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Coop, così gli italiani guardano al 2023 puntando sui consumi essenziali

di Enrico Netti

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(Michael Traitov - stock.adobe.com)

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Secondo il report a cura di Coop e Nomisma prevale un cauto ottimismo ma un quarto teme di cadere in una situazione di reale povertà

4 gennaio 2023
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2' di lettura

Nei confronti dell’anno appena iniziato i sentimenti positivi sono predominanti rispetto a quelli negativi: gli italiani guardano al 2023 con fiducia (39%) e aspettativa (38%) che battono i timori (33%) e l’inquietudine (22%). Così le famiglie italiane si lasciano alle spalle un 2022 molto complesso, segnato dalla difficile situazione sociolopolitica, dalla guerra scatenata dalla Russia all’inflazione a doppia cifra. Avvenimenti che hanno segnato quasi un italiano su cinque (circa 9 milioni di persone) che ha dovuto affrontare una permanente situazione di disagio mentre per il 2023 un quarto teme di cadere in una situazione di reale povertà, di non essere in grado di acquistare generi alimentari, abiti, i prodotti per la scuola e di utilizzare i mezzi di trasporto. In particolare si cercherà di evitare gli imprevisti: i due terzi delle famiglie non sarebbero in grado di affrontare una spesa imprevista e non procrastinabile di 850 euro. È quanto emerge dal report «L’anno che verrà» realizzato dall’Ufficio studi di Coop in collaborazione con Nomisma.

L’analisi fa emergere la volontà di modificare i propri stili di vita come, per esempio, volere trascorrere più tempo in famiglia e mettere al mondo un figlio. Insomma si va verso uno stile di vita meno frenetico e meno online mentre i rincari portati dall’inflazione verranno affrontati cambiando le proprie abitudini alimentari verso uno stile no frills e più salutare. Inoltre ci si prenderà cura di se stessi, un 29% diche che farà più di prima visite di prevenzione e controllo, in casa si tornerà di più tra i fornelli magari disertando i fast food.

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Cibo e salute restano centrali per il benessere degli italiani e si rinuncia invece (a malincuore) all'outdoor, ai viaggi e alla convivialità mentre ci si orienta verso diete più salutari e più sobrie. Per i beni durevoli si pensa a cambiare gli elettrodomestici più vecchi, ma si rinvia l'acquisto della nuova auto (il 29% conta di acquistare un grande elettrodomestico nei prossimi 12 mesi e per converso un 35% vorrebbe l'auto nuova ma non l'acquisterà) con la casa al top delle priorità (il 67% dichiara di volersi dedicare alla ristrutturazione).

Intanto se in Italia l'inflazione dei beni alimentari lavorati resterà elevata (+6,7% medio nel 2023 secondo i manager italiani del settore Food & Beverage), si ridurranno i volumi acquistati dalle famiglie nella Gdo (-0,9%) e si conferma il peggioramento della redditività delle imprese industriali e, soprattutto, distributive (lo teme il 66% dei manager del settore) con conseguente calo degli investimenti (37%) e ricadute anche sul fronte occupazionale (27%).

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