Susanna Schlein, le immagini dal luogo dell'attentato
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Non cala la tensione dopo l’attentato avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì ad Atene ai danni del Primo consigliere dell’ambasciata italiana in Grecia, Susanna Schlein, sorella maggiore di Elly Schlein, l’ex vicepresidente della Regione Emilia-Romagna che domenica formalizzerà la sua candidatura alla guida del Partito democratico e per la quale ora la prefettura Bologna ha attivato in via precauzionale una vigilanza. Fin da subito la Farnesina, nel confermare la notizia, ha condannato con la massima fermezza il grave atto criminoso commesso ad Atene.
Susanna Schlein «è salva per miracolo perché per fortuna non è esplosa la molotov piazzata sotto la macchina vicina all’impianto del gas che è sotto la camera da letto della sua famiglia», ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine dei Med Dialogues, commentando l’attentato di Atene. «Probabilmente - ha aggiunto - si tratta di un attentato di origine anarchica come ce ne sono stati altri».
«La mia famiglia - ha detto Susanna Schlein - è ancora molto scossa per il terribile rischio che abbiamo corso questa notte. È stato del tutto inaspettato. Ora dobbiamo guardare avanti e non avere paura, affidandoci all’azione della magistratura italiana e greca per identificare i responsabili. Ho ricevuto tantissimi attestati di solidarietà. Vorrei ringraziare innanzitutto il presidente del Consiglio Meloni e il vicepresidente Tajani, con cui ho avuto modo di parlare qui ad Atene, oltre a tutti i colleghi della Farnesina e le persone che mi hanno espresso vicinanza».
Nelle scorse settimane scritte firmate da anarchici erano comparse sulle mura dell’ambasciata d’Italia ad Atene e poco distante, su quelle della Banca di Grecia, in sostegno allo sciopero della fame dell’anarchico italiano Alfredo Cospito contro la sua detenzione in regime di 41bis. Le scritte - riferiva nei giorni scorsi il sito anrchistnews.org, che pubblica anche le foto - erano state fatte durante le manifestazioni del 17 novembre, giorno in cui si ricorda la rivolta degli studenti del Politecnico di Atene contro la dittatura dei Colonnelli. Una delle scritte recitava «Il regime del 41 bis in Italia è tortura».
«Questo spetta agli inquirenti greci, sembrerebbe che ce ne sia qualche possibile ragione. Le modalità di tempo e di esecuzione lascerebbero presupporre sicuramente questo». Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è intervenuto - a margine di un convegno - in merito all’ipotesi secondo le quali gli autori potrebbero essere anarchici solidali con Alfredo Cospito.
Sul fronte delle indagini, le autorità greche si stanno impegnando per assicurare al più presto alla giustizia gli autori dell'attentato incendiario: si apprende che è stata subito disposta una vigilanza rafforzata presso le sedi delle autorità diplomatiche italiane.
A renderlo noto è stato il ministro greco per la sicurezza dei cittadini, Panagiotis Theodorikakos, che questa mattina ha avuto un colloquio con il ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine. Il procedimento è coordinato dal procuratore Francesco Lo Voi. I magistrati capitolini attendono le prime informative per rubricare il fascicolo ma non è escluso che si procederà per attentato con finalità di terrorismo.
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