Alla missione russa a Minsk rendono parte anche il ministro della Difesa Sergei Shoigu, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e il ministro dell’Energia Nikolai Shulginov.
Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares ha sottolineato l’impegno di Madrid per la sicurezza della Lituania e il contributo che il Paese sta dando alla difesa del fianco Est della Nato. “La Lituania può contare sul nostro appoggio”, ha detto Albares in una conferenza stampa congiunta con l’omologo lituano Gabrielius Lansbergis, nel centenario delle relazioni bilaterali tra i due Paesi. Entrambi i ministri hanno sottolineato l’impegno per la stabilità e la difesa euroatlantica, e il loro sostegno all’Ucraina. La Lituania ospiterà quest’anno il vertice Nato, che si terrà a Vilnius e che fa seguito al vertice di Madrid della scorsa primavera.
“Grazie a misure congiunte, siamo generalmente riusciti a superare i possibili effetti negativi della pressione delle sanzioni”. Lo ha detto il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko durante l’incontro a Minsk con il suo omologo russo, Vladimir Putin. Lo riporta Ria Novosti. “Gli esperti di Bielorussia e Russia hanno svolto un buon lavoro sui programmi bilaterali”, ha aggiunto Lukashenko, “e ci sono alcuni progressi in quasi tutte le aree”.
La Russia è pronta a sviluppare progetti nucleari in Bielorussia. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, durante il suo incontro a Minsk con il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko. Lo riporta Ria Novosti. Mosca si è detta pronta a continuare ad aiutare Minsk a sviluppare l’energia nucleare. “Stiamo costruendo una centrale nucleare. La prima unità è in funzione”, ha detto Putin. Lo riporta l’agenzia Tass. “Siamo pronti a sviluppare ulteriormente questo progetto”, ha assicurato il leader del Cremlino, “ma ciò che ritengo più importante è che siamo pronti (e lo stiamo facendo) a creare l’industria, a formare il personale nazionale, a sviluppare la scienza di conseguenza”.
La cooperazione economica è “la priorità” nelle relazioni tra Russia e Bielorussia: lo ha dichiarato Vladimir Putin incontrando a Minsk Aleksandr Lukashenko, stando a quanto riporta la Tass
Il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale Oleksiy Danilov prevede che la guerra finirà con la vittoria dell’Ucraina, ma non prima della primavera-estate. “Vorrei che avvenisse prima”, ha dichiarato in un’intervista all’Ukrainska Pravda, “ma dato che sono realista, capisco che difficilmente avremo una vacanza del genere prima della primavera-estate. Ma è sicuramente sulla nostra strada”.
Il primo ministro britannico, Rishi Sunak, ha dichiarato che l’Occidente dovrebbe lavorare per ridurre la “capacità della Russia di riorganizzarsi” nel conflitto in Ucraina. Sunak è intervenuto con queste parole al vertice della Joint Expeditionary Force, ovvero la forza guidata dal Regno Unito e composta da 10 nazioni dell’Europa settentrionale che ha lo scopo di reagire più rapidamente in caso di minacce regionali. Durante il vertice, che si è tenuto oggi nella capitale lettone Riga, il primo ministro britannico ha citato in particolare i droni che l’Iran ha fornito a Mosca. Sunak ha anche detto che le conseguenze economiche per la Russia “devono continuare ad essere gravi”.
Armi, sistemi di difesa aerea e vittoria sulla Russia. Sono questi i desideri che i bambini ucraini hanno scritto nelle loro letterine indirizzate a Babbo Natale. Lo sostiene il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, affermando che ’’nel giorno di San Nicola i terroristi russi hanno fatto un bel regalo ai bambini ucraini, hanno condotto nuovi raid’’.
Intervenendo in collegamento video a una riunione dei leader del Joint Expeditionary Force, Zelensky ha detto che ’’i bambini ucraini nelle loro lettere a Babbo Natale stanno chiedendo difesa aerea, armi, vittoria. Una vittoria per loro, una vittoria per tutti gli ucraini. Capiscono tutto, i nostri bambini. Non ci resta che agire!’’. Il giorno di San Nicola viene celebrato in Ucraina il 19 dicembre in base al calendario giuliano, che è 13 giorni indietro rispetto al calendario gregoriano che lo celebra il 6 dicembre.
