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Seduta festiva per le Borse, Milano si salva con l'oil e chiude sulla parità

di Flavia Carletti e Enrico Miele

La Borsa, gli indici dell’8 dicembre 2022

Gli operatori guardano ai dati macroeconomici in calendario aspettando le banche centrali. Euro si rafforza. Spread sale a 187 punti. Wall Street in rialzo

8 dicembre 2022
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3' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Seduta fiacca per i mercati europei alle prese con le prossime mosse delle banche centrali sul rialzo dei tassi e i timori di recessione nel 2023. A rallentare l’azionario milanese anche la Festa dell’Immacolata, con scambi ridotti rispetto alla media. A fine seduta, il Ftse Mib chiude a un soffio dalla parità (-0,14%), salvandosi grazie agli acquisti su petroliferi, lusso e high-tech. A Parigi il Cac40 è sceso dello 0,20%, a Francoforte il Dax40 è rimasto invariato (+0,02%), quando a Londra il Ftse100 ha perso lo 0,23 per cento. Chiusura in rialzo invece a Wall Street. Il Dow Jones guadagna lo 0,55% a 33.781,48 punti e il Nasdaq sale dell’1,13% a 11.082,00, mentre lo S&P 500 aumenta dello 0,75% a 3.963,51.

I mercati guardano ancora ai dati macroeconomici, in vista delle prossime mosse delle banche centrali: il dato Usa sulle richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione è stato in linea con le previsioni. L’attesa principale è per gli appuntamenti di mercoledì 14 dicembre e giovedì 15 dicembre che vedranno rispettivamente Federal Reserve e Bce decidere sui tassi, oltre che dare indicazioni sul prosieguo della politica monetaria nel 2023. Le proiezioni sono per un rialzo di 50 punti base dei tassi su entrambe le sponde dell’Atlantico, dopo le recenti mosse più incisive da 75 punti base. Intanto, alla vigilia la Banca del Canada ha sotto questo aspetto anticipato i tempi, aumentando a sua volta il costo del denaro di 50 punti e preannunciando un rallentamento nel ritmo delle strette monetarie.

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Lagarde, rischi notevoli per la stabilità finanziaria in Ue

Quest'oggi la presidente della Bce, Christine Lagarde, aprendo la conferenza dell’European Systemic Risk Board (ESRB) ha rimarcato come «l’ambiente instabile» dovuto a diversi shock come guerra in Ucraina, pandemia e crisi energetica, «pone rischi notevoli alla stabilità finanziaria in Europa. Rischi accresciuti da prospettive economiche che si indeboliscono». Lagarde ha ricordato che in questo contesto «la politica monetaria si sta adeguando per assicurare che l’inflazione elevata non si consolidi e che torni al 2% nel medio termine».

Nuove richieste sussidi disoccupazione in linea con le attese

Negli Stati Uniti, il numero dei lavoratori che per la prima volta hanno richiesto i sussidi di disoccupazione, nella settimana terminata il 3 dicembre, è aumentato di 4.000 unità a 230.000 (seasonally adjusted), secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro, in linea con le attese. Il dato della settimana precedente è stato rivisto da 225.000 a 226.000. La media delle ultime 4 settimane è di 230.000, in aumento di 1.000 unità dalla media della settimana precedente. Il numero complessivo dei lavoratori che ricevono i sussidi di disoccupazione – relativo alla settimana terminata il 26 novembre, l'ultima per la quale è disponibile il dato – è aumentato di 62.000 unità a 1.671.000 unità (seasonally adjusted).

A Milano male Stellantis, bene petroliferi e lusso

Tra i titoli, sul Ftse Mib podio per Moncler (+2,41%), Saipem (+2,08%) e St (+2,02%). Segno opposto per Poste (-1,8%) dopo che JPMorgan ha tagliato la raccomandazione sulle azioni di Poste Italiane da “Overweight” a “Neutral” e il target price da 11 a 10,80 euro, e Stellantis (-2,76%) che paga la debolezza del comparto auto a livello europeo. In calo la compagnia Generali (-0,7%) con le ipotesi della cessione di parte del portafoglio vita. Si registrano acquisti anche sulla multiutility Hera (+2%), Tenaris (+1,2%) e il risparmio gestito con Fineco (+1,1%) e Banca Generali (+0,8%). Vendite invece su Italgas (-1,2%), Campari (-1,1%) e Pirelli (-1%). Fuori dal segmento principale, vendite su Mps (-3,3%), mentre cerca il rimbalzo la Juventus Fc (+2,76%).


Andamento dello spread Btp / Bund

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Euro si rafforza, petrolio e gas tornano a scendere

Sul mercato valutario, l'euro sale a 1,0548 dollari (da 1,0496 ieri in chiusura) e a 144,07 yen (143,47). Il cross dollaro/yen è pari a 136,58 (136,73). Verso la fine delle contrattazioni è in calo il gas a 136,8 euro al MWh (-8,3%) e perde ancora quota il petrolio: il Wti consegna a gennaio scambia a 71,5 dollari al barile (-0,6%) e il Brent di febbraio a 76,2 dollari (-1,3%).

Spread in rialzo a 187 pb, rendimento decennale sale al 3,69%

Chiusura in rialzo per lo spread tra BTp e Bund. A fine seduta, il differenziale di rendimento tra il BTp benchmark decennale italiano (Isin IT0005494239) e il pari scadenza tedesco è indicato a 187 punti, in aumento rispetto ai 182 punti segnati al closing di ieri. Sale anche il rendimento del BTp decennale benchmark che ha terminato la seduta al 3,69% dal 3,61% del riferimento della vigilia.

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