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Arriva il decreto per i contributi a fiere e congressi. Ora si attende l’ok di Bruxelles

di Giovanna Mancini

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(IMAGOECONOMICA)

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Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha infatti firmato il decreto ministeriale che riunisce 450 milioni a favore del comparto

3 agosto 2021
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2' di lettura

Dopo mesi di stallo, sembra essere vicino lo sblocco delle risorse stanziate dal governo a favore di fiere e congressi, due settori tra i più colpiti dalla pandemia. Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha infatti firmato il decreto ministeriale che indica le condizioni e i requisiti necessari per richiedere i contributi in favore del sistema fieristico e congressuale, e riunisce in un’unica procedura l’assegnazione di 350 milioni complessivi stanziati l’anno scorso, oltre a 100 milioni di nuovi ristori, stanziati per il 2021.

Nei prossimi giorni sarà pubblicato l’Avviso contenente le modalità e le scadenze per la presentazione delle istanze di contributo. E sempre nei prossimi giorni è atteso anche il via libera da Bruxelles alla deroga sugli aiuti di Stato, che a oggi consente a ciascun operatore fieristico (società organizzatrice o anche proprietaria dei quartieri espositivi) di ricevere fino a un massimo di 10 milioni di euro di risarcimenti a fondo perduto per coprire le perdite dovute alla pandemia.

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Troppo poco per i player maggiori (Milano, Bologna, Rimini-Vicenza e Verona), che insieme hanno perso più di 400 milioni di euro di ricavi nel 2020 e che fino a oggi hanno ricevuto cifre irrisorie di risarcimento. Eppure, come da mesi ripetono gli operatori, i fondi, stanziati dall’attuale esecutivo e da quello precedente, ci sono e sono anche cospicui (circa 480 milioni), ma finora non era stato possibile accedervi, sia per mancanza dei decreti attuativi, sia per i vincoli sugli aiuti di Stato importi dall’Unione europea.

La firma del decreto da parte di Garavaglia segna sicuramente un importante passo avanti per dare concretezza ai sostegni, in attesa dell’autorizzazione definitiva da parte di Bruxelles, sulla quale c’è grande fiducia da parte del mondo fieristico, dato che un’analoga deroga è già stata concessa alla Germania lo scorso gennaio.

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