di Andrea Biondi
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Non solo food, ma quest’anno anche la tecnologia si ritaglia uno spazio da protagonista a Best Brands, l’Oscar delle marche che mette in fila i migliori brand attivi sul mercato. La ricerca è condotta da Gfk e Serviceplan, affiancati in questa operazione da Rai Pubblicità, System24, Igp Decaux e Adc Group con il patrocinio di Upa. Nel corso della cerimonia presso la sede Rai di Milano davanti a un parterre composto da 450 imprenditori, sono stati comunicati i verdetti di questa terza edizione con conferme e novità. Una riconferma è quella di Ferrero come prima della classe nella categoria Best Corporate Brand: quella dedicata alle marche di azienda più forti. Qui a comporre la shortlist erano Ferrari, Brembo, Bmw, Barilla, Luxottica, Procter&Gamble, Volkswagen, Unilever ed Enel. Nelle altre due categorie “premiate” lo scorso anno – Best Product Brand e Best Growth Brand – in cima alle shortlist c’erano altre realtà del food, vale a dire Barilla e Rigoni di Asiago.
Quest’anno, invece, nelle stesse posizioni a conquistare la vetta sono marchi hi-tech. Nella categoria Best Product Brand, dedicata alle migliori marche di prodotto, a svettare in questa edizione è Samsung che l’ha spuntata su Nutella, Coca Cola, Mulino Bianco, Lego, Dash, Findus, Rio Mare, Lavazza, Kinder.
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Allo stesso modo la classifica Best Growth Brand, dedicata alle marche cresciute di più rispetto allo scorso anno, vede in prima posizione la cinese Huawei davanti a Lenovo, Aperol, Peroni, Elvive (L’Oreal), Borotalco, Fiat, Fructis (Garnier), Dante, Farchioni. Il food torna primo nella “novità” di questa edizione: i Best Millennials Brands, con cui si vuole misurare la relazione del target 18-34enni con le marche di prodotto. E qui, anche un po’ a sospresa, in cima alla classifica c’è un marchio sicuramente tradizionale, Mulino Bianco, che precede Nike, Lego, Audi, Coca Cola, Samsung, Adidas, Intimissimi, Apple, Kinder.
Il premio è nato nel 2004 per volere del gruppo di comunicazione Serviceplan che ha trovato un partner in Gfk. Non ci sono iscrizioni, né giurie: è un’indagine con interviste a 4.500 consumatori sull’appeal del marchio nella percezione delle persone che viene mixata da un algoritmo esclusivo di Gfk con l’effettivo ruolo economico sul mercato. «Marche e comunicazione si sostengono reciprocamente e contribuiscono ad un sistema economico solido e credibile non solo per chi consuma, ma per che vi opera e per chi investe», spiega il presidente dell’Upa Lorenzo Sassoli de Bianchi.
«Oggi Best Brands – afferma Giovanni Ghelardi, ad di Serviceplan Group Italia – è presente anche in Germania, Belgio e Cina ed entro il 2018 lo sarà anche in Russia e Francia». Beppe Minoia, presidente di Gfk Italia, si concentra sulla “Generazione Y: «I Millennials, sempre più distanti dal mondo della politica e delle storiche ideologie, vedono nei “best brands” leve utili».
Andrea Biondi
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