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Orologi, in febbraio export a +12,2% rispetto al 2022. I modelli più preziosi guidano la crescita

di Lino Terlizzi

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Le vendite di orologi svizzeri salgono a 2,23 miliardi di franchi. Si riprende il mercato cinese insieme a quello di Hong Kong. Ma nei primi due mesi dell’anno è l’Italia a crescere più di tutti (+20,9%)

21 marzo 2023
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2' di lettura

L'export di orologi svizzeri prosegue nella sua marcia. Le cifre sono positive anche per il mese di febbraio, con le esportazioni di segnatempo elvetici che hanno toccato i 2,23 miliardi di franchi (circa la stessa cifra in euro, al cambio attuale), il 12,2% in più rispetto a un anno prima. Nell'insieme dei primi due mesi del 2023 l'export rossocrociato è stato di 4,09 miliardi di franchi, con un aumento del 10,6% in rapporto allo stesso periodo dell'anno scorso.

In febbraio tutti i dieci maggiori mercati hanno registrato il segno positivo, compresa la Cina che nei mesi scorsi ha spesso sofferto. Gli Stati Uniti mantengono la leadership, i principali mercati europei realizzano un buon andamento. Questi gli incrementi nel mese per quel che riguarda la top ten: Stati Uniti +15,5%, Cina +8,2%, Hong Kong +22,2%, Giappone +6,7%, Singapore +17,3%, Regno Unito +12,2%, Emirati Arabi Uniti +15,3%, Germania +13,4%, Francia +20,3%, Italia +5%.

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Nel mese l'export di orologi di gamma alta (prezzo sopra i 3 mila franchi) è cresciuto del 13,7%, quello di segnatempo di gamma medio-alta (prezzo tra 500 e 3 mila franchi) del 14,4%; le esportazioni degli orologi di gamma media (prezzo tra 200 e 500 franchi) sono invece scese del 18,9%, mentre quelle della gamma di base (prezzo sino a 200 franchi) sono salite del 12,3%. Per quel che riguarda l'insieme gennaio-febbraio, questo è stato l'andamento dei dieci mercati principali: Stati Uniti +20,5%, Cina -4,3%, Hong Kong +16,7%, Giappone +3,4%, Singapore +18,3%, Regno Unito +9%, Germania +16,5%, Emirati Arabi Uniti +16,2%, Francia +19,1%, Italia +20,9%.

Il polo elvetico dei segnatempo rappresenta oltre il 50% del fatturato mondiale del settore ed esporta oltre il 90% della sua produzione. I dati sull'export forniti dalla Federazione dell'industria orologiera svizzera (Fh) sono un indicatore di rilievo per l'intero settore. Il rallentamento economico internazionale e la forza del franco svizzero non hanno sin qui frenato le esportazioni di orologi rossocrociati. Se riuscisse a mantenere questo passo nei mesi prossimi, l'industria svizzera dei segnatempo si avvierebbe verso una nuova annata decisamente positiva. La tradizionale cautela elvetica impedisce di spingersi troppo in là con le previsioni, ma molti operatori del settore sono soddisfatti di questo inizio 2023.

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