Il Cremlino smentisce che la visita a Minsk del presidente russo Vladimir Putin serva a coinvolgere ulteriormente la Bielorussia nella guerra in Ucraina. “Queste sono stupide falsificazioni. Falsificazioni senza fondamento”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmytry Peskov, rispondendo a Minsk alle domande dei giornalisti sulle notizie di pressioni russe per spingere Minsk a partecipare direttamente al conflitto. “La Bielorussia è il partner e l’alleato numero uno per la Federazione Russa. E’ con la Bielorussia che abbiamo il sistema di maggiore integrazione. Nessuno costringe nessuno. Ciascuno intraprende i passi che meglio corrispondono agli interessi dei nostri popoli e della nostra Unione”, ha detto Peskov, citato dall’agenzia si stato bielorussa BeLta, riferendosi all’entità sovranazionale che unisce i due paesi.
Alla domanda se la guerra in Ucraina oscurerà il resto dell’agenda, Peskov ha risposto che la delegazione russa comprende sì il ministro della Difesa Sergei Shoigu e altri militari, ma che la maggior parte sono “civili”. “I rapporti sono ampi e sfaccettati”, ha proseguito, spiegando che si parlerà dei programmi di integrazione, commercio ed economia e “naturalmente, anche degli aspetti militari, data la situazione difficile e turbolenta attorno a noi”. Fra le questioni pendenti, il portavoce del Cremlino ha citato la creazione di un singolo mercato del gas. Infine Peskov ha dichiarato che i rapporti bilaterali sono andati avanti regolarmente al massimo livello, anche se Putin non veniva a Minsk dal 2019, circostanza che il portavoce ha attribuito al covid.
La Russia mantiene fino a otto navi assetto da combattimento nel Mar Nero. Lo riporta Ukrinform citando la Marina ucraina. Altre nove sarebbero posizionate nel Mediterraneo di cui cinque portamissili.
Il consigliere presidenziale di Kiev, Mykhailo Podolyak, ha dichiarato che l’Ucraina “non si arrenderà, né rispetterà gli ultimatum della Russia”. Lo ha scritto in un tweet, in un messaggio rivolto ai partner europei. “La fine della guerra può essere accelerata solo aumentando la fornitura di artiglieria e carri armati”, aggiunge nel tweet, “anche unilateralmente...”.
Il presidente russo, Vladimir Putin, è appena arrivato a Minsk, in Bielorussia, per una visita di Stato durante la quale incontrerà il collega e alleato Alexander Lukashenko. Lo rende noto la televisione di Stato russa.
«La sovranità e l’indipendenza della Bielorussia sono inviolabili», ma «non saremo mai nemici della Russia», altrimenti «saremo finiti come l’Ucraina». Lo ha detto presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, citato dall’agenzia stato bielorussa Belta nel giorno dell’arrivo a Minsk del presidente russo Vladimir Putin, in una visita che, secondo Kiev, punta a cercare di coinvolgere maggiormente la Bielorussia nella guerra in Ucraina.
«Vedo dei tentativi di agitare la situazione. Dopo questi negoziati su larga scala - ha detto Lukashenko, riferendosi al vertice di oggi - tutti diranno che è finita: la Bielorussia non ha più potere, i russi ormai dirigono il paese. Ancora una volta voglio sottolineare che nessuno, a a parte noi, governa la Bielorussia».
«Dobbiamo sempre basarci sul fatto che siamo uno stato sovrano e indipendente», ha sottolineato. Lukashenko, che parlava ad una riunione sulla cooperazione fra Mosca e Kiev, ha tuttavia rimarcato gli stretti rapporti bilaterali. «Non saremo mai nemici della Russia - ha affermato - Non ci rivolgeremo mai contro la Russia. Manterremo questa linea finché saremo al potere. Avessimo fatto diversamente, saremo finiti come l’Ucraina. Tutti lo capiscono, ma nessuno può dirlo».
