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Bene donne e giovani, ma la metà dell’occupazione è a termine

di Claudio Tucci

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(foto imagoeconomica)

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I dipendenti permanenti sono 14,9 milioni con un aumento di 103mila unità su febbraio e di 312mila su marzo 2021. I lavoratori indipendenti a marzo diminuiscono di 41mila unità su febbraio e aumentano di 62mila unità su marzo 2022 fissandosi a quota 4.977.000

2 maggio 2022
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2' di lettura

A marzo il numero di occupati sale di 81mila unità rispetto a febbraio; una crescita che interessa esclusivamente le donne (gli uomini perdono 4mila posizioni sul mese). Sull’anno ci sono 804mila occupati in più, ma la metà a termine (+430mila posizioni), a testimonianza del clima d’incertezza che va avanti da settembre 2021.

Il ricorso in ripresa alla cig nell’industria, e comunque agli ammortizzatori sociali, e le minori restrizioni nel mondo dei servizi per ora fanno reggere l’occupazione, nonostante il caro prezzi ed energia derivante dal conflitto tra Russia e Ucraina.

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Da gennaio i posti in più sono quasi 170mila. Il tasso di occupazione si attesta, a marzo, al 59,9% (record dall’inizio delle serie storiche Istat), quello di disoccupazione all'8,3%, torna ai livelli del 2010, e il tasso di inattività, al 34,5%, scende ai livelli pre pandemici. Gli occupati tornano sopra quota 23 milioni, 23.040.000, e i disoccupati sono 2 milioni e 74mila.

Bene donne e giovani

Oltre alle donne, +44mila nei primi tre mesi del 2022, +442mila sull'anno, a crescere è principalmente l’occupazione giovanile nella fascia 25-34 anni con il tasso di occupazione a +0,9%, il tasso di disoccupazione a -1% e quello di inattività a -0,1 per cento. Il tasso di occupazione femminile nel mese sale al 51,2 con un aumento di 0,5 punti su febbraio e di 2,9 su marzo 2021. Le donne occupate sono 9 milioni 776mila.

Più contratti stabili (ma la metà della nuova occupazione è a termine)

A marzo spicca la crescita di 103mila occupati a tempo indeterminato. Salgono anche gli occupati a termine, toccando quota 3.159.000, il livello più alto dal 1977, data di inizio delle serie storiche. Lo rileva l’Istat spiegando che si registra un aumento di 19mila unità rispetto a febbraio e di 430mila unità su marzo 2021. I dipendenti permanenti sono 14,9 milioni con un aumento di 103mila unità su febbraio e di 312mila su marzo 2021. I lavoratori indipendenti a marzo diminuiscono di 41mila unità su febbraio e aumentano di 62mila unità su marzo 2022 fissandosi a quota 4.977.000.


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