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È crisi degli Nft nell’arte (e non solo). Criptovalute e metaverso non fanno più sognare

di Luca Tremolada

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(MiaStendal - stock.adobe.com)

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Secondo un report di Deloitte Private è crollo del 60%. Pesano i problemi delle criptovalute e la crisi dei consumi. Ma le potenzialità restano

17 aprile 2023
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2' di lettura

Nft (Non-Fungible Token ) e metaverso all’inizio del 2022 erano le parole più abusate forse anche disinnescare l’attivo della crisi del Big Tech Usa con la sua ondata di licenziamenti che ha colpito quasi tutte le aziende tecnologiche d’oltre oceano. Dopo un anno di crisi dell’inflazione e dei consumi si possono fare i conti. Anzi, li ha fatti un recente rapporto di Deloitte Private. Secondo cui nel 2022 rallenta decisamente la corsa dei certificati digitali che attestano l’atto di proprietà di un prodotto che solo un anno fa erano diventati una mania, come il metaverso. Il settore dell’arte che per primo ha trainato i token - nel 2021 un’opera digitale dell’artista Beeple è stata venduta a oltre 60 milioni di dollari da Christie’s - ha segno negativo. nel 2022 crollo del 60%

Le ragioni del segno meno.

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Per la società di consulenza, il calo è dovuto alle fluttuazione dell criptrovalute (gli Nft sono basati su blockchain, stesso sistema delle monete digitali) e alla bancarotta della grande piattaforma di scambi Ftx che trascinato al basso il valore dell’intero mercato. Più in generale, non solo nel mondo dell’arte, la società fintech Bitay riferisce che da gennaio a settembre 2022, il volume degli scambi di Nft è crollato del 97%, passando da un valore complessivo di 17 miliardi di dollari a soli 466 milioni.

Anche nei videogiochi non se ne parla più

Anche il mondo dei videogiochi che era stato indicato come un generatore di Nft dopo alcune fughe in avanti senza successo nessuno si azzarda più a parlare di certificati di proprietà. Da un punto di vista economica l’idea di protarsi a casa pezzi del proprio videogioco preferito poteva avere senso. Sotto un profilo tecnologico invece non è spuntata alcuna idea credibile per rendere questi oggetti digitali davvero interoperabili.

Le prospettive di crescita

Eppure, le televisioni in primis hanno investito in questa certificati aprendo i propri prodotti alla possibilità di raccolgiere (e visualizzare) queste opere. Secondo alcuni analisti quindi la crisi è solo congiunturale. Serve aspettare che i consumi ripartano.

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