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Maison Cherie, dalla giacca iconica ai cappotti

di Paola Dezza

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Collezioni quasi «su misura» per una clientela che spazia dall’Italia (85%) fino a Stati Uniti e Australia

7 ottobre 2022
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2' di lettura

«Noi donne dovremmo avere una giornata di 72 ore», esordisce Elisabetta quando ci sentiamo al telefono, sempre di corsa tra ideazione del prodotto, clienti e shooting fotografici. Ti conquista con la sua simpatia ed empatia. Che trasmette alle clienti quando racconta i modelli delle collezioni, autunno-inverno e primavera-estate. «Da sempre mi occupo di moda - racconta -, prima con mia sorella ho creato un brand di borse, poi dopo diversi anni ho scelto di creare un mio marchio di abiti».

Elisabetta Romagnoli vive a Modena, dove si è trasferita per stare con il compagno ed essere più vicina al distretto dei tessuti e della moda di Carpi. Diventa stilista di abiti nel 2017 e da subito raccoglie il consenso della clientela: «Da anni avevo attivato l’e-commerce, ma è con il lockdown per la pandemia che le vendite sono aumentate grazie ai social. Con 23mila follower solo su Instagram», dice. Tutta la produzione è Made in Italy, con il supporto di alcuni laboratori in zona.

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Sul canale social di Instagram Elisabetta presenta modelli e collezioni con video che intrattengono le sue clienti, affezionate al suo lavoro di ricerca e trasposizione di modelli nell’attualità e nella vita di tutti i giorni.

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«Il mio prodotto è quasi sartoriale - racconta al Sole 24 Ore -. I tessuti sono ricercati». I modelli sono esclusivi e particolari, il capo iconico delle collezioni è una giacca dalle maniche a petalo e con spacchi a taglio a vivo che viene declinata in diversi tessuti e fantasie. La più eclettica è quella camouflage. «Il contrasto creato dal modello con il tessuto camouflage ha dato vita a un capo che ha avuto molto successo», sottolinea Elisabetta. Alle due collezioni vengono affiancate capsule collection, «e qualche volta inserisco varianti di un articolo che ha avuto riscontro - dice la stilista -, con tessuti nuovi. La giacca barocca, iconica, cambia nome in base al tessuto. Si chiama vittoria quella in velluto e così via». La collezione si basa su un centinaio di modelli, declinati poi in diversi tessuti e colori.

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L’ispirazione arriva soprattutto dai tessuti, che Elisabetta immagina realizzati, dalle giacche ai cappottini. Ma anche natura e città, musei e cultura offrono motivi di ispirazione.

Ed è proprio sui capispalla che Elisabetta vuole concentrarsi in futuro: «Voglio puntare sempre più su giacche e cappotti - dice -, capi che raccolgono successo».

La clientela è soprattutto italiana, ma anche estera, una cliente persino in Australia, ma in generale in Usa ed Europa. Le vendite vengono realizzate per l’85% in Italia, in tutto il Paese.

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I capi della collezione siano tenuti assieme da un filo sottile che li lega, sia nei modelli sia nei colori. Un modo per creare un proprio guardaroba coordinato. Ed è questo un punto importante a favore di Elisabetta, che svolge anche consulenza online a chi desidera avere suggerimenti sugli acquisti e sui modelli più adatti alla propria fisicità e al proprio gusto.

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