di Niccolò Gramigni
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La mobilità elettrica è sempre più attuale e le aziende si stanno adeguando ad offrire questi tipi di servizi. Si prevede che il mercato delle auto, in difficoltà negli ultimi anni, possa in futuro decollare proprio grazie all’elettrico ma servirà dotare le città di tante colonnine di ricarica: su questo aspetto l’Italia è ancora indietro. Tante aziende stanno cercando di ridurre il gap con l’Europa, ognuna con la propria specificità: tra queste Enel, Gewiss e Ressolar propongono novità interessanti.
Il colosso Enel ha creato una nuova business line globale interamente dedicata alla mobilità elettrica, chiamata Enel X Way. L’obiettivo, viene spiegato dall’azienda, è «l’ampliamento dell’infrastruttura di ricarica, sviluppando al contempo tecnologia di ricarica avanzate e soluzioni flessibili per migliorare l’esperienza del cliente e supportare l’elettrificazione di trasporti per consumatori, imprese e città».
Ad oggi Enel X Way ha installato 15mila punti di ricarica in tutta Italia. Se includiamo anche gli accordi di interoperabilità in tutto il mondo i punti di ricarica salgono a 319mila. Sono poi in fase di installazione alcuni punti di ricarica Ultrafast (High power charging) che consentiranno di ricaricare completamente i veicoli elettrici in circa 20 minuti.
Nata 50 anni oggi ha un catalogo di oltre 20.000 prodotti, 16 filiali, la presenza in oltre 100 paesi nel mondo e circa 1.600 dipendenti. L’azienda, guidata da Fabio Bosatelli (dopo il passaggio di testimone con il padre Domenico), punta molto sulla mobilità elettrica: il piano delle colonnine di ricarica si è sviluppato in modo significativo con una crescita quadruplicata rispetto alla pianificazione.
Tra le novità la wallbox ’Join On’ per la ricarica a casa. «Nel 2021 il mercato italiano a livello di vendite ha fatto registrare una crescita di oltre il 70% rispetto all’anno precedente – ha commentato Paolo Cervini, ceo dell’azienda –. Gewiss l’anno scorso ha fatturato 400 milioni, l’obiettivo è avere un 10% di ricavi dal comparto mobility e dunque fatturare tra i 30 e i 50 milioni sul settore specifico. Ancora non siamo a queste cifre ma non siamo neanche troppo lontani».
L’azienda, come ha chiarito Cervini, «attualmente vende 5-6 mila colonnine al mese nell’ambito consumer, con numeri inferiori per il settore pubblico». Tra le varie colonnine proposte, la classica I-On (usata per il settore pubblico) e I-Con, per il mercato dei privati, con ingombri ridotti.
Nasce nel 1952 come Sober Gas, gruppo attivo nella realizzazione e gestione delle reti di gas metano. Dal 2006, con la nascita delle società Ressolar, Effepi Solar e Reset Solar, il gruppo sviluppa e realizza impianti per la generazione di energia elettrica.
Ressolar ha una divisione interna dedicata alla mobilità elettrica, Ress Mobility: come spiegato l’obiettivo è «svolgere ogni tipo di servizio richiesto nel settore, dall’installazione di unità alla fornitura di infrastrutture informatiche per la fruizione pubblica delle colonnine (App mobile), fino alla gestione parziale o totale di reti di ricarica per veicoli elettrici sul suolo pubblico».
«Abbiamo un accordo con Enel X Way – spiega Lorenzo Monti, project manager di Ressolar –. Dalla nostra applicazione Wroom si possono attivare le colonnine di Enel in tutta Italia. Noi siamo partiti dall’area di Bergamo, ma adesso stiamo installando molte colonnine a Milano, qualcuna anche a Venezia».
Monti traccia un quadro di un mercato in rapida evoluzione: «Da dicembre 2020 a dicembre 2021 siamo passati da 500 ricariche al mese a 2500 in un anno, prevedo lo stesso trend di crescita quest’anno. Le ricariche sono quintuplicate quindi sono cresciuti gli utilizzatori dei veicoli elettrici. I nostri dispositivi sono comodi e permettono di poter vedere, in tempo reale, la percentuale di ricarica del veicolo». In Italia però le infrastrutture sono ancora da migliorare: «Sì, è vero – conclude –. Rispetto a paesi come Germania, Francia e tutto il Nord Europa siamo ancora indietro. Però dei passi avanti sono stati fatti, sono fiducioso».
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