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Poste, l’utile sfiora mezzo miliardo. Migliora Snam e St punta a 20 miliardi di ricavi

di Redazione finanza

Farina (presidente Poste): "Da 160 anni accompagniamo Italia nel suo sviluppo"

La giornata chiave per i conti del primo trimestre 2022

12 maggio 2022
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11' di lettura

Nel primo trimestre Poste Italiane ha registrato un utile netto in ascesa del 10,6% a 495 milioni. Il risultato operativo sale dell’11,8% a 694 milioni di euro. I ricavi salgono dell’1,4% a 3 miliardi di euro. Il gruppo sottolinea una solida execution del piano ’24SI PLUS’, nonostante l’incertezza del contesto macroeconomico. «A meno di due mesi di distanza dall’aggiornamento del piano strategico del gruppo - commenta l’ad Matteo Del Fante - questi risultati rappresentano il primo caposaldo di un 2022 di successo». In questo contesto «il comparto dei servizi assicurativi fornisce il contributo maggiore alla profittabilita’ del gruppo, con una performance positiva sia nel ramo vita sia nel ramo danni».

Cresce l’utile di Snam, due nuovi impianti di biometano

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Performance in crescita anche per Snam Rete Gas, che chiude il primo trimestre 2022 con un utile netto adjusted di 325 milioni, in crescita del 3,8% rispetto allo stesso periodo di un anno fa per effetto della positiva performance operativa e della crescita del contributo delle società partecipate. I ricavi totali sono aumentati del 14,8% a 808 milioni di euro, grazie alla crescita dei business regolati e dei business della transizione energetica. Il margine operativo lordo del primo trimestre 2022 ammonta a 588 milioni, in aumento di 29 milioni (+5,2%) per effetto, in particolare, della positiva performance dei business regolati. L'utile operativo è pari a 376 milioni (+4,7%). Il positivo flusso di cassa netto da attività operativa (1.731 milioni), attribuibile principalmente alla dinamica del capitale circolante connessa all'attività di bilanciamento, ha consentito di finanziare interamente i fabbisogni connessi agli investimenti tecnici e in partecipazioni (-308 milioni di euro, al netto dei debiti per investimento), generando un free cash flow di 1.423 milioni di euro. L'indebitamento finanziario netto, inclusi il flusso di cassa del capitale proprio (344 milioni di euro) derivante dal pagamento agli azionisti dell'acconto sul dividendo 2021 e le variazioni non monetarie relative principalmente all'estinzione del bond convertibile mediante assegnazione di azioni Snam in portafoglio, registra una riduzione di 1.401 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021. Snam ha perfezionato nel corso del primo trimestre l’acquisizione di 2 dei 6 impianti di produzione di biometano di Asja Ambiente oggetto del contratto di acquisto da 100 milioni di euro siglato lo scorso 14 dicembre: l’operazione è stata conclusa dalla controllata Snam4Environment.

Prysmian: +65,8% utile, +11,4% i ricavi

Il cda di Prysmian ha approvato i conti per il primo trimestre che hanno registrato un aumento dell’utile netto di pertinenza degli azionisti della Capogruppo a 126 milioni di euro, in crescita del 65,8% rispetto ai 76 milioni di un anno fa mentre l’ebitda è aumentato a 285 milioni (da 199) includendo oneri netti legati a riorganizzazioni aziendali, oneri netti non ricorrenti e altri oneri netti non operativi pari a 3 milioni (14 milioni nel corrispondente periodo del 2021). Il Risultato Operativo è salito a 209 milioni rispetto a 123 milioni del primo trimestre 2021. I ricavi di gruppo sono ammontati a €3.677 milioni con una variazione organica del +11,4% registrando performance positive in quasi tutti i business e aree geografiche. L'avvio d'anno - si spiega in un comunicato - è stato particolarmente brillante nei mercati Energy & Infrastructure (crescita organica +14,7%) e nei mercati dell'Industrial & Nwc (crescita organica del +7,9%). Solida performance anche nel Telecom con una variazione organica dei ricavi del +7,4% sulla spinta della crescita a doppia cifra dei cavi ottici in Nord America.

