di Andrea Gagliardi
Coronavirus: dalle mascherine all'aperto alle discoteche, ecco cosa cambia
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Stop alle mascherine all’aperto in tutta Italia (e non solo in zona bianca)a partire dall’11 febbraio ma è obbligatorio averle con sè e utilizzarle in caso di assembramento. Restano invece obbligatorie al chiuso. Lo prevede l’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza. Fino al 31 marzo 2022, si legge, «è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private» e «nei luoghi all’aperto è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli laddove si configurino assembramenti o affollamenti».
Con l’ultima ordinanza dunque il superamento delle restrizioni legate al Covid, registra una accelerazione. Il nuovo step arriva dopo l'eliminazione della Dad per i ragazzi vaccinati e il dimezzamento della quarantena (da 10 a 5 giorni) per i non vaccinati. Misure che si sono andate ad aggiungere all’abolizione delle restrizioni per i vaccinati anche in zona rossa e alla durata illimitata (per ora) del Green pass per chi ha fatto la terza dose.
«Mancano ancora 12-13 milioni di dosi booster. Se procediamo con questo ritmo in 30-40 giorni è facile pensare che per metà marzo avremmo completato la dose booster a 49 milioni di concittadini. Da lì sicuramente inizierà una nuova fase e così come abbiamo introdotto gradualmente le restrizioni con la gradualità inizieremo l’allentamento delle misure, anche per gli stadi» ha proseguito Costa.
Dall’11 febbraio riaprono inoltre le discoteche per ballare, seguendo i protocolli già approvati. Potrà entrare soltanto chi ha il green pass rafforzato, quindi guariti o vaccinati. Se la discoteca è al chiuso sarà obbligatorio indossare la mascherina, tranne quando si sta in pista a ballare. Nelle discoteche all’aperto si potrà stare invece senza mascherina. Il limite di capienza di tutti i locali da ballo non può essere superiore al 75% all’aperto e 50% al chiuso rispetto a quella massima autorizzata.
Si profila la riapertura degli stadi a capienze più ampie, con gradualità, a partire dal 75% fino al 100%. Il Ministro della Salute Roberto Speranza e la Sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali stanno infatti lavorando congiuntamente a un percorso graduale che prevede la riapertura a capienza massima degli impianti sportivi all’aperto ed al chiuso. Si lavora ad un primo allargamento, a partire dal 1° marzo, che porterà al 75% ed al 60% il limite delle capienze rispettivamente all’aperto ed al chiuso. Per poi proseguire con le riaperture complete qualora la situazione epidemiologica continuasse il suo trend di calo. Attualmente la capienza degli stadi è al 50% e quella dei palazzetti dello sport al chiuso al 35%.
Il 31 marzo 2022 scade la proroga dello stato di emergenza in Italia. L’orientamento del governo, se continuerà il calo dei contagi e dei ricoveri, è di non prorogarlo. Dovrebbe scadere perciò a fine marzo la possibilità di ricorrere allo smart working con modalità semplificate, cioè senza l'accordo individuale tra azienda e singolo dipendente e con notifica telematica e massiva al ministero del lavoro. E dovrebbe cessare il lavoro della struttura commissariale guidata dal commissario Figliuolo.
Con la fine dello stato d’emergenza potrebbe terminare anche l’obbligo di mascherine al chiuso. L’ordinanza firmata in data odierna dal ministro della Salute Roberto Speranza fissa infatti al 31 marzo 2022 l’obbligo «sull’intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private», anche se fonti qualificate di governo, riprese dall’Ansa, chiariscono che non c’è alcun automatismo che possa definire da ora la decadenza dell’obbligo dell’uso delle mascherine al chiuso a partire dal primo aprile, ovvero successivamente alla eventuale fine dello stato di emergenza. Tutto dipenderà, come sempre, dall’andamento del quadro epidemiologico.
La fine dello stato di emergenza, ad ogni modo, non comporterà la fine del Green pass. È probabile infatti che l'obbligo di esibire il green pass rafforzato (che si ottiene con la vaccinazione o la guarigione dal Covid) per la vita ludico-sociale e anche per il lavoro - obbligo quest'ultimo in vigore dal 15 febbraio per gli over 50 - sarà prolungato almeno fino all’estate.
L’ultima data prevista per ora è quella del 15 giugno, quando scade l’obbligo di vaccinazione per gli over 50 italiani e stranieri residenti in Italia. È estesa fino a questa data anche la vaccinazione obbligatoria per medici, infermieri, personale delle Rsa, personale della scuola, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, nonché della polizia locale.
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Andrea Gagliardi
redattore
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