di Marco Valsania
Auto: fino a 6 mld di ricavi al 2050 in Ue da riciclo batterie
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Un vertice tra Usa e Ue per preparare compromessi che voltino pagina nella disputa transatlantica su sussidi e aiuti a transizione energetica e nuove tecnologie accusati di protezionismo.
A partire dal varo senza indugi di negoziati che suggellino un accordo su un aspetto centrale dello scontro: quello che riguarda i minerali critici contenuti nelle batterie dei veicoli elettrici e la loro supply chain.
Capitoli ai quali sono legati significativi incentivi previsti della legge americana Inflation Reduction Act e che oggi, in omaggio al Made in America, minacciano di escludere le imprese europee.
Nuovo dialogo è in gioco anche per una maggior trasparenza reciproca nelle politiche di sussidi all'industria.
Joe Biden ha incontrato alla Casa Bianca la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, l'ultimo esponente del Vecchio continente a recarsi a Washington per far decollare un «coordinamento» transatlantico sulle rispettive agende economiche dopo viaggi che hanno visto protagonisti, tra gli altri, il leader tedesco Olaf Scholz e il francese Emmanuel Macron.
Sullo sfondo - il 10 marzo - sono rimasti sfoggi di unità tra alleati sulle grandi sfide geopolitiche, l'aggressività della Cina, considerato il principale rivale strategico dell'Occidente, e il sostegno all'Ucraina contro la continua invasione russa.
Anche se proprio un accordo sui minerali critici può tentare di limitare l'influenza di Pechino nel settore.«Contiamo sul lancio di trattative sui minerali critici. E anche sulla trasparenza dei sussidi», ha affermato il portavoce della Casa Bianca sulla sicurezza nazionale John Kirby sottolineando che l'agenda commerciale e la legge Usa sugli aiuti all'industria sono state al cuore dell'incontro.
«Ci impegniamo a raggiungere un risultato ambizioso nei negoziati sull'Accordo Globale sull'Acciaio e l'Alluminio sostenibile entro l'ottobre 2023», hanno affermato von der Leyen e Biden dopo il vertice. Gli Stati Uniti hanno sostenuto «la sicurezza energetica europea» da quando la Russia ha invaso l'Ucraina, ha detto Joe Biden a Ursula von der Leyen nel loro incontro nello Studio Ovale. «Abbiamo fornito il doppio di quanto pensavamo», ha detto il presidente Usa alla presidente della Commissione Ue, in riferimento alle forniture Usa alla Ue di gas naturale liquido.
Altro tema all'ordine del giorno le forniture di batterie. Nel contesto dell'Inflaction Reduction Act Usa e Ue hanno fatto due «passi importanti»: cominciare a lavorare «per un accordo sulle materie critiche» e «assicurare catene di approvvigionamento sicure per le batterie in Ue e garantire l'accesso al mercato statunitense», ha spiegato von der Leyen dopo il vertice.
Gli incentivi e sgravi americani per la lotta al cambiamento climatico dell'Inflation Reduction Act, in tutto circa 400 miliardi di dollari , prevedono che le aziende per averne diritto rispettino requisiti di produzione domestica o approvvigionamento da paesi con i quali Washington ha formali accordi di libero scambio. Sono criteri che penalizzano la Ue (e alcuni alleati asiatici), priva di simili intese.
L'idea, per quanto riguarda i “critical minerals”, è che un'intesa bilaterale possa superare simili ostacoli, sostituendo un deal di libero scambio e qualificando il made in Europe e le sue supply chain per il sostegno Usa senza abbandonare il Vecchio continente e trasferire investimenti e impianti in Nordamerica.
Ad aggravare i timori europei, di recente, Volkswagen aveva sospeso i suoi piani per uno stabilimento di batterie in Europa orientale citando vantaggi per dieci miliardi nel portarlo invece interamente negli Usa. E i sondaggi in Germania segnalano che un'azienda su quattro potrebbe essere disposte a traslocare all'estero attività. Anche se il sospetto è che numerose aziende europee, più che puntare a traslochi, possano usare l'opportunità per strappare alle autorità europee migliori condizioni.
L'Europa è già reduce da propri piano di incentivi “verdi” all'industria in risposta alle iniziative americane.Il nuovo sforzo per trovare compromessi transatlantici è stato sottolineato dalla Casa Bianca fin dalle ore precedenti il faccia a faccia tra Biden e von der Leyen, che quasi a evidenziare il carattere di incontro di lavoro non è stato seguito da conferenze stampa congiunte.
L'obiettivo è stato «esaminare la forte cooperazione tra gli Stati Uniti e l'Unione europea a sostegno dell'Ucraina mentre questa difende la sua sovranità e democrazia e imporre costi alla Russia per la sua aggressione». Ancor più, le discussioni hanno affrontato il nodo «del coordinamento Usa-Ue nel combattere il cambiamento climatico, attraverso investimenti in tecnologie pulite fondate su catene di approvvigionamenti sicure».All'esame, nei colloqui bilaterali, sono stati i risultati di un'esistente «task force congiunta sulla sicurezza energetica in Europa», volta a ridurre la dipendenza da Mosca e ad accelerare la transizione verde del continente.
Infine, tra gli obiettivi della Casa Bianca c'è «lavorare assieme per affrontare le sfide» poste da Pechino, salite alla ribalta con la crisi del pallone spia cinese abbattuto nei cieli americani e con le minacce a Taiwan.
Marco Valsania
Giornalista
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