di Andrea Marini
Amministrative: come si elegge il sindaco nei comuni con oltre 15mila abitanti
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Sono poco meno di 1.200 i Comuni interessati dalle prossime elezioni amministrative del 3-4 ottobre, mentre il 10 ottobre si voterà nei Comuni del Trentino-Alto Adige ed il 10 e 11 ottobre nei Comuni della Sardegna e della Sicilia, portando il totale a superare i 1.300 enti.
Gli occhi saranno puntato sui 19 capoluoghi di provincia (a Carbonia si voterà il 10-11): otto hanno l'amministrazione uscente di centrodestra, sette di centrosinistra, tre dei cinque stelle e due vengono da esperienze civiche. Saranno quindi i risultati che usciranno in queste città a determinare il bilancio di vittorie tra il centrodestra e l'alleanza centrosinistra-M5S (stretta però solo in un terzo dei Comuni con più di 15mila abitanti)
Il centrodestra è la coalizione che rischia di più, visto che tra i 20 comuni capoluogo di provincia al voto (compresa Carbonia, dove il voto è in calendario per il 10 e 11 ottobre), otto vengono da giunte elette con il sostegno di questa alleanza: Benevento, Cosenza, Grosseto, Isernia, Novara, Pordenone, Savona e Trieste. Da rilevare però che tra i sei capoluoghi di regione in gioco, Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna e Trieste, solo quest’ultimo viene da una amministrazione di centrodestra.
Lo speciale: tutti i precedenti e i candidati
Il centrosinistra mette in gioco le sue amministrazioni uscenti a Bologna e a Milano. Nonché le roccaforti rosse Ravenna e Rimini. Ci sono poi Salerno, il feudo del governatore Campano Vincenzo De Luca, nonché Casera e Varese, strappati nelle precedenti consultazioni al centrodestra.
Sono tre le amministrazioni uscenti del M5S: Roma, Torino e Carbonia. A Roma si ripresenta la sindaca uscente Virginia Raggi, che però, stante gli ultimi sondaggi pubblicati, dovrà rincorrere per strappare il ballottaggio a Roberto Gualtieri del Pd (alla guida di una coalizione di centrosinistra). Anche a Torino, dopo l’esperienza di Chiara Appendino, che ha deciso di non ricandidarsi, M5S e centrosinistra hanno deciso di separarsi presentando due candidati diversi. Divisione tra Pd e M5S anche a Carbonia (al voto 10 1 11 ottobre), dove i 5 Stelle hanno deciso di appoggiare il candidato sindaco della sinistra di LeU, mentre la sindaca uscente 5S Paola Massidda ha deciso di non ricandidarsi.
Casi particolari quelli di Napoli e Latina. Napoli viene da 10 anni di sindacatura di Luigi de Magistris, tra gli ultimi superstiti della stagione dei sindaci “arancioni”. A provare a seguire le sue orme sarà Alessandra Clemente, ex assessore della giunta de Magistris e ora sostenuta da Potere al popolo e altre due liste civiche. A Latina, invece, Damiano Coletta, con le sue tre liste civiche, nella precedente tornata riuscì ad interrompere il dominio del centrodestra. Ora si ricandida a sindaco sostenuto anche dal Pd.
Andrea Marini
redattore
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