Il nuovo piano St

Stmicroelectron ha delineato il percorso di lungo termine verso l'ambizione di realizzare ricavi per 20 e oltre miliardi di dollari nel periodo 2025-2027 (per l'anno in corso sono previsti ricavi tra 14,8 e 15,3 miliardi di dollari). Inoltre, nel periodo 2025-27 l'ambizione è anche di arrivare a un margine lordo di circa il 50% (circa 46% atteso nel 2022), un margine operativo superiore al 30% (24-26% nel 2022), un margine Ebitda superiore al 40% e un free cash flow maggiore del 25% (oltre 700 milioni di dollari nel 2022). E' quanto emerge dal Capital Markets Day della società, che si tiene oggi in presenza a Parigi.

Per Prosieben ricavi a +2%

In Germania, ma di grande interesse per l’Italia vista la partecipazione di Mediaset, il gruppo televisivo Prosiebensat1 Media ha chiuso il primo trimestre con ricavi in aumento del 2% a 954 milioni di euro, un ebitda in calo del 14% a 123 milioni di euro e un utile netto rettificato in aumento del 14% a 42 milioni di euro. Lo ha reso noto la societa’ in un comunicato. In aumento si segnala anche il free cash flow, che nel trimestre sale del77% a 145 milioni di euro, mentre l’indebitamento finanziario netto è migliora a 1,740 miliardi di euro. Nella nota Prosiebensat segnala che «le incertezze dovute alla guerra hanno un impatto parziale sulle attività del Gruppo e che ciò attualmente non incide sulle prospettive di sviluppo del business. Per questo, e alla luce del solido e prevedibile inizio d’anno, Gruppo conferma le prospettive per l’intero anno».

Per A2A utile in crescita del 48%

A2a ha chiuso il primo trimestre 2022 con un utile netto di 201 milioni di euro, in crescita del 47,8% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Escludendo le poste straordinarie che hanno interessato l'anno in corso (la plusvalenza sulla cessione di alcuni asset immobiliari pari, al netto della tassazione, a 108 milioni di euro e la stima preliminare dell'impatto economico del DL Tagliaprezzi e del DL Aiuti calcolata in base alle informazioni ad oggi disponibili e nell'ipotesi di esenzione delle unità essenziali), l'Utile Netto Ordinario di pertinenza del Gruppo risulta pari a 106 milioni di euro, in diminuzione di 30 milioni di euro rispetto al primo trimestre del 2021. La variazione è riconducibile alla diminuzione del Risultato Operativo Netto in parte compensata dalla contrazione delle imposte legata al minor reddito imponibile. I ricavi sono saliti del 155% a 5,54 miliardi di euro, principalmente per l'incremento dei prezzi delle materie prime energetiche, a cui è corrisposto un analogo incremento dei costi di approvvigionamento. Il Margine Operativo Lordo si è attestato a 389 milioni di euro, in diminuzione di 9 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2021 (-2%). Al netto delle partite non ricorrenti (-4 milioni nel primo trimestre 2022, nulle nel primo trimestre 2021), il Margine Operativo Lordo Ordinario è diminuito di 5 milioni di euro (-1%): il calo di marginalità registrato nella Business Mercato è stato sostanzialmente riassorbito grazie all'ottima performance delle altre Business Units. La Posizione Finanziaria Netta di Consolidato al 31 marzo 2022 risulta pari a 4.297 milioni di euro (4.113 milioni di euro al 31 dicembre 2021). Escludendo le variazioni di perimetro intervenute nell'arco del periodo in esame, la PFN si attesta a 4.272 milioni di euro, registrando un assorbimento di cassa netto pari a 159 milioni di euro, dopo investimenti per 186 milioni di euro e incassi per cessione di alcuni asset immobiliari per 221 milioni di euro. Tale variazione è principalmente riconducibile all'eccezionale aumento dei crediti commerciali, effetto legato alle dinamiche fortemente rialziste dei prezzi delle commodities. A questa dinamica si aggiunge l'impatto delle rateizzazioni delle bollette di energia elettrica, gas e teleriscaldamento concesse ai clienti di tutte le società del Gruppo per circa 60 milioni di euro. L'amministratore delegato di A2A, Renato Mazzoncini, ha commentato i dati, sottolineando come, in uno scenario incerto e caratterizzato da prezzi in aumento «A2A si è confermata solida ed è riuscita a portare avanti in modo responsabile le sue attività, segnando una crescita del 20% degli investimenti rispetto al primo trimestre 2021 nei settori chiave, indispensabili per raggiungere l'autonomia energetica del Paese che la guerra ha reso non più rinviabile, favorendone la transizione ecologica».

