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Whisky & Storie

CREATO PER LAPHROAIG

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È il più iconico dei distillati. Dal western al noir, dal thriller fino alla fantascienza c'è sempre una bottiglia da qualche parte. Dopo la pandemia il single malt si riprende il mercato.

13 dicembre 2021
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4' di lettura

«Dammi un whisky, ginger ale a parte e non essere avaro, baby». La prima volta che il mondo sentì la voce di Greta Garbo la ascoltò chiedere un whisky. Era nel film “Anna Christie”, 1930. Dieci anni di proibizionismo non avevano sradicato la bevanda dall'immaginario. La fabbrica dei sogni, il cinematografo, non ha mai smesso di ingaggiare il distillato più iconico per costruire le atmosfere della narrazione. Dal western al noir, dal thriller fino alla fantascienza c'è sempre una bottiglia da qualche parte.

La stessa storia del whisky affonda nella leggenda e nel mistero prima di intrecciarsi con quella dell'industria del beverage in una dialettica serrata tra distillerie artigianali e produzione industriale, tabù religiosi e stili di vita che invece rinnovano i rituali del consumo, contrabbando e mercato legale, raccomandazioni mediche contro l'abuso e miglioramento dei disciplinari di produzione. Sono gli scozzesi a rivendicare il primo whisky documentato da una fonte scritta ma gli irlandesi forniscono una versione convincente sulle origini gaeliche di un distillato che forse viene dall'Egitto, forse dall'Asia.

Si dice che nel 434 i missionari di San Patrizio abbiano portato la ricetta del whisky in Scozia e in Irlanda dove alla fine del XVI secolo si ha notizia della prima distilleria legale. Nel XIX secolo la diffusione del treno e l'invenzione dell'alambicco a colonna riscaldato a vapore giocheranno un ruolo chiave per la diffusione del prodotto. Ma più di tutti fu l'epidemia di filossera del 1860 a mettere fuori gioco la produzione di distillati di vino spianando la strada allo sbarco del whisky in Europa e negli Usa, nonostante i periodi cupi del proibizionismo fino al 1933 e della II guerra mondiale. Oggi è uno dei superalcolici più apprezzati e sappiamo che, bevuto con moderazione, migliora le prestazioni cognitive, riduce lo stress ed è un ottimo digestivo perché è un antiossidante, a basso contenuto calorico, senza grassi e colesterolo.

Il mondo è ormai disseminato di distillerie anche Svezia, Galles, Inghilterra, Germania, Australia, India, Italia, Taiwan e Brasile e il whisky giapponese è ormai famosissimo.

Ma a vincere nel boom mondiale del whisky è la Scozia. Lo scotch ha soppiantato lo champagne come simbolo globale di raffinatezza. Una delle tendenze emergenti è la degustazione “in the pitch black”, al buio pesto, come forma di meditazione come avviene in una sala nascosta nelle profondità di Devonshire Square, a Londra, grazie a Blair Bowman, un guru del whisky, organizzatore di “Dram In The Dark”.

Il whisky è ottenuto dalla distillazione di cereali, in genere malto d'orzo, segale o mais e invecchiato in botti di legno, Lo scotch whisky, distillato e invecchiato per almeno tre anni, è caratterizzato dall'uso di malto d'orzo da una doppia distillazione in alambicco e dall'utilizzo della torba nella fase di essiccamento del malto. In Scozia è proibita la produzione di whisky che non sia conforme allo Scotch Whisky Act del 1988 secondo il quale deve essere distillato, ad una gradazione alcolica massima del 94,8%, su suolo scozzese utilizzando soltanto acqua, orzo maltato e lieviti. Deve maturare in un magazzino doganale in Scozia e le botti di quercia non devono superare la capacità di 700 litri. Infine, deve essere imbottigliato con una gradazione di 40° con aggiunta solo di acqua e caramello. Il single malt è uno scotch ottenuto dall'assemblaggio di botti provenienti dalla stessa distilleria e solo in questo caso è possibile indicare il nome di quella distilleria sull'etichetta.

Poco prima della pandemia la Scotch Whisky Association ha affermato che questa filiera produce 125 sterline al secondo per l'economia del Regno Unito. La domanda di single malt, secondo Technavio, è pronta a crescere di 23,37 miliardi di dollari entro il 2024. Anche IWSR, una delle fonti per valutare i trend degli alcolici, spiega che entro il 2023 il mercato dovrebbe tornare ai livelli di consumo pre-covid. Per il whisky scozzese si prevede una crescita del 3,5% da qui al 2025. E questo anche grazie a Laphroaig 10yo, il più celebre dei single malt, distillato secondo la formula del suo inventore Ian Hunter che nel 1908 lanciò questo whisky nel mondo.

Lo spiega bene Herb Asher dal pianeta CY30-CY30B, nella “Divina invasione”, ultimo romanzo di Philip K. Dick. «E' il più raffinato di tutti gli scotch… Usano alambicchi tradizionali di rame. Ci vogliono due distillazioni – spiega Asher - Laphroaig è gaelico e significa “la bella casa sull’ampia baia”. Viene distillato a Islay, nelle isole occidentali della Scozia. Orzo maltato - lo essiccano in un forno su un fuoco di torba, un vero fuoco di torba. È l’unico scotch fatto in questo modo ora. La torba si trova solo sull’isola di Islay. La maturazione avviene in botti di quercia. È uno scotch incredibile. È il miglior liquore del mondo…».

Questa distilleria, affacciata sullo stretto braccio di mare tra Scozia e Ulster, ha saputo conservare il fascino indelebile del suo passato: il suo 10 Years Old, il più venduto di Islay, con la sua doppia distillazione, l'affinamento in botti ex bourbon e l’imbottigliamento a 40°, sorprende i sensi con un gusto dolce che accenna note di sale e torba e nell'intensità del suo aroma tostato ricorda sensazioni di fumo e alghe marine. Un ottimo whisky da meditazione con un rapporto qualità/prezzo senza rivali. All'ingresso della distilleria si leggono i commenti di chi ha annusato i tratti sapidi e graffianti del Laphroaig 10yo, il torbato per antonomasia. E un poster promette: “Ricorderete per sempre il vostro primo Laphroaig”.

BEVI RESPONSABILMENTE.

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