di Simone Filippetti
(Action Images)
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Un “Caso Juventus” agita la Premier League: è il Manchester City. Il club di calcio inglese, una potenza del calcio mondiale, vincitori del campionato inglese e vice-campioni d'Europa l'anno scorso, è finito sotto la lente della lega calcio britannica per il cosiddetto “financial fair-play”, la correttezza di blancio, e potrebbe subire una pesante decurtazione di punti o addirittura l'espulsione dal campionato. La Premier League ha infatti accusato il club, di proprietà dello sceicco Al-Mansour, della famiglia regnante degli Emirati, di aver violato le sue regole in più di 100 occasioni e in più anni. Se provati, questi sarebbero i più grandi reati commessi da un club nella storia della competizione.
Una commissione indipendente, nominata dal presidente del collegio giudiziario della Premier League, Murray Rosen KC, esaminerà le accuse: se colpevole, il City potrebbe essere condannato all'espulsione dalla competizione, alla sospensione o al taglio dei punti in classifica. L'elenco delle sanzioni è elencato nel manuale della Premier League, ma è chiaro che una commissione applicherà qualsiasi punizione riterrà opportuna.I sei volte campioni della Premier League sono stati accusati di non aver fornito “una visione veritiera e corretta della situazione finanziaria del club”, di non aver “incluso tutti i dettagli” sulla remunerazione di giocatori e allenatori, di non aver rispettato le regole della “correttezza finanziaria” e non aver collaborato a un’indagine sulla Premier League che si è conclusa dopo più di quattro anni.
Le accuse rischiano di destabilizzare l'intero campionato di calcio inglese, il più ricco al mondo. Il City peraltro è il club che ha rimodellato l'industria sportiva britannica da quando, nel 2008, è stato rilevato dal fondo di investimento della famiglia reale di Abu Dhabi. Il valore della loro squadra è stimato in oltre 1 miliardo di sterline e il club è al centro di una rete globale di 12 squadre di calcio.Le accuse finanziarie mosse contro il Manchester City coprono il periodo 2009-2018, e quelle che richiedono al club di “cooperare e assistere la Premier League nelle sue indagini” si estendono dal 2018 a questa stagione.
Secondo alcuni osservatori, però, l’indagine interna sarebbe una mossa politica. In questi giorni il Governo inglese sta per pubblicare il libro bianco sulla riforma del calcio inglese: dai campionati alla gestione dei club, passando per gli stadi. Allora ecco che la commissione indipendente della Premier che potrebbe punire uno dei suoi associati, diventa un messaggio obliquo al Primo Ministro: non serve che la politica entri nel mondo del calcio, che sa riformarsi e ripulirsi da solo.
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