Tinexta, profitti in calo ma crescono ricavi e margini

Il consiglio di amministrazione di Tinexta, società attiva nei servizi Digital Trust, Cyber Security, Credit Information & Management e Innovation & Marketing, quotata al segmento Euronext Star, ha approvato i risultati del primo trimestre che si è chiuso con ricavi pari a 96 milioni di euro (+16,2%), Ebitda adjusted a 19,2 milioni (+13%), l’utile netto rettificato a 8,6 milioni e l’utile netto a 4,3 (-21%). Il presidente Enrico Salza ha commentato: “In un momento caratterizzato da estrema incertezza geopolitica, Tinexta rimane fedele al proprio Piano industriale, potendo contare su un business robusto, rafforzato dalle prospettive di crescita generate dalle recenti acquisizioni, e su una situazione patrimoniale e finanziaria solida”. L’amministratore delegato Pier Andrea Chevallard ha commentato: “I risultati del primo trimestre sono positivi ed in linea con le nostre aspettative. Crescono a doppia cifra sia i ricavi sia l’Ebitda adjusted con una generazione di cassa significativa. Riteniamo che lo sviluppo strutturale della domanda di servizi tecnologici ed innovativi continuerà a sostenere la crescita nella restante parte dell’anno. Il Gruppo Tinexta conferma – nonostante l’attuale contesto macroeconomico – gli obiettivi di fine anno già comunicati al mercato”.

Ray Way conferma i target

Il cda di Rai Way ha approvato i risultati del trimestre che vede i ricavi core pari a 60,1 milioni, in crescita del 6,5% rispetto ai primi tre mesi 2021 anche per effetto dell'indicizzazione all'inflazione. I ricavi riconducibili a Rai, pari a 52,4 milioni, beneficiano dell'incremento contrattuale collegato alle attività di refarming. L'ebitda è pari a 39,5 milioni, in crescita del 15,5%, principalmente per effetto dei maggiori ricavi, del controllo dei costi e degli incentivi governativi sulle componenti accessorie del costo dell'energia elettrica (a fronte di un prezzo per la materia prima sostanzialmente stabile rispetto ai primi tre mesi del 2021 per effetto del contratto di fornitura valido fino al 31 marzo 2022). L'utile netto è pari a 18,8 milioni, in aumento dell'11,7% rispetto al valore dei primi tre mesi 2021, quando – anche per effetto di un'agevolazione fiscale una tantum pari a 1 milione – era stato di 16,8 milioni. Aldo Mancino, amministratore delegato di Rai Way, ha commentato: “Il primo trimestre del 2022 si è chiuso con il miglioramento di ricavi, redditività e generazione di cassa ricorrente. Le aspettative per il resto dell'anno sono confermate: confidiamo di poter proseguire la crescita organica dell'Ebitda, nonostante l'impatto derivante dall'attuale livello dei costi dell'energia elettrica, e continueremo a lavorare nelle direzioni di sviluppo delineate dal nostro Piano Industriale”.