Un’allerta aerea è stata dichiarata nella maggior parte delle regioni dell’Ucraina: a Kiev, nel Nord, nell’Est e nel Centro del Paese. Lo riferiscono le tv ucraine. La Russia - dicono i media - ha fatto decollare bombardieri Tu-22m3. Secondo i dati preliminari, sono partiti da Ryazan nella regione di Kursk.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto ai leader occidentali di aumentare la fornitura a Kiev di sistemi di difesa aerea. L’appello è stato rivolto in collegamento video alla riunione in corso in Lettonia della Joint Expeditionary Force (Jef), l’alleanza guidata dalla Gran Bretagna di cui fanno parte Danimarca, Finlandia, Estonia, Islanda, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Svezia e Norvegia.
«L’aggressione russa può e deve fallire. Ora dobbiamo garantire che ciò avvenga più velocemente possibile. Vi invito a fare di tutto per accelerare la sconfitta degli occupanti», ha detto Zelensky.
Il presidente ucraino ha quindi «chiesto di aumentare la possibilità di fornire sistemi di difesa aerea al nostro paese. Lo scudo aereo totale per l’Ucraina sarebbe uno dei passi di maggior successo contro l’aggressione russa ed è necessario in questo momento».
“Dopo mesi di costose forniture di armi, Crosetto ha affermato che l’Unione Europea dovrebbe fornire supporto finanziario ai Paesi che sostengono l’Ucraina. Ha aggiunto che l’Italia è aperta anche a proposte di acquisti congiunti da parte dell’Agenzia per la Difesa dell’Ue”. E’ quanto si legge in un’intervista rilasciata al ministro della Difesa Guido Crosetto alla Reuters. “Crosetto, fermo sostenitore della necessità di difendere l’Ucraina, ha confermato che Kiev ha richiesto sistemi di difesa aerea, tra cui il franco-italiano Samp/T”, scrive ancora la Reuters.
Le truppe russe occupano “posizione più vantaggiose” nella regione di Donetsk “in seguito a un’offensiva”. Lo ha annunciato lunedì il rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa della Federazione Russa, generale Igor Konashenkov. Lo riporta la Tass.
La Russia non si rifiuta di comunicare con gli Stati Uniti “a vari livelli”. Lo precisa la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova. “Siamo interessati a ridurre le tensioni e concordare i principi di una convivenza pacifica”, spiega. Per avere dei progressi “almeno minimi” serve però “la volontà politica” di Washington e “una mente aperta”. Due caratteristiche che - secondo Mosca - al momento negli Usa sono “completamente assenti”. Lo riporta Ria Novosti.
Il tribunale di Sebastopoli, in Crimea, ha condannato a 12 anni di carcere il russo Yevgeny Petrushin per alto tradimento a favore dell’Ucraina. Lo ha riferito il Servizio federale per la sicurezza russo (Fsb), come riporta Interfax. Secondo l’Fsb, Petrushin forniva a Kiev tra il 2020 e il 2021 informazioni “sulle attività della flotta del Mar Nero, che potrebbero essere utilizzate contro la sicurezza della Federazione Russa”. Petrushin era stato arrestato nell’aprile 2021. Il tribunale gli ha anche inflitto una multa di 100mila rubli.
Nell’ultimo giorno, gli occupanti russi hanno bombardato per 70 volte la regione di Kherson. Sono stati colpiti sia la città che altri insediamenti, sei persone sono rimaste ferite. Lo ha reso noto il capo dell’amministrazione militare Yaroslav Yanushevich, citato da Unian. “Gli occupanti russi hanno bombardato il territorio per 70 volte volte. Il nemico ha colpito con tutte le armi che ha a disposizione”, ha dichiarato.
L’esercito russo ha abbattuto quattro missili Harm di fabbricazione americana sulla regione di Belgorod. Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov. Lo riporta Interfax.
“A seguito del bombardamento delle forze armate ucraine, l'alimentazione elettrica è stata interrotta nel distretto urbano di Shebekinsky. Circa 14mila residenti rimangono senza elettricità”. Lo ha riferito il governatore della regione russa di Belgorod, in cui si trova la città di Shebekino, Vyacheslav Gladkov, via Telegram. Lo riporta Ria Novosti.
