di Dario Ricci
Afp
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Un bronzo. Un misero bronzo. Il meno atteso e gradito, per giunta. Cioè quello di Usain Bolt. Questo il magro bottino della Giamaica dopo le due prove regine dello sprint, i 100 metri, maschili e femminili. Bottino che davvero non può lasciare soddisfatti a Kingston e dintorni, dove è proprio lo sprint breve che si solito comincia a gonfiare il medagliere. L'ultima volta che i giamaicani hanno mancato (tra uomini e donne) l'oro sui 100 era stato a Helsinki. Stavolta invece, all'inatteso ko di Bolt (con Blake quarto) s'è sommato l'ancor più clamoroso tracollo di Elaine Thompson.
La gara - Nulla infatti, fino alle 2150 locali (le 2250 in Italia) di domenica sera, aveva fatto presagire il naufragio in arrivo per la campionessa olimpica in carica su 100 e 200 metri, detentrice anche della migliore prestazione dell'anno (10.71). Leggera e potente al tempo stesso, la Thompson aveva vinto di giustezza la propria semifinale, preservando (s'immaginava...) il meglio per l'ultima recita. Vero pure che le rivali sembravano già a quel punto non mancare: all'americana Bowie (argento sui 100, bronzo sui 200 a Rio2016), all'ivoriana Ta Lou, apparsa la più rilassata e sorridente durante il riscaldamento; e nella corsia 9 facevano bella mostra di sé i muscoli della campionessa in carica dei 200, la tulipano Schippers. Di lì a poco, sarebbero state queste tre a confezionare la trappola perfetta.
La gara - Al via, Thompson prova lo scatto, ma appare frenata (0.200 il pessimo tempo di reazione allo start!), non entra in ritmo, non riesce a riacciuffare Ta Lou, che vola su frequenze impossibili; e in corsia 7 e 9 risalgono Bowie e Schippers: la prima si tuffa sul traguardo, e brucia (10.85) per un centesimo Ta Lou, mentre l'olandese beffa per due (10.96 contro 10.98) l'altra ivoriana Ahoure' e la Thompson, rimasta annichilita dalla furia agonistica scatenatasi in una manciata di secondi.
Rammarico - Sensazione confermata dalle parole del dopogara:”Voglio rivedere il video della gara, perché non ho capito cosa sia andato storto”, sottolinea delusa Thompson. “Le altre hanno corso bene - continua - ma io mi sentivo e mi sento in forma, non so cosa non abbia funzionato”. Grinta e determinazione, invece, hanno il volto e le gambe di Tori Bowie:”Il tuffo sul traguardo? L'ho fatto diverse volte, e diverse volte mi ha fatto vincere. Finché non passo quella linea bianca, non mollo mai”. Messaggio arrivato forte e chiaro anche a Kingston, dove invece del reggae risuonano ora tamburi che invocano vendetta.
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