di Andrea Gagliardi
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La risalita dei contagi non dovrebbe rallentare la road map delle riaperture. La prossima settimana tornerà a riunirsi la cabina di regia. Ed è atteso un nuovo decreto con i vari allentamenti, alcuni dei quali, come la fine dell'obbligo di qualunque Green pass per sedersi ai tavoli all'aperto di bar e ristoranti, partiranno subito la fine dello stato di emergenza il 31 marzo. L'obiettivo è arrivare a un'estate senza restrizioni, circolazione del virus permettendo. L'andamento della curva epidemiologica, infatti, potrebbe indurre a modificare assetto e scadenze illustrati di seguito.
Il 10 marzo ha già segnato un'altra tappa del percorso di ritorno alla normalità con il ripristino delle visite per 45 minuti a chi è ricoverato in ospedale (ma serve il super Green pass) e della possibilità di consumare cibo e bevande negli stadi, al cinema e nelle sale da concerto. Poi il 31 marzo finirà lo stato di emergenza, con l'addio al sistema dei colori, alla struttura commissariale (che confluirà in una “unità di missione” presso il ministero della Salute o direttamente a Palazzo Chigi), la fine del la possibilità di ricorrere allo smart working con modalità semplificate: servirà l'accordo individuale tra azienda e singolo dipendente
Dal 1° aprile sarà possibile mangiare all’aperto in bar e ristoranti senza dover esibire il super Green pass (vaccinazione o guarigione. Di più: non sarà necessario nessun tipo di certificato verde; nei locali al chiuso invece il green pass dovrebbe restare vigore invece in versione “base” (basta il tampone negativo) fino a fine aprile. Stesso regime - via il super green pass all'aperto, più cautela al chiuso - anche per attività sportive e concerti.
Dal 1° aprile dovrebbe essere anche la data di addio al super Green pass sui mezzi di trasporto pubblico. La vaccinazione (o la guarigione dal Covid) non sarà perciò più obbligatoria per salire su treni, aerei, autobus o metropolitane. Basterà il certificato verde base, ossia un tampone negativo. E per favorire il turismo dovrebbe il green pass base dovrebbe essere sufficiente anche per chi alloggia in hotel (al post del super green pass).
Sempre dal primo del mese prossimo le capienze degli stadi dovrebbero tornare al 100% e quelle dei palazzetti salire dal 60 al 75%.
Dal 1° aprile non sarà più obbligatorio a scuola osservare la quarantena precauzionale se si viene a contatto con una persona contagiata, anche se non si è vaccinati: non ci dovrebbe essere perciò più differenza tra immunizzati e non. Anche se i positivi continueranno a stare a casa fino a guarigione. La Ffp2 in classe non sarà più obbligatoria, si potrà passare alla chirurgica, però la data non è ancora stata decisa.
Dal 1°maggio si dovrebbe dire addio al green pass base anche al chiuso in ristoranti, bar, cinema teatri e sale da concerto. Il certificato base dovrebbe restare ancora per un po' solo sui mezzi di trasporto, negli ospedali, nelle Rsa e nei luoghi di lavoro.
Dal primo maggio gli over 50 potrebbero tornare a lavoro anche se sprovvisti di super Green pass. Ai No Vax basterà insomma il tampone negativo attestato dal certificato nella sua versione “base” (come accade adesso per gli under 50). Ma, come specificato dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, l'obbligo vaccinale e la relativa multa da 100 euro per gli over 50 resterebbero, come previsto attualmente dalla legge, fino al 15 giugno.
Tra le ipotesi di lavoro c’è l’archiviazione del green pass a fine maggio. «Credo che arriveremo a un momento in cui il green pass non sarà più richiesto, anche se è uno strumento che rimarrà disponibile, qualora ci fosse la necessità di affrontare una situazione, e ci auguriamo questo non accada. Però ritengo ragionevole pensare che a maggio o a fine maggio nel nostro paese il green pass potrà non essere richiesto: questo è l’obiettivo del governo» ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a Mattino 24, su Radio24.
Il 15 giugno, scade infine l’obbligo vaccinale per gli over 50 e contestualmente, o subito a seguire, potrebbe scattare anche l’addio alle mascherine al chiuso, a meno che il governo non deciderà di anticipare questa misura.
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Andrea Gagliardi
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