Mosca ha annunciato oggi che questa settimana e la prossima diverse sue navi da guerra parteciperanno a esercitazioni con Pechino. “Le manovre si svolgeranno dal 21 al 27 dicembre nel Mar Cinese Orientale. L’obiettivo principale delle esercitazioni è rafforzare la cooperazione navale... e mantenere la pace e la stabilità nella regione Asia-Pacifico”, ha reso noto il ministero della Difesa russo.
L’erogazione di corrente elettrica è stata interrotta a Kiev e in 10 regioni dell’Ucraina in seguito agli attacchi russi della notte scorsa: lo ha reso noto il gestore elettrico.
Tre civili sono morti e altri 11 sono rimasti feriti negli attacchi delle forze russe di ieri in Ucraina: lo ha reso noto il vice capo dell’ufficio del presidente, Kyrylo Tymoshenko, come riporta Ukrainska Pravda. Le vittime sono state segnalate nella regione di Donetsk (est). Secondo il Kyiv Independent, negli attacchi sono state colpite le città di Donetsk, Kherson, Kharkiv, Kiev, Dnipropetrovsk, Mykolaiv, Sumy, Zaporizhzhia e Lugansk, nelle regioni dell’Ucraina orientale, meridionale e settentrionale.
I servizi speciali russi puntano a fornire armi di fabbricazione occidentale provenienti dal campo di battaglia in Ucraina a organizzazioni estremiste attive nei Paesi alleati della Nato affinché questi compiano attacchi terroristici con l’obiettivo di minare l’assistenza dell’Occidente a Kiev: lo ha detto una fonte dell’intelligence ucraina citata dal capo del Centro per le riforme della Difesa di Kiev, Oleksandr Danylyuk. “Secondo le informazioni a disposizione dell’intelligence ucraina, i servizi speciali russi stanno preparando atti di provocazione al fine di minare l’assistenza militare e tecnica internazionale all’Ucraina - ha detto Danylyuk, come riporta Ukrinform -. In particolare, i russi si stanno preparando a spedire le armi occidentali sequestrate in Ucraina, anche a Mariupol, a una serie di organizzazioni estremiste affinché compiano atti di terrore, anche sul territorio della Nato”.
“Anche il vice rappresentante permanente degli Stati Uniti presso l’Onu, Richard Mills, ha parlato della minaccia delle provocazioni russe, osservando che la Russia cerca di impadronirsi delle armi americane in Ucraina ed è interessata a consegnarle ad attori disonesti per sostenere la propria disinformazione sulla mancanza di controllo sulle armi fornite all’Ucraina dagli Stati Uniti”, ha aggiunto Danylyuk.
Sono ’’abbastanza gravi’’ i danni causati dall’ultimo attacco russo con droni nella regione di Kiev. Lo ha detto il governatore regionale Oleksiy Kuleba su Telegram. In precedenza, le autorità ucraine avevano affermato che erano stati abbattuti circa 15 droni diretti contro la capitale. Kuleba ha dichiarato che alcune strutture sono state danneggiate, così come case private, e almeno due persone sono rimaste ferite.
Sono 520 i militari russi uccisi in Ucraina nelle ultime 24 ore. E’ quanto si legge sul bollettino odierno dello Stato Maggiore dell’esercito di Kiev, che aggiorna a circa 98.800 il numero dei soldati di Mosca che hanno perso la vita dall’inizio della guerra lo scorso 24 febbraio.
Sono 520 i militari russi uccisi in Ucraina nelle ultime 24 ore. E’ quanto si legge sul bollettino odierno dello Stato Maggiore dell’esercito di Kiev, che aggiorna a circa 98.800 il numero dei soldati di Mosca che hanno perso la vita dall’inizio della guerra lo scorso 24 febbraio.
