di Luca Tremolada
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Sono quasi due etti e mezzo di smartphone. Display e fotocamera di fascia altissima: difficile rimanere delusi da foto e video. Qualità costruttiva di alto livello con vetro, ceramica e alluminio. Xiaomi Mi 11 Ultra più che un telefonino è una prova di forza. Grosso, pesante, da mostrare agli amici per fare vedere che si fa sul serio. Ecco la nostra prova.
Ha tutto: HDR10+ da 6.81” AMOLED, WQHD+ da 515ppi e con refresh rate variabile fino a 120Hz e 1.700 nit di luminosità di picco. Poi la batteria da 5.000 mAh che con un processore Snapdragon 888 ti consente di chiudere la giornata in modo dignitoso anche dopo un uso intenso. E la fotocamera che è una bomba: tre sensori di cui quello principale da 50Mp, grandangolare e teleobiettivo da 48Mp e una fotocamera davanti da 20Mp. Le prestazioni fotografiche ci hanno soddisfatto. Non è uno smartphone dallo scatto veloce, ma una macchina con cui gli appassionati potranno davvero divertirsi. Giochi e applicazioni filano via fluidi. E lo schermo è davvero luminoso. Ma l’aspetto che ci ha più convinto è la cura costruttiva e la qualità dei materiali.
Pesa 234 grammi per uno spessore di 8.4mm. Il sensore Samsung GN2 è tra i più grossi e prende spazio. Non è un difetto ma una scelta. Ne siamo consapevoli. È uscito sul mercato a 1399 euro ma ora lo trovate a meno. Attenzione, il prezzo non è esagerato, la qualità si paga. Se però l’obiettivo era quello di infastidire Samsung e Apple allora c’è ancora qualcosa da fare, più sul fronte software che su quello hardware.
Luca Tremolada
Giornalista
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