di Giorgio Pogliotti
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Il Reddito di cittadinanza ha avuto un effetto da traino per l’exploit del M5S che si è affermato come primo partito in tutte le regioni del Sud. C’è una perfetta corrispondenza, se si confrontano i voti ottenuti a livello regionale con il numero dei percettori delll’integrazione al reddito che al Sud supera gli 1,7 milioni di persone (sui poco meno di 2,5 milioni di percettori in tutta Italia). «Chi tocca il reddito troverà in noi un argine insuperabile - ha avvertito il leader Giuseppe Conte-. Chi pensa di toccare il reddito dovrà fare i conti con noi».
Il Reddito di cittadinanza, però, è anche un indicatore del disagio sociale, e proprio al Sud in queste elezioni ha disertato le urne quasi la metà degli aventi diritto; i dati più bassi di affluenza si registrano in Sicilia, Campania, e Calabria. Dal confronto, basandoci sui dati della Camera (sostanzialmente simili a quelli del Senato) emerge come il numero di elettori sia sempre superiore al numero di percettori del sussidio, che rappresentano presumibilmente un consistente “zoccolo duro” del Movimento.
Al collegio Campania 1 (provincia di Napoli) il M5S ha avuto il 41,36% dei consensi affermandosi largamente come primo partito con 483.699 voti, lo stesso risultato si registra nel collegio Campania 2 (le altre province) dove M5S ha preso il 27,59% con 311.834 voti. Sui 795.593 voti complessivi presi in Campania sicuramente hanno inciso i 628.750 percettori del Rdc, che a luglio ammontava in media a 615,56 euro. Come nel 2018 il Movimento 5 Stelle si conferma primo partito a Napoli (43% dei voti) e, come nel voto di 4 anni e mezzo fa, il picco dei voti è nelle periferie e nei quartieri meno agiati del capoluogo e della sua provincia. Il Movimento 5 Stelle ha preso il 64,91% delle preferenze a Scampia, a Barra il 61,04%, a San Giovanni a Teduccio il 60,34%, a Secondigliano il 59,16%. Napoli è anche la città italiana con il maggior numero di percettori del reddito di cittadinanza: sono 416.740 persone che a luglio hanno avuto mediamente un assegno mensile di 636,72 euro. In Campania il risultato finale è di 11 collegi uninominali al Movimento 5 Stelle - tutti i collegi di Napoli e provincia - e 10 al centrodestra.
La seconda regione per il numero di percettori del Rdc è la Sicilia: sono 516.056 e percepiscono un assegno medio mensile di 595 euro. Il Movimento è primo partito nei due collegi, con il 30,77% Sicilia 1 e il 25,92% in Sicilia 2, forte dei 562.068 voti complessivi, anche se poi ha vinto il centrodestra e si è registrata un’astensione su livelli record: per le Regionali hanno votato il 48,62% degli aventi diritto. A Palermo i grillini sono il primo partito con 128.773 voti, (34,74%), un numero inferiore rispetto ai 168.290 che hanno preso un assegno medio di 632,38 euro a luglio.
Anche se il centrodestra si è aggiudicato la regione, M5S è il primo partito anche in Puglia che è la terza regione italiana per numero di percettori del Rdc, pari a 241.648, con un assegno medio mensile che a luglio è stato pari a 550,49 euro. In questa regione il partito di Giuseppe Conte ha avuto 487.348 voti, pari al 27,69%. Stesso quadro in Calabria, quinta regione italiana per il numero di percettori del Rdc (172.043 con un assegno medio di 548,26 euro) dove il M5s ha preso 211.390 voti, affermandosi come primo partito con il 29,38%.
Il Movimento guidato da Conte è il primo partito anche in Basilicata con il 25%: qui a fronte di 18.739 percettori (assegno medio di 511,29 euro) i voti sono stati 61.114 e in Molise con il 24%, rispetto agli 11.515 percettori (importo medio di 525,23 euro) i voti sono stati 29.506.
Giorgio Pogliotti
Redattore esperto
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