Il gruppo Wagner, compagnia mercenaria schierata sul terreno in Ucraina, continua a svolgere un ruolo di primo piano nei combattimenti nel Donetsk. Il gruppo ha sviluppato tattiche offensive per sfruttare il gran numero di detenuti che ha reclutato. A scriverne è il ministero della Difesa di Londra, che ha divulgato l’ultimo rapporto dell’intelligence britannica. Il gruppo Wagner, vi si legge “continua ad assumere un ruolo importante nella guerra di logoramento intorno alla città di Bakhmut, nell’oblast di Donetsk. Negli ultimi mesi ha sviluppato tattiche offensive per sfruttare il gran numero di detenuti poco addestrati che ha reclutato. Ai singoli combattenti verrebbe fornito uno smartphone o un tablet che indica al possessore la linea di avanzamento e l’obiettivo stabiliti, sovrapposti ad immagini satellitari commerciali”.
“A livello di plotone e più in alto ancora, i comandanti rimangono verosimilmente al riparo e impartiscono ordini via radio, informati dai feed video di piccoli drone”, scrive ancora nel suo rapporto l’intelligence britannica. “Ai singoli e alle sezioni - continua - viene ordinato di procedere lungo il percorso pianificato, spesso con una copertura di fuoco, più di rado accanto a veicoli blindati. Gli agenti Wagner che deviano dalle loro rotte d’assalto senza autorizzazione rischiano minacce di esecuzioni sommarie”. “Queste tattiche brutali - commenta in conclusione - mirano a preservare le rare risorse che il gruppo possiede a livello di comandanti esperti e veicoli corazzati, a scapito delle reclute-detenuti più facilmente disponibili, e che l’organizzazione considera sacrificabili”.
“Un altro attacco al centro della città di Kherson”. Lo riferisce il vice capo dell’ufficio di presidenza ucraino, Kyrylo Timoshenko, via Telegram. “L’edificio dell’Amministrazione statale regionale di Kherson è stato nuovamente danneggiato”, fa sapere Timoshenko.
Le forze russe hanno attaccato nella notte la regione di Dnipropetrovsk, nell’Ucraina meridionale, con droni kamikaze di fabbricazione iraniana, artiglieria pesante e lanciarazzi multipli Grad, danneggiando diverse abitazioni e linee elettriche: lo ha reso noto su Telegram il governatore regionale, Valentyn Reznichenko, come riporta il Kyiv Independent. Nel dare la notizia, Reznichenko ha sottolineato che le forze ucraine del comando orientale hanno abbattuto due droni. La città di Nikopol è stata colpita 60 volte e gli attacchi hanno preso di mira anche e le vicine comunità di Marhanetska, Chervonohryhorivka e Myrivska.
Secondo Reznichenko, non ci sono feriti o vittime, ma i danni sono ingenti. Nella comunità di Chervonohryhorivka sono state danneggiate tra l’altro 11 case, un gasdotto e una linea elettrica. Inoltre, a causa dell’attacco, la centrale idrica stazione è stata danneggiata e diversi villaggi sono attualmente senz’acqua. Nella comunità di Marhanetska sono state colpite oltre 20 case, strutture agricole, tre scuole, un edificio amministrativo e diverse linee elettriche.
Le attuali scorte di missili della Russia potrebbero consentire a Mosca di lanciare altri tre o quattro grandi attacchi contro l’Ucraina: lo ha detto il Segretario del consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino, Oleksiy Danilov, come riporta Ukrinform. “Se contiamo gli attacchi massicci che hanno già avuto luogo, potrebbero avere abbastanza (missili) per un massimo di altri due o tre, forse quattro. Ma poi rimarrebbero completamente senza missili, il che sarebbe inaccettabile per loro perché potrebbero avere un sacco di altre sfide e devono lasciare almeno qualche riserva. Quindi, per capirci, hanno superato da tempo il limite che avrebbero dovuto lasciare secondo gli standard”, ha detto Danilov.
L’alto funzionario ha poi ricordato che l’esercito ha imparato ad abbattere i droni kamikaze iraniani impiegati dalla Russia. “Hanno gli Shahed, ma vorrei sottolineare che abbiamo imparato a respingerli. Se non stiamo parlando di situazioni di forza maggiore, recentemente abbiamo avuto un caso in cui abbiamo abbattuto il 100% (dei droni) che avevano lanciato”, ha detto.
