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I tesori indiani nelle collezioni di Buckingham Palace

di Nicol Degli Innocenti

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A gold enamelled and diamond-set peacock ink stand in the form of a State Barge, that is formed of 19 pieces, including a penknife, inkwells and a pair of scissors. Credit line: Royal Collection Trust /© Her Majesty Queen Elizabeth II 2018

A gold enamelled and diamond-set peacock ink stand in the form of a State Barge, that is formed of 19 pieces, including a penknife, inkwells and a pair of scissors. Credit line: Royal Collection Trust /© Her Majesty Queen Elizabeth II 2018

17 agosto 2018
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3' di lettura

In Gran Bretagna c'è una grande nostalgia dell'impero, ma in quest'epoca cosi' “politically correct” si tendono a sottolineare gli aspetti positivi del dominio britannico su Paesi remoti. Una mostra alla Queen's Gallery a Buckingham Palace, ad esempio, presenta dipinti e opere d'arte inestimabili dal subcontinente indiano che fanno parte della collezione reale, molte delle quali mai mostrate in pubblico prima di oggi. L'obiettivo dichiarato della mostra “Splendori del Subcontinente” è sottolineare i “400 anni di storia in comune, i lunghi e fruttuosi rapporti tra la monarchia Britannica e l'Asia meridionale.” Sono tutte opere donate da maragia' e notabili indiani alla famiglia reale e che sono conservate nel castello di Windsor.

La mostra è divisa in due parti: la prima è una rassegna di 150 opere d'arte dai preziosi manoscritti del 1600 al ritratto della Regina Tissarakhshita dipinto nel 1911 da Abnindranath Tagore, nipote di Rabindranath Tagore e fondatore della scuola artistica del Bengal, acquistato dalla Regina Maria durante il suo viaggio ufficiale in India con il marito Giorgio V quell'anno. Le date non sono casuali: nel 1600 un Royal Charter della Regina Elisabetta I aveva concesso alla East India Company il monopolio del commercio con il subcontinente, avviando rapporti poi sfociati nel British Raj e la nomina della Regina Vittoria a Imperatrice d'India nel 1876.

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I tesori indiani nelle collezioni di Buckingham Palace

