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Istituti di credito europei alla riscossa guidati da Ubs, Bce rassicura mercato su At1

di Paolo Paronetto

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(Afp)

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A Milano in luce tutte le big a partire da Unicredit e Intesa Sanpaolo

21 marzo 2023
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2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Banche di nuovo in testa ai listini azionari europei, mentre il salvataggio del Credit Suisse sembra rassicurare gli investitori sui pericoli di contagio all'intero settore finanziario. Il sottoindice Stoxx del comparto al momento mette a segno la migliore prestazione di giornata e gli acquisti sostengono tutti i principali titoli continentali. A Piazza Affari si mettono in luce Unicredit, Banca Pop Er,Finecobank, Banca Mediolanum, Banca Generali e Intesa Sanpaolo. A Madrid bene Santander, Bbva, Banco Sabadell, Caixabank e Bankinter. A Francoforte sale Deutsche Bank, a Parigi Bnp Paribas e a Londra Barclays.

A Zurigo è in rialzo Ubs dopo la maxi operazione di salvataggio. Resta volatile, dopo il tracollo di lunedì 20 marzo, che ha portato i valori di Borsa vicini agli 0,76 franchi per azione a cui avverrà l'acquisizione da parte di Ubs, il Credit Suisse. Le autorità europee sono intervenute per stigmatizzare la decisione dei regolatori elvetici di azzerare i bond At1 del Credit Suisse prima delle azioni, mossa che aveva messo sotto pressione l'intero mercato degli At1. «Si tratta del più grande azzeramento di At1 della storia», rilevano gli analisti di Equita. «Dopo la forte reazione negativa iniziale, il comunicato» della Bce «ha consentito un parziale recupero degli strumenti At1 sul mercato e rappresenta un supporto per la capacità negoziale degli strumenti in futuro», aggiungono, sottolineando tuttavia che «la controversa decisione del regolatore svizzero potrà comunque aumentare leggermente il premio al rischio per questa tipologia di strumenti». Per quanto riguarda le banche italiane, Equita calcola che gli At1 pesino per il 15% del Tier1 capital di Intesa (7,2 miliardi), il 16% per Banco Bpm (1,4 miliardi), il 34% per Finecobank (500 milioni) e il 12% per Unicredit (6,1 miliardi). Alcuni obbligazionisti del Credit Suisse, intanto, starebbero lavorando a una possibile azione legale, opzione che alimenta incertezza sull'operazione di salvataggio.

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Il settore bancario resta sotto osservazione anche negli Stati Uniti, dove sono allo studio nuovi interventi per sostenere First Republic Bank e altri istituti regionali. «Ci attendiamo che le banche regionali Usa possano dover ricapitalizzare», scrivono da Intermonte, rimarcando d'altra parte che «le banche italiane rimangono solide e con scarsa esposizione diretta a Credit Suisse». «Ci attendiamo che la Vigilanza possa chiedere alle banche di detenere maggiore liquidità e capitale», concludono.

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