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Il mondo a colori di Donnafugata tra le stanze di Villa Necchi a Milano

di Vittoria Alerici

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16 maggio 2018
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3' di lettura

Un dialogo tra arte, musica, vino e letteratura, che prende forma in un percorso multisensoriale e che guida il pubblico, tra colori, profumi e sapori della terra e del mare della Sicilia, dalle pendici dell'Etna fino alle scogliere a picco di Pantelleria, nel cuore di Milano.
Il FAI, Fondo Ambiente Italiano e Donnafugata presentano a Villa Necchi Campiglio, dal 16 maggio al 22 luglio, la mostra INSEGUENDO DONNAFUGATA con le illustrazioni di Stefano Vitale.

In mostra i disegni e le illustrazioni originali dell'artista: piccoli tesori coloratissimi, dal forte potere espressivo ed evocativo, vere e proprie “visioni”, che hanno dato vita alle etichette Donnafugata e che raccontano il vino e la Sicilia attraverso un linguaggio fantastico e femminile.
Bozzetti e illustrazioni dell'artista, di cui sono in mostra anche i materiali di lavoro e una piccola retrospettiva, sono affiancati a fotografie, video e documenti, che raccontano le sue fonti d'ispirazione, i protagonisti e i paesaggi che hanno dato vita e corpo alle sue vivacissime storie a colori.

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Dalle illustrazioni nascono le etichette per alcune delle più famose bottiglie, anch'esse in mostra: qui, e ancor più all'assaggio del vino, ultima ma fondamentale tappa della mostra, si coglie la perfetta sintonia tra contenitore e contenuto, tra artista e produttore, uno dei più riusciti e fortunati casi di perfetta identificazione tra brand e prodotto.
Il progetto espositivo, curato da Lorenzo Damiani, ha la struttura di un racconto che, dal semplice segno e dal puro colore, ambisce a disvelare temi universali: il coraggio, l'amicizia, l'innovazione, l'amore per la propria terra d'origine.

Quella che va in scena è la storia di una famiglia che, con capacità e passione, ha saputo valorizzare la coltivazione della vite nel rispetto dell'ambiente e del territorio, nobilitando la produzione del vino. Come in un film corale, i protagonisti si alternano nelle foto di Guido Taroni e nelle video interviste di Virginia Taroni che integrano il percorso espositivo.

Si parte da Gabriella e Giacomo Rallo, fondatori di Donnafugata e di questo nome, che deriva dal più siciliano dei romanzi, Il Gattopardo, e che evoca la fuga e il rifugio della regina Maria Carolina di Borbone nelle terre dove oggi sorgono i vigneti: un sogno, tradotto in un progetto d'impresa. Fin da subito si lega al progetto Stefano Vitale che, ispirato dall'amicizia con Giacomo e Gabriella, diventa interprete appassionato dell'iconico universo simbolico di questa donna-in-fuga, e dei suoi tanti volti.
Arrivano poi José e Antonio - quinta generazione di questa famiglia - con José che, attraverso la musica jazz, sperimenta modi nuovi per comunicare il vino, e Antonio, winemaker, custode di un fare sartoriale che, con la viticoltura eroica di Pantelleria, raggiunge vette di eccellenza riconosciute in tutto il mondo.

A chiudere la mostra, un tributo al legame che unisce il FAI e Donnafugata: l'ultima illustrazione realizzata da Vitale raffigurante il Giardino Pantesco che nel 2008 Giacomo Rallo ha donato alla Fondazione, simbolo del comune impegno per l'educazione alla bellezza e all'armonia tra l'uomo e la natura.
La mostra rappresenta anche l'occasione per conoscere il vino attraverso un'esperienza fatta di musica - alcuni brani del Donnafugata Music&Wine, come una colonna sonora, accompagnano il visitatore lungo il percorso - e di vino, che si potrà degustare nel giardino di Villa Necchi Campiglio.

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