di Andrea Fontana
(Bloomberg)
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Dietrofront per le azioni Telecom Italia nella prima seduta della settimana. Se le valutazioni dell'agenzia di rating Fitch e la scommessa sulla offerta targata Cdp per la rete (che era attesa per il week end) avevano portato le quotazioni a nuovi massimi da marzo 2022 sopra i 31 centesimi per azione, lo slittamento della proposta di Cassa Depositi e Prestiti sta facendo scivolare il titolo che è arrivato a cedere circa tre punti. Secondo le indiscrezioni di stampa saranno necessari ancora alcuni giorni, o qualche settimana, per definire i dettagli della proposta per rilevare la rete Tim che da più parti viene indicata come migliorativa rispetto a quella di Kkr sia in termini di valore assoluto (oltre 18 miliardi) sia nella composizione con una parte in contanti maggiore rispetto a quella messa sul piatto dal fondo americano.
La necessità di approfondire ulteriormente i risvolti Antitrust, visto che la proposta arriverebbe da Cdp e Macquarie che controllano anche gli asset di Open Fiber, unita alla volontà di arrivare a una soluzione che sia apprezzata dagli azionisti, in primis Vivendi, ha spinto il governo italiano a non dare per il momento il via libera all'operazione e a chiedere aggiustamenti. Tra le soluzioni al vaglio, la possibile formulazione di una proposta tra Cdp, Macquarie e Tim con quest'ultima che avrebbe quindi una quota di minoranza della società risultante dalla combinazione delle attività di NetCo(rete Tim) e Open Fiber. L'offerta di Cdp potrebbe anche già prevedere dei rimedi per evitare problemi Antitrust a cominciare da Flash Fiber, joint venture tra Tim e Fastweb, o da asset Tim nelle aree cosiddette "nere".
Gli investitori e gli analisti che nei giorni scorsi hanno partecipato al roadshow di Tim post risultati 2022 hanno comunque trovato il ceo Pietro Labriola fiducioso sulla possibilità di arrivare a una soluzione sui vari nodi del dossier della rete: la posizione di Vivendi, i temi Antitrust, il miglioramento delle offerte con una fase successiva di negoziazione con le parti. A questo punto ci si aspetta che il cda del 24 febbraio non sia decisivo ma inizi a esaminare la proposta di Kkr e chieda al fondo di allungare la validità della stessa oltre il termine del 28 febbraio. «Uno slittamento di qualche giorno dell’offerta da parte di Cdp e Macquarie ci sembra ragionevole soprattutto se la discussione in corso è finalizzata a sciogliere i nodi di natura antitrust che potrebbero pregiudicare il successo dell’offerta. Da un punto di vista antitrust il doppio investimento di Cdp-Macquarie in due asset in concorrenza tra loro ci sembra particolarmente problematico, ancor prima di contemplare una eventuale combinazione delle reti. In questo senso leggiamo positivamente la disponibilità di Fastweb a rilevare asset in eccesso partendo da quelli di Flash Fiber», scrive Intermonte.
Andrea Fontana
Redattore Radiocor
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