Le truppe russe trasferite in Bielorussia a ottobre per entrare a far parte di una formazione regionale condurranno esercitazioni tattiche a livello di battaglione. A riportare la notizia è l’agenzia di stampa russa Interfax, che cita una dichiarazione del ministero della Difesa di Mosca. “La valutazione finale della capacità di combattimento e della prontezza al combattimento delle unità, sarà data dal comando nella fase finale del coordinamento, dopo che saranno state condotte le esercitazioni tattiche del battaglione”. Non viene specificato quando né dove in Bielorussia si svolgeranno le esercitazioni. Ad ottobre il ministero della Difesa bielorusso aveva annunciato che 9.000 soldati russi si stavano trasferendo nel quadro di un “raggruppamento regionale” di forze per proteggere i confini del paese.
Le forze aeree ucraine hanno annunciato di aver abbattuto 30 dei 35 droni lanciati dalle forze russe in nottata. I droni kamikaze Shahed-136/131- sarebbero stati lanciati a partire dalla costa orientale del Mare di Azov, secondo quanto reso noto dalla stessa fonte.
Per approfondire: Perché la guerra in Ucraina è diventata anche una guerra di droni
Il presidente russo, Vladimir Putin, sarà oggi in Bielorussia per incontrare il presidente Alexander Lukashenko. Si tratta della prima visita del presidente della Federazione russa in Bielorussia dal 2019. Per il comandante delle forze ucraine, Serhiy Nayev, i colloqui serviranno sicuramente a discutere “di un’ulteriore aggressione contro l’Ucraina e di un più ampio coinvolgimento delle forze armate bielorusse nell’operazione, in particolare, a nostro avviso, anche sul terreno”.
Il presidente della Federazione russa Vladimir Putin (foto Sputnik/Metzel/Pool Reuters)
Il primo ministro britannico Rishi Sunak annuncerà oggi l’invio Kiev di un maxi pacchetto di aiuti militari all’Ucraina nel corso del summit della Joint Expeditionary Force (Jef), che si terrà oggi a Riga: lo ha reso noto ieri sera il suo ufficio in un comunicato. Londra consegnerà “centinaia di migliaia di proiettili di artiglieria il prossimo anno, nell’ambito di un contratto da 250 milioni di sterline (oltre 286 milioni di euro) che garantirà un flusso costante di munizioni di artiglieria essenziali all’Ucraina per tutto il 2023”, si legge nella nota. Il summit della Jef è dedicato alla situazione in Ucraina, alle ulteriori possibilità di sostegno a Kiev e all’influsso della guerra sulla sicurezza dell’Atlantico settentrionale e delle regioni baltica e nordica.
Per approfondire: Oggi a Riga summit Regno Unito-Paesi baltici, focus Ucraina
Nove drone Shahed di fabbricazione iraniana sono stati abbattuti all’interno dello spazio aereo della capitale ucraina Kiev. A renderlo noto è stata l’amministrazione militare della città. “L’allarme aereo resta in vigore a Kiev”, precisa la stessa fonte su Telegram. “Il nemico sta attaccando la capitale con munizioni di sbarramento Shahed. La difesa aerea è al lavoro”.
Si svolgerà oggi a Riga il summit della Joint Expeditionary Force (Jef) dedicato alla situazione in Ucraina, alle ulteriori possibilità di sostegno a Kiev e all’influsso della guerra sulla sicurezza dell’Atlantico settentrionale e delle regioni baltica e nordica. Al summit, parteciperanno i rappresentanti degli stati aderenti alla Jef: il primo ministro britannico Rishi Sunak, il presidente finlandese Sauli Niinistö, il presidente lituano Gitanas Nausėda, il primo ministro islandese Katrín Jakobsdóttir, il primo ministro estone Kaja Kallas, il primo ministro norvegese Jonas Gahr St›re, il primo ministro svedese Ulf Kristersson, il vice primo ministro e ministro della Difesa danese Jacob Ellemann-Jensen e il ministro della Difesa olandese Kajsa Ollongren. Il presidente lituano Nausėda ha sottolineato che l’incontro sarà inoltre importante per discutere dell’accesso della Finlandia e della Svezia alla Nato e del suo significato sull’assetto complessivo della sicurezza nell’area del mar Baltico e della regione nordica.
