di Isabella Della Valle
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La raccolta dei gestori inverte la rotta e torna in territorio positivo. A luglio la raccolta complessiva dell’industria del risparmio gestito è stata pari a 5,4 miliardi e compensa il dato negativo di giugno (-1,2 miliardi) e quello relativo al secondo trimestre nel corso del quale dalle casse del settore sono usciti 4,7 miliardi. Il saldo da inizio anno si porta così a quota 12,2 miliardi. Ricompare il segno positivo anche a fianco dei fondi aperti con i conti in attivo per 2,6 miliardi (-2,1 a giugno), e migliorano la posizione anche le gestioni di portafoglio, passate da 239 milioni a 1,6 miliardi. In questo scenario anche il patrimonio dell’industria a ripreso a crescere, archiviando luglio a 2.333 miliardi, il 52% dei quali in capo alle gestioni collettive e il restante 48 a quelle di portafoglio.
Il dato di luglio ha recuperato più che interamente il deficit di 2,1 miliardi segnato il mese precedente. Sono sempre i prodotti esteri a decidere le sorti dell’intero segmento. Questa volta, infatti, il dato positivo è riconducibile quasi esclusivamente a loro, che hanno incassato ben 2,6 miliardi, mentre il contributo di quelli italiani si è fermato a 75 milioni; nella precedente rilevazione dalle casse degli esteri sono usciti 2,1 miliardi e in quelle degli italiani sono entrati 57 milioni. Dal versante delle tipologie a luglio i flussi si sono indirizzati principalmente verso gli obbligazionari che, per la prima volta quest’anno, hanno registrato una raccolta positiva per 1,4 miliardi. ma è andata bene anche agli azionari che di miliardi ne hanno incassati 1,7, più degli 1,3 ottenuti a giugno. Cambio di rotta, invece, per i bilanciati, andati in rosso per 143 milioni. Meno negativo il saldo dei flessibili (da -941 a -481 milioni) e in calo i monetari (da 792 a 130 milioni). Da gennaio gli azionari sono i prodotti che hanno raccolto di più (17,3 miliardi), mentre per gli obbligazionari, nonostante il miglioramento, il bilancio è ancora pesante: -13,8 miliardi.
Intesa Sanpaolo è il gruppo che a luglio ha incassato di più (2,4 miliardi), complice i risultato conseguito dai fondi aperti targati Eurizon (oltre 2 miliardi). Suddiviso in maniera equa, invece, il flusso tra mandati istituzionali e fondi che ha portato il saldo di Generali ad archiviare il mese con 749 milioni. Particolarmente positivi anche i risultati di Poste Italiane (656 milioni), di Mediolanum (426 milioni) e di Arca (215 milioni). Segno meno, invece, per Amundi (-211 milioni), per Axa Investment Management (-305 milioni) e per Ubs Asset Management (-175 milioni).
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