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L’impegno delle aziende nella lotta alla violenza sulle donne

di Ilaria Potenza

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Da Sorgenia a WindTre, da American Express a Pomellato le imprese scendono in campo per fare rete e aumentare le iniziative sul territorio

24 novembre 2022
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6' di lettura

La dipendenza economica dal partner è spesso una condizione che impedisce alle donne di interrompere una relazione di abusi. Promuovere pertanto un mercato del lavoro che tuteli i diritti delle professioniste e intercetti i loro bisogni rappresenta una priorità per contrastare la violenza di genere. E sono sempre di più le aziende che decidono di sviluppare politiche, programmi e iniziative per generare un ambiente paritario. Il ruolo sociale delle imprese dopotutto è sempre stato chiaro e oggi con la pandemia ha assunto ulteriore importanza visto l'impatto sul benessere economico e psicologico delle lavoratrici. Le aziende possono quindi svolgere un ruolo fondamentale nella prevenzione della disparità e nel conseguimento dell'empowerment socio-economico delle donne.

Ma a che punto siamo con il gender gap nelle aziende italiane? Nella percezione delle lavoratrici intervistate nel sondaggio condotto da EY Italia, network internazionale di servizi professionali, sono ancora poche le aziende che si sono dotate di una reale organizzazione per ridurre le differenze di genere: nel 68% dei casi non è presente una sezione che si occupi dell'inclusione femminile e solo il 21% ne prevede l'adozione nei prossimi anni. A mancare sono soprattutto le misure che possono favorire la conciliabilità tra lavoro e famiglia, quest'ultimo considerato peraltro il principale limite per la leadership femminile, a cui si aggiunge la mancanza di strumenti per misurare lo stato del gender gap: nel 70% delle aziende.

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Il 25 novembre rappresenta tuttavia un'occasione per raccontare quelle realtà imprenditoriali che invece stanno provando a fare la propria parte, al punto che la loro inversione di rotta li rende veri e propri nuovi paradigmi nel mondo del lavoro.

WindTre con il Policlinico Gemelli

Un Centro Anti Violenza all’interno del Policlinico Gemelli, dedicato all’accoglienza delle vittime di violenza con il sostegno di WindTre che, attraverso la donazione a favore della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, intende confermare il proprio impegno per promuovere l’inclusione e la parità di genere. La sua prossima apertura è stata annunciata oggi in occasione di una tavola rotonda al Gemelli per sensibilizzare l’opinione pubblica, un evento organizzato in occasione della settimana dedicata alla violenza di genere (21/26 novembre) promossa da Fondazione Onda.

Per Rossella Gangi, direttrice Human Resources di Windtre, «l’apertura del Centro Anti Violenza insieme alla Fondazione Policlinico Gemelli e all’Associazione Assolei è un primo passo per offrire un aiuto concreto alle donne e per sostenere una cultura consapevole sulle diverse forme di violenza, anche quella digitale, con particolare attenzione alle future generazioni. Pensiamo, infatti, che l’impegno nel contrasto alla violenza di genere non si esaurisca il 25 novembre, ma sia una responsabilità da assumersi ogni giorno».

«La violenza di genere è un fenomeno che può toccare chiunque, a prescindere dal ceto sociale, dal livello culturale, dall’età e dallo stato civile: diffondere cultura in tal senso è un’attività necessaria per prevenirla e contrastarla», afferma Francesca Giansante, responsabile servizio sociale della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli Irccs. Le strutture ospedaliere, sottolinea, «hanno una funzione importante nel contrasto alla violenza perché incontrano le donne in un momento di particolare sofferenza fisica e psicologica, quando l’offerta di aiuto potrebbe incontrare una maggiore recettività». Al servizio verrà dedicata anche una linea telefonica, finalizzata a stabilire appuntamenti e prime informazioni per avviare il percorso di fuoriuscita dalla violenza.

#Sempre25novembre di Sorgenia

Il progetto sorgenia sul tema della violenza contro le donne continua. Per la quinta edizione di #Sempre25novembre la società energetica ha realizzato un podcast, un e-book e una performance teatrale che va in scena in scena a Milano il 24 novembre con ingresso gratuito. Al centro del racconto ci sono le testimoni di maltrattamenti su familiari, amiche, colleghe, che invitano chi ascolta a non voltarsi dall’altra parte e ad agire perché la violenza contro le donne riguarda tutti noi. I protagonisti di questi contenuti, sostenute dai partner Parole O_Stili, la cooperativa La Grande Casa e la Fondazione Pangea Onlus (a cui sarà devoluto il ricavato dei download dell'ebook, ndr) sono persone comuni e volti noti come Cathy La Torre, Raissa e Momo, Maurizia Cacciatori ed Enrica Scielzo.

