di Silvia Pieraccini
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L’economia circolare, per anni relegata in qualche capsule fatta con lana riciclata o ritagli di pellami, prova a uscire dalla nicchia per diventare un progetto di sistema, che punta a trasformare il modello produttivo del settore moda. L’iniziativa è di Gucci, che avvia in Toscana il primo hub italiano per il lusso circolare, un centro di ricerca e sviluppo (su materiali, design, processi produttivi e logistici) e di formazione (anche per i suoi 700 fornitori diretti e i 3.500 subfornitori) sulle soluzioni di riuso e di riutilizzo degli scarti di lavorazione: pelle, tessuto, componenti tecnici delle calzature, accessori metallici e plastici, packaging. L’obiettivo - spiega il marchio-capofila (10,5 miliardi di fatturato 2022) del gruppo francese Kering - è realizzare, attraverso una piattaforma di open innovation, il prodotto del lusso circolare del futuro, che massimizza l’utilizzo di materiali riciclati, la durabilità, la riparabilità e la riciclabilità a fine vita. E riduce le emissioni.
«È una grande sfida per rendere ancora più forte e competitivo il made in Italy», spiega Antonella Centra, executive vice president di Gucci, sottolineando come il progetto intenda trasferire la visione circolare a beneficio della filiera fatta di piccole e medie aziende, strategica per la produzione. Il primo terreno su cui l’hub si misurerà sarà proprio «la creazione di un set di nuovi materiali circolari, grazie a metodi e tecnologie che favoriscono il riuso o il riciclo degli scarti di lavorazione o dei prodotti invenduti per evitarne lo smaltimento».
In un primo momento il Circular Hub sarà a servizio del brand Gucci, per poi essere esteso agli altri marchi Kering e, in prospettiva, aperto al mercato. L’investimento è di 15 milioni nei primi tre anni. L’hub avrà sede, per la parte di ricerca, nello stabilimento ArtLab di Scandicci (Firenze) e per la logistica a Campi Bisenzio. «È motivo di orgoglio per me che l’hub nasca in Italia – afferma Marie-Claire Daveau, chief sustainability and institutional affairs officer di Kering – sede di alcuni dei più importanti e rinomati poli produttivi e del know-how del gruppo. L’ambizione è invitare altre realtà a unirsi in questo percorso”.
Il Circular Hub anticipa – spiega Kering – i nuovi modelli produttivi che saranno vincolanti in Europa nei prossimi anni e che introdurranno la responsabilità estesa del produttore, obbligando le aziende a farsi carico del fine-vita del prodotto e dei materiali di scarto.
L’attività dell’hub partirà tra poche settimane grazie ai ricercatori del Kering Material Innovation Lab (Mil) di Milano e dei tecnici e ricercatori di prodotto di Gucci basati a Scandicci e Novara. Prevista la collaborazione anche con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Per adesso non sono previsti nuovi assunti, ma tutto dipenderà dall’evoluzione del progetto.
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