Nexi aumenta i ricavi ma titolo in coda al listino

Il gruppo dei sistemi di pagamento Nexiha realizzato un ebitda di 307,5 milioni di euro nel primo trimestre, in aumento del 17,4%, su ricavi per 712,6 milioni (+7,1%). È quanto comunica la società in una nota sottolineando che i volumi delle transazioni acquiring hanno registrato nel periodo una crescita a doppia cifra rispetto all'anno scorso, raggiungendo +38% anno su anno ad aprile, trainati da una veloce ripresa dei consumi ad alto impatto (+162%). Nei paesi nordici e nelle aree di lingua tedesca region, i volumi di transazione acquiring hanno registratouna crescita a doppia cifra rispetto all'anno precedente, in accelerazione ad aprile in entrambe le geografie (+29% annuo e +53% annuo rispettivamente). Al 31 marzo 2022 la posizione finanziaria netta gestionale è pari a 5,068 miliardi e ilrapporto posizione finanziaria netta/ebitda è pari a 3,5 volte. La leva finanziaria pro-forma che include le sinergie run-rate si attesta a circa 3 volte, in linea con il piano.Il gruppo ha confermato l’outlook 2022 che prevede un incremento dei ricavi tra il 7% e il 9% con un ebitda in aumento tra 13% e 16%. La guidance è basata sull’ipotesi di uscita dal Covid-19 dall’inizio del secondo trimestre e di nessuna ulteriore escalation della crisi in Ucraina. Il titolo è scivolato in coda al listino in una seduta segnata dalle vendite.

Saes Getters, la Russia penalizza l’utile

Nel primo trimestre Saes Getters ha registrato ricavi netti consolidati pari a 59,2 milioni di euro, in crescita del 44,1% rispetto ai 41 milioni di euro nel corrispondente trimestre 2021. Scorporando l’effetto dei cambi - positivo e pari a +6,7% - e l’effetto della variazione del perimetro di consolidamento per l’acquisizione di Strumenti Scientifici Cinel in luglio 2021 (3,8%), la crescita organica è stata pari al 33,7%. L’utile netto consolidato è stato pari a 1,9 milioni (da 1,38 un anno fa), «fortemente penalizzato - spiega l’azienda - dalla performance negativa dei titoli in portafoglio (-5,5 milioni) causa crisi Ucraina-Russia». «Siamo soddisfatti dei risultati - spiega il presidente Massimo della Porta -. Tutti i settori registrano una marcata crescita, anche grazie al’'ottimo andamento del rapporto di cambio euro-dollaro. Ci aspettiamo che l'attuale situazione del Gruppo perduri nei prossimi mesi, anche grazie al minimo impatto operativo su Saes della difficile fase geopolitica internazionale».

Immsi, trimestre da record

Nuovo record di periodo per il Gruppo Immsi, che chiude il primo trimestre con ricavi per 467,1 milioni di euro, in crescita del 18,7% rispetto ai 393,6 milioni di un anno fa mentre l’ebitda è salito del 6,4% a 57,2 milioni con un ebitda margin del 12,2%. Il risultato netto è stato positivo per 5,7 milioni di euro, in crescita del 10,5% rispetto a un anno fa, inclusivo della quota dei minorities pari a 4,4 milioni. La posizione finanziaria netta consolidata alla data del 31 marzo era pari a -836,8 milioni, in miglioramento di 6,3 rispetto agli -843,1 milioni di dodici mesi prima. Nel trimestre sono stati effettuati investimenti per 26,8 milioni di euro. Per quanto riguarda le controllate del gruppo, nel settore industriale Piaggio ha venduto nel trimestre 141.800 veicoli (+5%), registrando ricavi consolidati per 455,8 milioni di euro (+18,5%) con un utile netto di 12,7 milioni di euro (+14,1%). Nel settore navale, Intermarine ha registrato ricavi consolidati pari a 10,7 milioni di euro (+22,8%) mentre per quanto riguarda il settore Immobiliare e holding il bilancio di fine trimestre rileva ricavi netti pari a 0,6 milioni di euro contro 0,2 milioni di euro un anno fa.