«L'edizione di quest'anno allarga lo sguardo per indagare il punto di vista dei testimoni, di coloro che sono accanto a chi vive situazioni di violenza sentendosi spesso impotenti - dichiara Angelica Orlando, vicepresidente di Sorgenia - Persone comuni e nomi noti ci hanno regalato le loro storie che abbiamo raccolto in un e-book: si parla di violenza fisica, economica, psicologica. Queste storie hanno anche il merito di invitare alla riflessione per provare a smontare alcuni stereotipi: è ormai di smettere di pensare che la violenza riguardi solo alcuni contesti sociali, che capiti a donne fragili o che si verifichi soprattutto in ambienti a bassa scolarizzazione. La violenza di genere accade ovunque e richiede un impegno collettivo».

Pomellato al fianco delle donne

Pomellato porta avanti un programma dedicato all’epowerment femminile da tempo, attraverso la piattaforma PomellatoForWomen con il coinvolgimento di donne provenienti da vari background, di generazioni e nazionalità diverse, in un'ottica d'ispirazione reciproca. In occasione del 25 novembre, il gruppo di gioielleria ha organizzato a Milano la serata “Donne, audacia, libertà” a favore della Casa di accoglienza delle donne maltrattate di Milano (Cadmi), alla presenza di Eye Haïdara, Kasia Smutniak, Xenia Tchoumi, Drusilla Foer, Sibel Kekilli, Sabina Belli, Alessandro Gassmann e Nicolas Mauri. Lo slogan è quello scelto dalle donne iraniane impegnate in una lotta che è globale e insiste sull'importanza dell'autodeterminazione femminile nella difesa della propria libertà.

«Denunciare la violenza fisica, verbale, psicologica, economica richiede forza. Il nostro sostegno alle donne si esprime attraverso PomellatoForWomen, la piattaforma che dà voce ai temi della sorellanza, dell'uguaglianza di genere, dell'inclusività e si realizza con il nostro impegno a favore di Cadmi. Mi auguro che tutte le generazioni di donne che vivono in prima persona violenze di genere abbiano la forza di rompere il silenzio, cercando il supporto di chi può offrire loro ascolto e protezione» spiega Sabina Belli, ceo del Gruppo Pomellato.

Equità e inclusione per American Express

A Cadmi si rivolge anche il progetto promosso da American Express. La collaborazione con la Casa di accoglienza delle donne maltrattate di Milano avviata un anno fa ha portato all'iniziativa No Violence Project, che si propone di aumentare la consapevolezza sul tema della violenza domestica contro le donne. Con l'aiuto di American Express, Cadmi ha fornito supporto psicologico a 59 donne, 25 vittime di violenza domestica sono state accolte nelle case rifugio e 22 donne sono state coinvolte in sessioni di studio per acquisire nuove competenze e rientrare così nel mondo del lavoro.

Da febbraio di quest'anno, inoltre, i dipendenti American Express Italia hanno condotto corsi di formazione per le donne accolte da Cadmi in ambiti strategici come l'educazione finanziaria, l'utilizzo di strumenti informatici e digitali, l'apprendimento delle lingue straniere e il perfezionamento del curriculum vitae. Il suo impegno in tal senso che è stato riconosciuto anche dal terzo posto raggiunto al Best workplace for diversity, equity e inclusion 2022.

Spazio Donna a Pescara con Lines

Un nuovo Spazio donna, contro le discriminazioni, a Pescara. Diventano così 8 gli Spazi Donna Lines WeWorld operativi, ma la collaborazione è solo all'inizio e l'obiettivo è quello di portare aiuto in tutta Italia con l'apertura di altri centri che, oltre a sostenere le donne a rischio di violenza e in situazioni di fragilità, offrano percorsi disupporto psicologico e per l'empowerment femminile.

In Italia solo l'11% delle donne che subiscono violenza denuncia l'accaduto, di queste quasi il 40% addirittura non parla con nessuno di quello che ha subito, spesso per vergogna o addirittura perché le situazioni vissute sono ritenute la normalità. È quanto emerge anche dall'indagine - realizzata da WeWorld insieme con Lines - con il coinvolgimento di psicologi ed educatori dei centri presenti sul territorio nazionale - che ha portato alla stesura di un decalogo con l'obiettivo di individuare ipossibili campanelli d’allarme da non sottovalutare per aiutare le donne a riconoscere potenziali situazioni e vissuti di violenza, psicologica, economica e sociale. È la violenza psicologica la forma di violenza più frequente e spesso più difficile da riconoscere, alcuni gesti di prevaricazione e controllo nella nostra cultura non vengono riconosciuti come potenzialmente violenti e spesso confusi con gesti di attenzione e di cura da parte del partner.


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