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Un credito d'imposta del 20% della spesa per l'acquisto di gasolio sostenuta dai pescherecci costretti nelle ultime settimane a restare spesso nei porti per i costi del carburante. Ma anche l'autorizzazione a utilizzare il digestato prodotto dagli allevamenti (in particolare bovini) come fertilizzante dei suoli in un'ottica di economia circolare. Soluzione individuata per sostituire i fertilizzanti di sintesi attualmente di difficile reperibilità perché prodotti in buona parte nelle aree coinvolte dalla guerra in Ucraina. Sono due delle principali novità indicate nella bozza di entrata del decreto “taglia prezzi” con cui il Governo punta a sostenere le imprese agricole e della pesca messe in crisi dall'esplosione dei costi produttivi. Tra le altre misure, la rinegoziazione dei mutui agrari fino a un massimo di 25 anni, assistita dalla garanzia Ismea, e il rifinanziamento (35 milioni per il 2022) del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura (G.d.O.).
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