Renzi: Che faccio su TikTok? Sono esperto di First reaction shock
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A meno di un mese dalle urne la politica prende d’assalto anche TikTok, il social dei ragazzi, a caccia del voto dei giovani. Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Carlo Calenda hanno già da tempo fatto il proprio ingresso nel social degli under 30. «Benvenuti. io ci sono anni», rivendica il leader leghista. Il 1° settembre è stata la volta di Silvio Berlusconi, Matteo Renzi, Giovanni Toti e del Pd che ha affidato ad Alessandro Zan, padre della proposta di legge contro l’omotransfobia, la propria prima uscita.
Per Berlusconi è stato un vero e proprio boom, con numeri da record. «Il mio primo video su TikTok ha superato le 3 milioni di visualizzazioni in poche ore. Mi dicono che si tratti di un record» ha commentato. Il leader di Forza Italia da sempre a suo agio con le telecamere, appare seduto, in completo scuro e con una mimica ammiccante si rivolge ai giovani. «Ciao ragazzi - dice sorridente - eccomi qua! Vi do il mio benvenuto sul mio canale ufficiale di TikTok». Seduto alla propria scrivania ricorda che «su questa piattaforma i ragazzi sono oltre 5 milioni e il 60% ha meno di trent’anni. Soffro di un poco di invidia...». La promessa è quella di discutere dei temi cari agli under30: «Vi racconterò di come voglio rendere l’Italia un Paese che possa dare nuove opportunità e dove realizzare i vostri sogni».
Battesimo sul social anche per il leader di Iv Matteo Renzi. Camicia bianca e cravatta parla in piedi in un video che alterna anche immagini della sua vita privata e della sua carriera. «Molti di voi mi conoscono per “First reaction, shock”, si presenta ironizzando sulle sue gaffes. Ma poi cita la sua esperienza come sindaco e ricorda con con orgoglio di essere stato il premier più giovane della storia repubblicana: «sono uno che crede nella politica. Se vi va, qui ci siamo». Poi, a poche ore dal primo video ne posta un altro rivendicando la partenità del bonus per i giovanissimi ’18app’.
E proprio ai diciottenni che si rivolgono anche i Dem ricordando che quest’anno, per la prima volta, i neo-maggiorenni potranno votare anche per Palazzo Madama. “Da oggi - dice Enrico Letta - il Pd è su TikTok. Discuteremo con i più giovani delle priorità che spesso la politica trascura». Testimonial della prima uscita da tiktoker dei Dem è Alessandro Zan. T-shirt bianca, parla camminando ed evidenzia: «il Pd ha deciso di fare il primo video su TikTok sui diritti» contro una «destra che ha sempre usato il benaltrismo, del “c’è ben altro da fare”».
Intanto c’è anche chi sceglie di evitare il social: «Ciao ragazzi, eccomi qua. Votatemi perché non userò TikTok in campagna elettorale», scrive su Twitter il Dem Matteo Orfini. Solo dopo il 25 settembre si saprà se e quanto l’approdo sul social paghi in termini di consenso elettorale. Per il momento gli esperti avvertono: bene il social, ma servono le istruzioni per l’uso. Lo sbarco di quasi tutti i leader politici su TikTok - osserva Antonio Preiti, direttore di Sociometrica - fornisce loro un canale di comunicazione coi giovani “fenomenale”, ma questo social richiede «un linguaggio suo proprio, fatto di velocità, ritmo, ironia e musica».
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