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Recovery: a Italia 4,7 miliardi da programma React-Eu

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(imagoeconomica)

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I fondi supplementari contribuiranno ad aumentare le assunzioni di giovani e donne, consentiranno ai lavoratori di partecipare alla formazione e sosterranno servizi su misura per le persone in cerca di lavoro

17 settembre 2021
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3' di lettura

La Commissione Ue ha assegnato all’Italia 4,7 miliardi di euro nell’ambito del programma React-Eu per sostenere la risposta alla crisi del Coronavirus e contribuire alla ripresa socio-economica. Lo ha reso noto la stessa Commissione. I nuovi fondi sono stati resi disponibili soprattutto attraverso la modifica dei programmi operativi del Fse (Fondo sociale europeo). REACT-Eu è entrato in vigore il 24 dicembre 2020 e può finanziare spese retroattivamente dal 1ºfebbraio 2020 al 31 dicembre 2023. I fondi REACT-Eu integrano le risorse che l’Italia riceve dal dispositivo per la ripresa e la resilienza.

Nuovo finanziamento risultato della modifica di due programmi operativi

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Il nuovo finanziamento - si legge in una nota - è il risultato della modifica di due programmi operativi del Fondo sociale europeo e del Fondo di aiuti europei agli indigenti. Il programma nazionale Fse dell’Italia dedicato alle “Politiche attive per l’occupazione” riceverà 4,5 miliardi di euro per sostenere l’occupazione nelle zone più colpite dalla pandemia. I fondi supplementari contribuiranno ad aumentare le assunzioni di giovani e donne, consentiranno ai lavoratori di partecipare alla formazione e sosterranno servizi su misura per le persone in cerca di lavoro. Contribuiranno inoltre a proteggere i posti di lavoro nelle piccole imprese delle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Taglio delle imposte versate dai datori di lavoro sui contributi previdenziali

Per sostenere l’occupazione l’Italia utilizzerà 2,7 miliardi di euro per ridurre del 30% le imposte versate dai datori di lavoro sui contributi previdenziali. Le piccole imprese delle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna beneficeranno di questa riduzione se il lavoratore conserverà l’occupazione per almeno nove mesi dopo il periodo per il quale è richiesta l’agevolazione.

La soluzione a sostegno dell’occupazione giovanile

Per promuovere l’occupazione giovanile l’Italia investirà 200 milioni di euro per ridurre i contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro che, nel 2021 e nel 2022, assumeranno persone di età inferiore ai 36 anni con contratti a tempo indeterminato. È compresa la conversione dei contratti a tempo determinato. Un importo supplementare di 37,5 milioni di euro sarà utilizzato per sostenere i datori di lavoro che assumono donne e si tratterà anche in questo caso di un sostegno che ridurrà i contributi previdenziali.

Un miliardo per la formazione dei lavoratori

Il “Fondo nuove competenze” riceverà un sostegno pari a 1 miliardo di euro. Questa iniziativa - spiega la nota della Commissione - associa la necessità di ridurre le conseguenze dell’emergenza del coronavirus sull’occupazione con la formazione dei lavoratori, finanziando le ore non lavorate (ad esempio a causa di difficoltà dell’impresa) a condizione che siano utilizzate dai lavoratori per frequentare corsi di formazione.

Servizi pubblici per l’impiego sostenuti con 500 milioni

L’Italia utilizzerà 500 milioni di euro per rafforzare e modernizzare la rete di servizi pubblici per l’impiego per attuare politiche attive del mercato del lavoro. Grazie a questo investimento - sottolinea ancora la nota - le persone in cerca di lavoro, in particolare i disoccupati di lunga durata, potranno concludere un contratto su misura con i centri per l’impiego, cosa che li aiuterà a trovare un’occupazione in base alle loro esigenze e alle competenze che possiedono. Infine, 81,7 milioni di euro aiuteranno le autorità italiane a preparare, gestire, controllare e valutare i nuovi programmi.

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Sostegni per aiuti alimentari

Oltre ai nuovi finanziamenti dell’Fse, il programma nazionale italiano Fead riceverà 190 milioni di euro per fornire aiuti alimentari alle persone bisognose. La domanda di aiuto per accedere a un’alimentazione sana e sufficiente è cresciuta notevolmente da quando è iniziata la crisi del coronavirus. Circa 10 000 organizzazioni partner in Italia forniranno pacchi alimentari più numerosi e di migliore qualità ad almeno 2,5 milioni di persone bisognose, oltre che migliori servizi sociali per i destinatari.

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