Nella giornata di oggi è possibile che in Ucraina ci sarà una significativa carenza di elettricità a causa del freddo. Lo ha riferito il presidente del consiglio di amministrazione del fornitore di energia statale ucraino Ukrenergo, Volodymyr Kudrytskyi, sottolineando che c’è un’alta probabilità di blackout di emergenza in tutto il paese. “Il deficit sarà significativo a causa dell’abbassamento della temperatura. Ora tutte le centrali nucleari operanti nel territorio controllato hanno già ripreso il loro lavoro. Persistono ancora limiti sulle reti che non possono liberare una certa parte della loro capacità a causa alle conseguenze degli attacchi missilistici”, ha detto Kudrytskyi, citato da Unian. “In uno o due giorni, saremo in grado di aumentare la quantità di generazione disponibile per nostri consumatori”, ha aggiunto.
La città di Kiev è stata presa di mira da un nuovo attacco ed è stato colpito un punto critico dell’infrastruttura. Lo rendono noto le autorità della capitale ucraina, spiegando che l’attacco è arrivato tre giorni dopo quello che hanno descritto come uno dei più gravi dall’inizio della guerra. L’amministrazione della città di Kiev ha dichiarato sul suo account Telegram che più di 20 droni di fabbricazione iraniana sono stati rilevati nello spazio aereo della capitale di Kiev e almeno 15 di loro sono stati abbattuti. Nell’attacco è stato colpito un punto critico dell’infrastruttura. Ulteriori dettagli non sono stati forniti. Non ci sono al momento notizie di vittime. La Russia ha preso di mira le infrastrutture energetiche, anche a Kiev, come parte di una strategia per cercare di congelare gli ucraini.
Il governatore della regione di Kiev Oleksii Kuleba ha dichiarato su Telegram che alcune infrastrutture sono state danneggiate, così come case private, e almeno due persone sono rimaste ferite. Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko ha aggiunto che si sono sentite esplosioni in due distretti, Shevchenkivskyi e Solomianskyi, ma che non sono state segnalate vittime immediate e che i servizi di emergenza stanno lavorando nella zona. Venerdì, la capitale dell’Ucraina è stata attaccata come parte di un massiccio attacco dalla Russia. Dozzine di missili sono stati lanciati in tutto il paese, provocando diffuse interruzioni di corrente.
Due potenti esplosioni sono avvenute nel centro della capitale ucraina Kiev durante la notte, secondo fonti locali citate dal Kyiv Independent. Poco prima il governatore dell’oblast di Kiev, Oleksiy Kuleba, aveva scritto su Telegram che le difese aeree della regione stavano operando “a causa di un attacco russo” operato con “droni”. Dalle prime ore della notte era stato dichiarato l’allarme antiaereo a Kiev e in diverse regioni del centro e dell’est dell’Ucraina.
Nella notte è stato dichiarato l’allarme antiaereo nella capitale Kiev e in diverse regioni del centro e dell’est dell’Ucraina, secondo quanto reso noto dall’agenzia russa Tass. Gli oblast interessati dall’allerta sono quelli di Vinnitsa, Poltava, Kharkiv, Cherkassy, Donetsk, Dnipro, Kirovograd e Nikolayev e Zaporizhzhia.
Il presidente Volodymyr Zelensky, nel videomessaggio quotidiano serale, ha riferito di avere avuto oggi una riunione con lo Stato maggiore in cui si è discusso “in gran dettaglio” della situazione nelle regioni di Donetsk e Luhansk”, dicendo che “è stata anche discussa in dettaglio la questione dei confini”. “Anche la protezione del confine con Russia e Bielorussia è una costante priorità”, ha detto Zelensky, aggiungendo che “ci stiamo preparando per tutti i possibili scenari di difesa”.
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