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Pirelli a un passo dai 5 euro in chiusura dopo i conti sopra le stime

di Stefania Arcudi

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L'azienda ha vantato un utile netto di 435,9 milioni di euro (+35,5%). Gli analisti hanno espresso raccomandazioni positive

23 febbraio 2023
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2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - In una seduta cautamente positiva per il Ftse Mib (+0,65% in chiusura), Pirelli ha viaggiato con una marcia in più, arrivando a guadagnare anche oltre quattro punti dopo i risultati superiori ai target della società e premiati dagli analisti (Banca Akros e Intermonte hanno alzato l'obiettivo di prezzo). Il titolo, nel corso degli scambi, ha riagganciato la soglia dei 5 euro per azione, già toccata nell'intraday la settimana scorsa per la prima volta in quasi un anno (Pirelli non chiude sopra 5 euro da fine marzo 2022). Il titolo ha poi chiuso in rialzo del 3,08% a 4,953 euro. Il gruppo ha chiuso l'anno scorso con un utile netto di 435,9 milioni di euro (+35,5%), un risultato operativo adjusted di 978 milioni (+19,9%) e ricavi in rialzo del 24,1% a 6,61 miliardi. L'ebit margin adjusted si attesta quindi al 14,8% rispetto al 15,3% del 2021. I target forniti a novembre indicavano i ricavi a circa 6,5 miliardi mentre l'ebit margin adjusted era atteso a circa il 15%. Il consensus degli analisti, pubblicato dalla società, indicava i ricavi 2022 a 6,5 miliardi di euro con un ebit adjusted al 14,8% e un utile netto di 451 milioni. Per il 2023 Pirelli stima i ricavi tra circa 6,6 e circa 6,8 miliardi con volumi attesi tra "stabili e circa +1%", mentre l'ebit margin adjusted è previsto tra sopra 14% e circa 14,5%. La generazione di cassa ante dividendi è stimata tra 440 e 470 milioni, mentre la posizione finanziaria netta dovrebbe migliorare ulteriormente a circa -2,35 miliardi di euro per un rapporto con l'ebitda adjusted tra 1,65 e 1,7 volte. Per Banca Akros, che ha confermato il "Buy" e ha alzato l'obiettivo di prezzo da 5,20 a 6,10 euro per azione, i risultati di Pirelli sono stati «sopra le stime della società e del consensus», con «una generazione di cassa 2022 è sorprendentemente solida, mentre le guidance 2023 sono ragionevoli», con «previsioni prudenti sui volumi e indicatori Tier 1 cauti». Positiva anche la valutazione degli esperti di Equita: «sulla base degli elementi emersi in call, alziamo leggermente le stime che erano basate su ipotesi eccessivamente conservative di volumi e price mix, mentre il consensus non dovrebbe modificarsi molto. Il free cash flow è stato migliore per il secondo anno di fila così come la guidance per l'anno fiscale 2023 dovrebbe eliminare le preoccupazioni sul fronte finanziario». Sul fronte del possibile disimpegno dell'azionista di maggioranza Sinochem, invece, non sono emerse indicazioni: "«ovviamente no comment sulle recenti indiscrezioni, ma restiamo dell'idea che qualcosa possa muoversi», spiega ancora Equita. Sulla stessa linea anche Intermonte, che ha confermato il rating "Outperform" alzando l'obiettivo di prezzo: «Confermiamo la view positiva sul titolo alla luce del modello di business resiliente che garantisce una buona generazione di cassa, della sottoperformance dello scorso anno e della valutazione interessante. Il nostro target price sale a 5,9 euro da 5,5 euro per via di multipli leggermente più elevati riconoscendo il profilo di generazione di cassa nettamente migliore rispetto ai concorrenti».

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