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Sara Lysgaard: «L’arte ridà equilibrio ai numeri della finanza»

di Maria Adelaide Marchesoni

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12 settembre 2018
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3' di lettura

Sara Lysgaard, ha ereditato la passione per l'arte dal padre. Ama frequentare le fiere d'arte internazionali. Proprietaria di una holding che si occupa di investimenti azionari, ritiene che l'arte contemporanea fornisca un equilibrio alla sua esistenza che regolarmente ha a che fare con i numeri. ArtEconomy24 l'ha incontrata a CHART.
Come è stata questa edizione di Chart?
Anche se amo viaggiare per visitare le fiere d'arte, devo dire che è un immenso piacere partecipare a una fiera d'arte nella propria città! L'edizione di quest'anno è stata interessante, ma con un'offerta di artisti e opere d'arte un po' troppo rassicuranti. Mi sarebbe piaciuto qualche maggior emozione.

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Ha visto l'offerta delle due gallerie new entry?
Sì, ho visto l'intera fiera circa 2-3 volte e ho visitato tutte le gallerie di Chart, incluse le due nuove Cecilia Hillström dalla Svezia e Galleria Heino dalla Finlandia.

E la loro proposta?
Ho apprezzato soprattutto l'artista Elina Brotherus della Galleria Heino che da molto tempo è una delle mie preferite. Bellissime le sue fotografie esposte in fiera. Mi piacerebbe aggiungere una delle sue opere e i suoi bellissimi video, alla mia collezione.

Ha scoperto nuovi artisti?
La Galerie Forsblom aveva un bellissimo pezzo in ottone dell'artista finlandese Toni R. Toivonen. Non lo conoscevo, ma mi è piaciuto molto l'estetica del suo lavoro.

Ha comprato?
Sì, ho fatto un acquisto e ne sto meditando un secondo.

Quando è iniziata la passione per l'arte?
Sono cresciuta a contatto con l'arte, è stata una gran fortuna. Ero ancora un'adolescente quando ho chiesto a mio padre di incassare tutti i miei risparmi per acquistare un'opera. È stato il mio primo acquisto importante e l'ho condiviso con mio padre.

E a collezionare?
A 17 anni ho comprato la mia prima opera e all'inizio è stato un processo molto lento, non avevo fretta e, in realtà, non mi sono mai considerata una “collezionista”. Nel corso degli anni ho iniziato a collezionare sempre di più e negli ultimi 10 anni la mia collezione è cresciuta rapidamente. Ora non riesco a fermarmi.

Può descriverci la sua collezione?
È una collezione molto varia e colorata. Anche se le opere differiscono tra loro sono convinta che c'è un fil rouge che lega la collezione. Nel tempo la collezione è diventata più ampia e ora conta circa 100 opere.

Qual è stata la prima e l'ultima opera d'arte che ha comprato?
Un lavoro dell'artista britannico David Spiller dal titolo “I want to be where love is”, mentre l'opera più recente che ho comprato è dell'artista danese Jeppe Hein, uno specchio con la scritta “You look into my heart”.

Preferisce artisti emergenti o famosi?
Non ho alcuna preferenza al riguardo: compro con il cuore e questa è la migliore preferenza che puoi avere, secondo me. In collezione ho un gran numero di artisti danesi alcuni emergenti e mi piace l'idea di collezionare e supportare talenti della mia regione. Ecco alcuni artisti che ho in collezione, A-Kassen, Eduardo Terrazas, David Shrighley, Haroon Mirza, Torbjørn Rødland, Didier Faustino, Amalie Jakobsen, Lea Guldditte Hestelund, Justin Morin, Ugo Rondinone, Phillippe Parreno, Gun Gordillo e Louise Sartor.

Ha in programma di rendere pubblica la collezione?
Sì, forse online nel prossimo anno o due. Non ho pensato di mostrarla fisicamente da qualche parte, per ora solo in casa mia.

Dove acquista?
Frequento molte fiere, quindi naturalmente compro un paio di opere in queste occasioni. Altrimenti attraverso le gallerie qui e all'estero e anche a volte guardando un pdf inviato al mio computer. Compro da diverse gallerie, non mi rivolgo ad alcune in particolare, ma seguo la mia intuizione e le mie sensazioni.

Ha un budget annuale?
Non ho un budget annuale, ma ovviamente non posso comprare quello che voglio e quando lo voglio.

Quali fiere d'arte frequenta?
Le migliori sono Art Basel, Art Basel Miami, Armory, Frieze London, ZonaMaco senza dimenticare CHART qui nella splendida Copenaghen. E poi c'è una vasta selezione di fiere satellitari in collaborazione con quelle più grandi che mi piace frequentare.

Quanto è importante conoscere l'artista?
Non credo sia necessario conoscere l'artista. Sicuramente ho avuto alcuni incontri divertenti, amorevoli e veramente importanti con gli artisti. In molti casi questi incontri possono davvero aggiungere qualcosa.

L'arte può essere un investimento?
Naturalmente l'arte può essere un investimento, questo è solo un dato di fatto. Tuttavia, secondo la mia personale opinione e il modo in cui colleziono, voglio davvero mantenere questi noiosi dati finanziari fuori dall'equazione. È una questione di sentimento e non di denaro.

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