Francia in sciopero per le pensioni a 64 anni
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I senatori francesi hanno approvato l’articolo chiave della riforma delle pensioni con 201 voti favorevoli e 115 contrari. Lo riportano i media del Paese, spiegando che il Senato, a maggioranza di destra, ha approvato l’articolo chiave del progetto di riforma dopo un’aspra battaglia procedurale con la sinistra. La misura più delicata del provvedimento, cuore delle proteste esplose in tutta la Francia, è l’innalzamento dell’età legale di pensionamento da 62 a 64 anni. Nella notte fra il 7 e l’8 marzo, destra e centro in Senato sono ricorsi a un articolo del regolamento per accelerare discussione e voto del testo, scatenando l’indignazione di socialisti e comunisti per una «manovra» che avrebbe tentato di aggirare un confronto diretto.
La polemica politica si è tutt’altro che esaurita, dopo la maxi-mobilitazione dei sindacati con - almeno - un milione di lavoratori in piazza e l’annuncio di nuove proteste contro la riforma. La socialista Monique Lubin ha attaccato il ministro del Lavoro francese Olivier Dussopt, sostenendo che il suo nome «sarà per sempre legato a una riforma che ci riporterà indietro di quasi 40» . La comunista Eliane Assassi ha denunciato un dibattito «sciatto» e “l’obiettivo” della maggioranza senatoriale di «censurare l’opposizione». Secondo il piano del governo, l’età pensionabile legale dovrà essere gradualmente innalzata da 62 a 64 anni al ritmo di tre mesi all’anno a partire dall’1 settembre 2023 fino al 2030. Inoltre, per ottenere una pensione “a tariffa intera” il periodo contributivo richiesto passerà dagli attuali 42 anni (168 trimestri) a 43 anni (172 trimestri) entro il 2027, al ritmo di un trimestre all’anno.
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