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La cantina della famiglia Pellegrino è l'incipit più ebbro e gioioso di ogni viaggio pantesco. Ci si accomoda sulla veranda libando dai calici i vini bianchi dell'uva zibibbo. Quello delle viti ad alberello protette dai muretti a secco in pietra lavica, del resto, è un dono che l'isola si è fatta con la fatica che nel corso dei secoli ha richiesto scolpire la lava per farne blocchi serviti a dimorare e riparare le coltivazioni. Il frutto di questa impresa, premiata dall'Unesco come patrimonio dell'Umanità, è un sistema di terrazzamenti che ricordano quelli delle civiltà meso americane sulle Ande. Proprio la cantina si trova in prossimità dei monumenti megalitici chiamati Sese.
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