17 foto

Service of State or durbar set presented by Chamarajendra Wadiyar X, Maharaja of Mysore. Credit line: Royal Collection Trust /© Her Majesty Queen Elizabeth II 2018
Pair of morchals (fly whisks) constructed of peacock feathers, inlaid with diamonds and set with layered bands of gold tinsel. Credit line: Royal Collection Trust /© Her Majesty Queen Elizabeth II 2018
Enamelled gold inkstand presented by Ishwari Prasad Narayan Singh, Maharaja of Benares. Credit line: Royal Collection Trust /© Her Majesty Queen Elizabeth II 2018
Enamelled gold plate and attardan (perfume holder) presented by Ram Singh II, Maharaja of Jaipur. Credit line: Royal Collection Trust / © Her Majesty Queen Elizabeth II 2018
A gold enamelled and diamond-set peacock ink stand in the form of a State Barge, that is formed of 19 pieces, including a penknife, inkwells and a pair of scissors. Credit line: Royal Collection Trust /© Her Majesty Queen Elizabeth II 2018
Sydney Prior Hall, State elephants at Baroda, 19 November 1875, 1875 Credit line: Royal Collection Trust / © Her Majesty Queen Elizabeth II 2018
A necklace featuring depictions of the Prince and Princess of Wales, presented by Ranjit Singh, Raja of Ratlam. Credit line: Royal Collection Trust /© Her Majesty Queen Elizabeth II 2018
A necklace featuring depictions of the Prince and Princess of Wales, presented by Ranjit Singh, Raja of Ratlam. Credit line: Royal Collection Trust / © Her Majesty Queen Elizabeth II 2018
Dagger and scabbard, c.1877. Water crucible steel dagger and scabbard, incorporating loose pearls that travel along a channel in the blade when tilted. Royal Collection Trust/(c) Her Majesty Queen Elizabeth II 2018
18th-century Quran Scroll. All 114 chapters are written on the scroll's 5cm-wide surface in a miniscule naskh script. Royal Collection Trust/(c) Her Majesty Queen Elizabeth II 2018
Jahangir presents Prince Khurram with a turban ornament from the Padshahnama manuscript (Book of Emperorsâ), 1656-7. Royal Collection Trust/(c) Her Majesty Queen Elizabeth II 2018.
The decapitation of Khan Jahan Lodi from the Padshahnama manuscript (Book of Emperorsâ), 1656-7. Royal Collection Trust/(c) Her Majesty Queen Elizabeth II 2018.
Nainsukh family workshop, Hiranyakashipu performs penance in order that Brahma might grant him powers of invincibility from a series of Pahari paintings depicting The story of Prahlada from the Bhagavata Purana, c.1775-90- Royal Collection Trust/(c) Her Majesty Queen Elizabeth II 2018.
Nainsukh family workshop, Narasimha bursts out of the pillar and attacks Hiranyakashipu from a series of Pahari paintings depicting The story of Prahlada from the Bhagavata Purana, c.1775-90. Royal Collection Trust/(c) Her Majesty Queen Elizabeth II 2018
The Gulistan (Rose Gardenâ) of Saâ Di, 1584. Royal Collection Trust/(c) Her Majesty Queen Elizabeth II 2018
Company School (Tamil Nadu), Elevation of one of the Gopurams of the Temple at Srirangam, c.1800. Royal Collection Trust/(c) Her Majesty Queen Elizabeth II 2018
Painting from a series of the Gita Govinda, Vishnu and Lakshmi enthroned, c.1800. Royal Collection Trust/(c) Her Majesty Queen Elizabeth II 2018

La seconda parte della mostra, “A Prince's Tour of India 1875-1876” riunisce gli spettacolari doni che i vari maragia' e nobili indiani avevano regalato a Albert, principe di Galles, durante il suo lungo viaggio in quell'angolo di impero. La Regina Vittoria non mise mai piede in India, ma aveva inviato il suo figlio primogenito ed erede a rappresentarla per rafforzare i legami diplomatici con oltre 90 leader locali.

A ogni tappa del suo percorso il futuro Re Edoardo VII fu accolto con grandi feste e riporto' a casa duemila regali che volevano dimostrare l'abilita' degli artisti, artigiani e orafi indiani. Un “durbar” o servizio da tavola di oro massiccio, dono del maragià di Mysore, comprende uno spruzzaprofumo per spargere acqua di rose sui piatti . Da Jaipur invece arrivano pugnali e spade da cerimonia incastonate di perle e gemme e un portaprofumo di oro smaltato con immagini di sontuosi palazzi che un artista aveva impiegato cinque anni per realizzare. Per sfidare il caldo indiano, un paio di ventagli di piume di pavone con i manici smaltati e decorati con diamanti. Un bastone da passeggio d'oro tempestato di gemme nasconde un segreto al suo interno: un fucile a tripla canna.
Il principe di Galles si rese conto di quanto fossero preziosi e rari questi oggetti e al suo ritorno decise di mostrarli in pubblico, prima a Londra e in giro per la Gran Bretagna e poi a Parigi e Copenhagen, a pagamento con il ricavato da destinarsi all'acquisto di altre opere d'arte indiane per arricchire ulteriormente la collezione reale. Oltre due milioni di persone fecero la fila per ammirare questi regali, che svelarono al pubblico europeo le meraviglie dell'arte e dell'artigianato dell'India e che ebbero una grande e duratura influenza sugli artisti e designer inglesi. Ora, quasi 140 anni dopo, questi tesori sono di nuovo in mostra, meno sorprendenti di allora ma altrettanto spettacolari.

Splendours of the Subcontinent
Fino al 14 ottobre 2018
Queen's Gallery, Londra
www.royalcollection.org.uk

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