Sabaf, l’aumento dei prezzi spinge i ricavi

L’adeguamento dei listini traina i conti di Sabaf (bruciatori per elettrodomestici), che nel primo trimestre ha conseguito ricavi di vendita per 70,9 milioni di euro, superiori del 9,3% rispetto ai 64,8 milioni di euro del primo trimestre 2021; i volumi di vendita sono stati stabili rispetto al primo trimestre del 2021. L’Ebitda ha raggiunto 13 milioni, pari al 18,4% delle vendite, in flessione rispetto ai 15,1 milioni di euro del primo trimestre 2021 (23,3% delle vendite). L’incremento delle vendite da nuove commesse sta proseguendo in linea con le previsioni pur nell’incertezza provocata dal protrarsi del conflitto tra Russia e Ucraina. Il Gruppo conferma per il 2022 una previsione di ricavi compresa tra 275 e 280 milioni di euro (+5% / +6% rispetto al 2021) e una redditività in linea con i valori medi storici.

Gefran, l’Ebitda sale a 8,6 milioni

Nei primi tre mesi dell’anno Gefran ha generato ricavi per 45,3 milioni, in crescita del 21,1% sui 37,4 milioni di Euro del corrispondente periodo dell’anno scorso; la crescita è ascrivibile in massima parte al costante incremento dei volumi di vendita. L’Ebitda del primo trimestre è stato positivo per 8,6 milioni (pari al 19,1% dei ricavi) e registra una variazione positiva di 2 milioni di rispetto al dato del 31 marzo 2021 (quando ammontava a 6,6 milioni di Euro, con incidenza sui ricavi al 17,7%). Il miglioramento del margine operativo lordo è riconducibile all’incremento dei ricavi registrato nel periodo, solo in parte eroso dai maggiori costi della gestione ordinaria. «Il rialzo dei costi delle materie prime e dell’energia - spiega l’amministratore delegato, Marcello Perini - è stato gestito efficacemente ed assorbito anche grazie ad un aumento dei volumi. Livello e qualità degli ordini che arrivano dal mercato riflettono il solido posizionamento di Gefran come partner tecnologico nel percorso di digital transformation che molte imprese stanno compiendo.
Nonostante gli attuali elementi d'incertezza e preoccupazione, riteniamo che la gestione possa evolvere positivamente con crescita dei ricavi e mantenimento della marginalità».

Ebitda e utile in calo per De’ Longhi, ma guidance non cambia

De’ Longhi chiude il primo trimestre con un utile netto a 50,6 milioni di euro, in calo del 32,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I ricavi sono in crescita dell’8,4% a 735,5 milioni di euro. L’Ebitda adjusted si attesta a 100,1 milioni, il 22,2% in meno rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Un fattore di complicazione e di preoccupazione, per gli effetti che potrebbe avere sulle dinamiche di consumo, è rappresentato dal «conflitto in essere tra Russia e Ucraina, che ha portato il Gruppo a rivedere la valutazione di alcuni asset relativi al mercato ucraino e a sospendere tutti gli investimenti e la distribuzione di nuove forniture verso la Russia», spiega l’azienda. «Siamo molto soddisfatti dei risultati di questo primo trimestre ancor più significativi alla luce della difficile comparazione con il primo trimestre del 2021 che aveva registrato risultati eccezionali con una crescita del fatturato a perimetro costante attorno al 60%» afferma l’amministratore delegato Massimo Garavaglia. «Seppur in presenza - aggiunge - di un contesto macroeconomico in forte evoluzione, alla luce degli elementi attuali non modifichiamo la guidance precedente. In conclusione, restiamo convinti che la strategia di focalizzazione sulle core category - in particolare quella del caffè - di investimento costante sul prodotto e sui brand, di sviluppo geografico e di disciplina nella gestione dei prezzi, resti la strategia vincente per la creazione di valore nel medio e lungo termine».

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